È la varesotta meglio posizionata in classifica, precisamente al quinto posto con 38 punti in cassaforte. Stiamo parlando, naturalmente, della Solbiatese di mister Domenicali, che qualche giorno fa ha raccolto la sua prima vittoria del girone di ritorno, superando con un netto 5-1 l’Accademia Pavese San Genesio davanti ai propri tifosi riunitisi sulle gradinate dello Stadio “Felice Chinetti”. Tra i protagonisti che hanno lasciato il segno sul tabellino vi è il capitano Dennis Scapinello, leader e pilastro della banda nerazzurra. Con un buon bottino di gol e una quantità ancora maggiore di assist, l’attaccante classe 1995 è pronto per quest’ultimo terzo di campionato, in cui ogni punto in palio sarà decisivo per il raggiungimento degli obiettivi stagionali.

Domenica siete finalmente tornati alla vittoria. Cinque gol nelle precedenti cinque partite, cinque gol in novanta minuti. Cosa è cambiato?
“Secondo me a livello di squadra non è cambiato nulla, perché anche nelle prime cinque partite avevamo sempre creato parecchio. Sicuramente sarebbe stato meglio dividere questi cinque gol con l’Accademia tra le due giornate precedenti, ma va bene così; il calcio dopotutto va un po’ a momenti: a volte fai un tiro e il pallone entra, altre volte ne fai dieci e non ci riesci e rischi di subirlo su una o due occasioni che concedi. Il nostro gioco, comunque, non è mai venuto meno e infatti, anche prima di domenica, eravamo abbastanza tranquilli, perché creando così tanto siamo consapevoli di poter fare sempre più di un gol a partita”.

Pensi che anche la sfortuna abbia inciso nel periodo di magra di questo avvio di girone di ritorno?
“La sfortuna è relativa, perché quello che più ci ha penalizzato è stata la mancata finalizzazione. Forse col Club Milano abbiamo commesso qualche errore di troppo, visto che eravamo andati in vantaggio due volte, mentre con la Vis Nova non siamo proprio riusciti a segnare. Ogni partita è a sé e nel calcio possono sempre succedere tante cose; l’importante, però, è restare convinti di quello che siamo e continuare a giocare come sappiamo fare. Io in primis ero e sono tuttora convinto che possiamo battere chiunque”.

Con i risultati del weekend, il secondo posto è rimasto a nove punti di distanza. Considerando che i playoff sono appesi a un filo, la pressione con cui si scende in campo si fa sentire di più?
“Diciamo che il campionato è ancora lunghissimo e mancando così tante partite potrebbe succedere qualsiasi cosa. Ovvio che cercheremo di rimanere attaccati al treno dei nove punti, perché il nostro obiettivo è di disputare i playoff. Per riuscirci, dobbiamo sperare di continuare così, raccogliendo il massimo come domenica, ma anche che il Pavia perda qualche punto. Senza dimenticare che oltre alle squadre davanti bisogna stare attenti anche a quelle dietro, dato che Club Milano e Verbano sono veramente vicine. Nelle prossime giornate ci saranno tanti scontri diretti, ma noi domenica avremo una partita difficilissima. Da qui alla fine scenderemo in campo per vincere il più possibile, poi vedremo a fine anno fin dove saremo arrivati”.

Cosa servirà, secondo te, per non arenarvi nuovamente e dare continuità al risultato di domenica?
“Bella domanda… Non ho la sfera di cristallo (ride, ndr). Sicuramente dobbiamo continuare ad allenarci come abbiamo sempre fatto e usare le stesse soluzioni che ci hanno permesso di ottenere tanti risultati utili positivi da metà del girone di andata in poi. Come dicevo prima, creando tanto davanti, prima o poi la palla va dentro, quindi dobbiamo restare quelli che siamo sempre stati. Non dimentichiamo, poi, che in questo inizio di girone abbiamo avuto assenze importanti davanti. La speranza è di non avere più questo tipo di problemi, perché quando tutti stanno bene e il mister ha a disposizione la rosa al completo, è sicuramente diverso”.

Qual è, secondo te, il principale punto di forza che può trascinare questa squadra? E cosa pensi che invece dobbiate migliorare?
“Secondo me il nostro punto di forza è che giochiamo d’attacco per fare sempre almeno un gol. Ogni volta che abbiamo palla, possiamo creare qualcosa di importante, e questo aumenta la fiducia in tutta la squadra. Il punto debole magari è proprio il fatto che, avendo questo approccio molto offensivo, possiamo commettere qualche errore a livello di attenzione, che dobbiamo essere bravi a limitare, quindi tutti noi attaccanti dobbiamo fare anche una buona fase difensiva per dare una mano dietro”.

Senza voler fare ingelosire nessuno, puoi svelarci con chi hai la miglior intesa dentro e/o fuori dal campo?
“Fuori dal campo io e Pandiani siamo come fratelli, e infatti mi spiace che non stia giocando tantissimo. In campo mi trovo veramente bene con i miei compagni di reparto. Tra tutti, Beppe (Torraca, ndr) è quello con cui ho più feeling perché ormai lo conosco molto bene e lui conosce molto bene me, e anche questo è importante. Giustamente più giochi insieme a qualcuno, più l’intesa migliora; con Anzano, ad esempio, l’ho avuta per sette anni”.

Domenica sarà il momento della prova del 9 al “Parisi” di Voghera. Al “Chinetti” era finita 0-0; considerando il momento di entrambe le squadre, cosa vi aspettate?
“I numeri dicono che loro sono la squadra più forte del campionato. Noi andremo lì per fare il nostro gioco e cercare di portare a casa tre punti, poi come sempre ci saranno tanti fattori da considerare”.

Parentesi personale. In fatto di numeri, anche tu non scherzi: 13 assist e 10 gol, di cui 8 in campionato e 2 in Coppa. Sei soddisfatto di come sta andando la tua stagione?
“Sì, ma credo che ci si possa sempre migliorare. Qualche occasione da gol me la sono mangiata pure io, quindi quella statistica avrebbe potuto essere più alta. Ovviamente sono molto contento per gli assist, anche perché per le mie caratteristiche mi piace di più servire i compagni che segnare. Ogni volta che ci riesco, e soprattutto se vinciamo, esco dal campo sereno”.

Silvia Alabardi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui