Può una neo promossa, nel massimo campionato a livello Regionale, fregarsene totalmente dello status quo e andarsi a prendere una vittoria spodestando chi quel titolo lo aveva conquistato appena 12 mesi prima? Sembra una di quelle favole che si sognano da bambini, ed invece è semplicemente la storia della Solbiatese di mister Davide Giubilini, che ad una manciata di giorni di distanza dalla vittoria per 2-1 nello scontro diretto con il Morazzone si è assicurata il primo posto del girone A con una giornata d’anticipo.

Un successo frutto di un lungo percorso, che parte da lontano. È infatti l’estate del 2020 quando Giubilini prende in mano un gruppo con un potenziale che l’allenatore intuisce già da subito: “Sapevo che il gruppo 2004 era un gruppo solidoesordisce GiubiliniLi avevo già avuti nella categoria Giovanissimi e sapevo che nei due anni di Allievi avevano avuto un’ottima crescita con mister Mezzotero. Lì ho trovati quindi fin da subito molto affiatati e migliorati molto sotto moltissimi aspetti, per cui fin da subito l’obiettivo è stato quello di vincere il Regionale B”.

Pronti via però, ecco che dopo un paio di giornate il campionato si ferma. Come siete riusciti a non perdere quell’entusiasmo?
“All’inizio non è stato facile, ci è dispiaciuto molto non poter giocare subito per quello che era un obiettivo a cui tenevamo molto. Tuttavia, quell’anno li, nonostante tutto, siamo riusciti a mantenere un alto livello fra i ragazzi, sia a livello di affiatamento, ma anche per quanto riguarda gli allenamenti, che da quando si è potuto ricominciare, sono stati molto incentrati sul singolo, grazie anche all’aiuto di Nicolò Carabelli, il nostro preparatore presente tutt’ora con noi”.

Solbiatese 2021/22 – Regionale B

L’avventura vera è potuta cominciare lo scorso anno, con un Regionale B in cui siete assoluti protagonisti…
“Si, lo scorso anno non ce lo siamo mai nascosti, la priorità era vincere. L’incognita all’inizio è stata che la Federazione ha dato in deroga cinque 2002 e noi ci siamo ritrovati a giocare anche con sette 2004 contro squadre nettamente più grandi, dove pagavamo in media quasi un anno di differenza. Sono stati quindi importantissimi ragazzi come Piatto, Giglioli e Cardani, i nostri “vecchi” che hanno dato la giusta quadra per far si che l’ottimo gruppo 2004 crescesse bene e nel modo giusto”.

La festa promozione dopo 4-0 sull’Ispra

Ed in campo i risultati in questo senso si sono visti…
“Direi di si. Il campionato lo scorso anno è stato strano, all’andata le abbiamo vinte tutte, poi nel ritorno pronti via abbiamo perso subito lo scontro diretto con il Gavirate. Lì poteva finire tutto, siamo stati invece bravissimi a rimanere un gruppo solido e a capire che quel KO era stata solamente una parentesi. Dopo infatti il Gavirate ha perso punti, mentre noi abbiamo ricominciato a macinare vittorie, arrivando a vincere il campionato con tre giornate d’anticipo”.

Nella scorsa estate, dove c’era quindi da preparare un Regionale A. Che atmosfera si respirava ad inizio stagione?
“Siamo partiti come una neopromossa che aveva come obiettivo la salvezza. Ci siamo trovati a fare una scelta ben precisa sulla rosa e sui giocatori, anche perché perdevamo i 2002, mentre dei 2003 rimaneva solamente Andreotti. La decisione è stata quindi quella di puntare forte su un gruppo coeso e di qualità, aggiungendo solo gli innesti di Copreni e Ballgjini. Naturalmente, approcciando ad un campionato nuovo un po’ di incognite c’erano, ma ricordo che a fine agosto avevamo fatto un amichevole con l’Alcione: loro avevano più qualità di noi, però alla fine eravamo riusciti a mantenerci sempre in partita, terminando sul 3-3. Ecco lì il pensiero che qualche cosa di buono si potesse fare in quest’annata è iniziato a balenare”.

L’inizio infatti è stato più che sorprendente…
“Esatto, nelle prime cinque giornate abbiamo fatto quattro vittorie ed un solo pareggio a Cerro, per cui è stato un inizio ottimo. Facciamo un brutto KO con il Sedriano ad ottobre, e poi ancora molto bene fino alle ultime giornate del girone d’andata, dove concludiamo in maniera non eccelsa, perdendo qualche punto di troppo qua e là. A fine girone d’andata ci troviamo quindi fronte ad un bivio: limitarci a concludere l’annata in maniera tranquilla oppure provare a recuperare i 4 punti di distanza dal primo posto del Morazzone”.

Mi pare che la scelta sia ricaduta sulla seconda…
“Direi di si. È stata molto importante la pausa invernale, ci ha ridato le giuste motivazioni e a Gennaio ci siamo trovati tra di noi mettendoci come obiettivo quello di arrivare allo scontro diretto potendocela ancora giocare. E qui devo dire che i ragazzi sono stati eccezionali, ogni settimana hanno lavorato sempre benissimo, raccogliendo vittorie su vittorie e sentendo sempre più loro quello che oramai era diventato un pensiero chiaro”.

L’undici di partenza nel match con il Morazzone

Pensiero chiaro che si è materializzato sabato 1 aprile. Come vi siete preparati per un match così importante?
“Ai ragazzi prima della partita ho detto che un contadino quando semina non si alza al giorno del raccolto e trova le sue pere, ma le vede crescere giorno per giorno, dopo che se n’è preso cura, fino a quando poi al momento giusto le raccoglie. Quella settimana è stata così, non l’abbiamo stravolta ma abbiamo semplicemente fatto quello che abbiamo fatto sempre, consapevoli di aver seminato nella maniera giusta in tutto quello che è stato il nostro percorso, e così è stato”.

Ed ora arrivano le fasi finali per rendere questo sogno ancora più bello. Immagino che ora ci sia l’ambizione di provarci?
“C’è l’ambizione di fare ogni partita divertendosi. E questa squadra se si sa divertire può arrivare fino in fondo. Arrivati a questo punto poi tutte le 8 formazioni sono molto forti, per cui ci aspettano partite molto delicate. Come dice Guardiola: “Per vincere i campionati serve continuità, per vincere la Champions servono tanti fattori”. Queste finali saranno così, delle battaglie”.

Chiudiamo con una domanda che guarda al futuro. Che progetti ci sono per il Giubilini allenatore?
“Il percorso che mi ha portato a questi risultati è più che positivo. Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti, ossia da un Regionale B con la Juniores e da una Prima Categoria con la Prima Squadra, arrivando fino a tutto ciò che abbiamo raccolto oggi. Sono risultati bellissimi e che sto vivendo step by step, tuttavia non nascondo che in ottica futura mi piacerebbe provare a fare il salto con una Prima Squadra di livello. Ho fame, ambizione e voglia di studiare ed in ottica futura penso che se meriterò l’occasione arriverà. Per quanto riguarda il futuro prossimo ancora non lo so, mi incontrerò con la società a fine stagione e ne parleremo”.

Francesco Vasco

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