Quando nel girone A di Eccellenza tutto sembrava apparecchiato per la fuga del Pavia, ecco che il campionato si è improvvisamente riaperto. Prima lo scivolone degli azzurri a Vergiate ha tenuto le rivali a distanza ravvicinata, poi il colpaccio della Solbiatese al Fortunati ha permesso proprio ai nerazzurri, al Magenta, all’Oltrepò e al Saronno di tornare in scia alla capolista. Il blitz dei varesotti in terra pavese porta la firma del solito Scapinello e di Stefano Locati, attaccante arrivato nel mercato invernale dal Club Milano e subito protagonista.

Hai giocato nei settori giovanili di Milan, Monza e Cimiano, poi l’esordio in prima squadra al Club Milano. Visto che sei interista, finalmente un po’ di nerazzurro nella tua carriera.
“Si esatto, domenica è stato bellissimo vestire finalmente la maglia nerazzurra. Questi colori mi stanno molto bene (ride, nrd)”.

Cosa ti ha spinto a lasciare il Club Milano dopo 3 anni e mezzo?
“Non riuscivo a trovare continuità e per un giocatore col mio fisico è una situazione pesante, ho bisogno di giocare per arrivare alla miglior condizione. Inoltre volevo uscire da quella che era diventata ormai una comfort zone, avevo voglia di mettermi in gioco”

Come ti hanno accolto i tuoi nuovi compagni?
“Benissimo, sembra quasi una famiglia allargata. Con loro sto bene e usciremo insieme anche fuori dal campo nonostante abito lontano da tutti. Anche se mi hanno accolto subito con uno scherzo facendomi credere di essere sordo”.

Quali sono state le prime richieste di mister Rota?
“Qui il gioco non è molto diverso rispetto a quello che proponevamo al Club Milano, visto che la squadra ha tanta qualità e propensione offensiva. L’unica differenza è che mi ha chiesto subito di attaccare di più la profondità”.

All’esordio in campionato ha fatto un assist, anche se in realtà poi Scapinello ha inventato una delle sue magie. Domenica invece il gol segnato al Fortunati è tutto tuo. È uno stadio che ti porta bene.
“Si, avevo già segnato sia col Club Milano che quando giocavo nelle giovanili del Cimiano. Abbiamo ottimi tiratori sui calci piazzati e tanti saltatori: sul calcio d’angolo l’ha presa di testa Sorrentino ma un difensore ha respinto, poi ci ha provato di testa Novello ma ha preso la traversa, la terza volta è arrivata dov’ero io che sono riuscito a segnare col classico tap-in. Sono molto contento di aver trovato subito il gol con questa maglia, spero il primo di tanti”.

Mercoledì scorso in semifinale di Coppa avete dominato l’Ardor Lazzate, qualcuno temeva che potevate accusare la fatica invece è arrivata una vittoria pesantissima col Pavia. Potete essere competitivi su entrambi i fronti?
“Sia il campionato che la Coppa sono due obiettivi, anche perché siamo una squadra talmente forte che abbiamo due validi giocatori in ogni ruolo. Quelli che hanno giocato mercoledì erano titolari e lo stesso vale per chi è sceso in campo domenica col Pavia. Tra una settimana ci sarà la semifinale di ritorno ma non dobbiamo abbassare la guardia perché, anche se partiamo dal 3-0, basta poco per riaprire i giochi. In campionato adesso speriamo in un altro passo falso del Pavia per sorpassarli.”.

Sabato affronterete ancora l’Ardor Lazzate ma in campionato. La vittoria di settimana scorsa può aiutarvi dal punto di vista mentale?
“In realtà può essere un’arma a doppio taglio, perché sabato è campionato e si parte da 0-0. Aver vinto contro di loro pochi giorni fa ci dà fiducia ma dobbiamo essere perfettamente consapevoli che non ci servirà, non partiamo in vantaggio. Dobbiamo cancellarlo dalla testa altrimenti rischiamo di farci male, anche perché loro avranno tanta voglia di riscattarsi”.

Cosa significa per un attaccante giocare con un giocatore con la fantasia e la qualità di Scapinello, che può inventarsi un assist in ogni momento?
“È un ragazzo fortissimo, mi aveva stupito già l’anno scorso quando l’abbiamo affrontato col Club Milano e l’ha dimostrato anche già dal primo allenamento insieme. Ogni volta che ha la palla noi compagni, non soltanto gli attaccanti, dobbiamo solo pensare a fare il movimento giusto perché lui è bravissimo a leggere la situazione e premiare il giocatore messo nella situazione migliore”.

Alex Scotti

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