Lo Sporting Club Saronno nasce nel 1965 con il fine di gestire i campi di proprietà del comune siti in Via Biffi. Erano i tempi del trofeo Coppa Facchinetti, poi divenuta Coppa Italia, che ha visto lo Sporting Club Saronno arrivare fino ai quarti del tabellone nazionale. Fino al 1990 lo Sporting Club Saronno cresce e accresce il suo livello di importanza su quei soli tre campi. Nel 1990 la svolta: lo Sporting Club Saronno prende in gestione anche il nuovo complesso sportivo dotato di cinque campi (di cui due coperti da una struttura tensostatica permanente) costruito dal comune in Via Garcia Lorca. Per alcuni anni così, prima che l’impianto di Via Biffi venga definitivamente abbandonato e la struttura diventi quella che attualmente ospita lo Sporting. 6 campi da tennis, una club house ristrutturata e tanti investimenti sulla modernizzazione della struttura, ad esempio i campi da padel.

A capo dell’associazione sportiva e della scuola tennis del circolo saronnese si trova Antonio Altobelli, maestro nazionale FITP con qualifica a tecnico nazionale specializzato nel management sportivo, con cui abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata per farci spiegare il mondo Sporting a tutto tondo.

Innanzitutto partiamo dal tuo ruolo all’interno del circolo. Di cosa ti occupi principalmente e qual è la tua visione del mondo Sporting?
“Il mio ruolo nel circolo è quello di direttore sportivo e gestore della struttura a 360 gradi. Premettiamo che io sono arrivato allo Sporting nove anni fa. Prima di allora sono stato giocatore professionista (best ranking di 374 ATP, ndr), sparring di giocatori di alto livello come Camporese, Mezzadri, Monica Seles e coach, sempre di giocatori ATP. Di tennis ne ho masticato tanto (ride, ndr) e ho imparato che un circolo, senza una direzione manageriale attenta, non si sorregge da solo. Le ore singole e le quote dei bambini della scuola non bastano a coprire costi di gestione molto alti.  Al mio arrivo a Saronno, dicevo, ho trovato una struttura un po’ malmessa e trascurata, senza una vera direzione tecnica. Da quel momento ho impostato il lavoro sul miglioramento della stessa, cercando di portare un’impronta imprenditoriale in una realtà che, in quel momento, ne aveva realmente bisogno. Ho cercato, inoltre, di calarmi in maniera umile in questa città, senza pretese di rivoluzioni rapide, ma seguendo un percorso che, giorno dopo giorno, potesse dare i frutti sperati ed alla città un circolo di riferimento. Devo ringraziare il presidente Danilo Gusella, che ha riposto in me fiducia incondizionata e che mi ha permesso di plasmare questo posto. Spero e penso di averlo cambiato in meglio. Tutto questo, ovviamente, senza mai abbandonare il campo e l’insegnamento di questo magnifico sport”.

Allora possiamo agganciarci subito alla scuola tennis. Cosa ci può dire a riguardo?
“Sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto in questi anni con la scuola. Siamo arrivati a 160 iscritti tra SAT e agonistica. I gruppi sono divisi in base al livello di gioco e cerchiamo di accompagnare tutti i nostri giocatori in un percorso di crescita, senza pretese o ossessioni. Ognuno fa quel che può, secondo possibilità, tempo, impegno e talento. Noi mettiamo le nostre competenze e diamo sempre il massimo per far innamorare, giorno dopo giorno, i bambini ed i ragazzi a questo meraviglioso sport. Su un bacino di utenza di circa 30mila abitanti, i nostri numeri, a mio modesto parere, sono straordinari”.

Immagino che per dare la qualità di cui parlava, in campo, abbia a disposizione uno staff nutrito..
“Immagini bene. Oltre a me ci sono: Mirko Galati (istruttore di primo grado FITP, ndr) che è il responsabile della scuola tennis per i più piccoli ed è con me da tanti anni, Samuele Cattaneo (istruttore di secondo grado FITP, ndr), Andrea Lunghi (istruttore di secondo grado FITP, ndr), Luca Bruno, Fabio Monticelli (istruttore di primo grado FITP, ndr) che si occupa della propedeutica in tutto e per tutto e, ultimo ma non per importanza, Claudio Bestetti, che è il maestro di riferimento per l’agonistica. Uno staff folto e affiatato. Sono molto contento di come lavoriamo quotidianamente”.

Quindi, con così tanti ragazzi, oltre agli iscritti senior, avrete tante squadre iscritte ai vari campionati della federazione
“Esatto. Io vedo le nostre squadre come tanti rami di un albero in fiore. Partendo dalle squadre Under, abbiamo Under 14 maschile e femminile e Under 12 maschile. Nell’Under 14 maschile giocherà uno dei nostri nuovi tesserati, Rafael Piazza Gama (italo-brasiliano, numero 10 del brasile di categoria, ndr), mentre nell’Under 12 maschile giocherà Wollemberg (numero 5 d’Austria di categoria, ndr). Per passare poi alle squadre “senior”, iscritte al campionato degli affiliati FITP, abbiamo due squadre di Serie C maschile, una delle quali farcita di campioni e con cui puntiamo alla Serie A in pochi anni, una squadra di Serie C femminile, una D2, una D3 ed una D4 maschile. Finiamo poi con due squadre Over 60 nazionali, una squadra Over 55, con cui l’anno scorso abbiamo conquistato uno splendido scudetto, e una squadra Over 50 regionale. Speriamo che ci possano regalare tante gioie quest’anno”.

Ci racconti allora dell’impresa che vi ha portato a sollevare il titolo nazionale Over 55 in quel di Palermo?
“È stata una bella vittoria. Arrivavamo da una finale persa l’anno prima nel campionato Over 50. Ci siamo rifatti con gli interessi. In un mese così intenso, dove arrivavo, tra l’altro, dal titolo nazionale individuale vinto a Grosseto, purtroppo mi sono lesionato il tendine d’achille. Un infortunio fastidioso per cui mi sono dovuto ritirare nel mio incontro in finale. Siamo quindi arrivati al doppio di spareggio, in cui la nostra coppia di punta, composta da De Minicis e Filippeschi, ha portato il punto decisivo e così ci siamo laureati campioni d’Italia. Ringrazio vivamente tutti i miei compagni di squadra. Vincere è bello, farlo con loro lo è stato ancor di più”.

L’altra vostra squadra di punta è quella della Serie C maschile, con cui mi pare di aver capito, avete un progetto molto ambizioso, giusto?
“Sul progetto Serie C ci sarebbe moltissimo da dire. È il coronamento di tanti anni di cose fatte bene, in cui il nostro club è diventato appetibile per gli investimenti di grandi sponsor. Uno di questi è la CH Holding di Maurice Husband. Maurice, oltre ad avere grandi competenze manageriali, capisce tanto anche di tennis e ne è veramente appassionato. Sarà lui il capitano della squadra, mentre io gli farò da vice. Si merita questo ruolo perché ha creduto nel nostro brand e lo vuole portare in alto nel panorama nazionale. Abbiamo allestito una vera e propria corazzata, una squadra che potrebbe quasi competere in Serie A1. Vogliamo salire in fretta ai piani alti e ho molta fiducia e speranza che questo possa succedere”.

Una corazzata che vanta ben 5 giocatori con classifica ATP e altri tennisti di altissimo livello..
“Proprio così. Hugo Grenier (francese, 147 ATP, ndr), Juan Pablo Ficovich (argentino, 179 ATP, ndr), Renzo Olivo (argentino, 183 ATP, ndr), Lucio Carnevalle (argentino, 1605 ATP, ndr) e Alberto Morolli (italiano, 1920 ATP, ndr) sono i cinque giocatori professionisti che giocheranno con il nostro completo indosso. Oltre a loro ci saranno Emanuele Turconi (classifica italiana 2.5, cresciuto nel vivaio saronnese, ndr), Federico Mirgone (classifica italiana 2.3, ndr), Federico Negrello (classifica italiana 2.5, ndr) e Philip Husband (classifica italiana 3.2, ndr). Il mio trattamento nei confronti dei ragazzi, sarà, però, lo stesso che riservo a tutti coloro che giocano per noi. Siamo prima di tutto uomini e ci vuole un rapporto sincero e rispettoso. Detto questo, che spettacolo sarà vedere dei giocatori di questo livello sui nostri campi la domenica!”.

A proposito di spettacolo, ci saranno tornei o eventi importanti nel 2023?
“Sicuramente. Siamo partiti lo scorso weekend con un rodeo di terza categoria maschile. Il primo di una serie di tornei FITP, che tra le varie categorie, arriveranno, a fine anno, ad essere una decina. Tra questi, il più importante, sarà il torneo Open che si svolgerà a giugno sui nostri campi. 10mila euro di montepremi e tanti giocatori fortissimi, tra cui alcuni nostri tesserati della C maschile, che verranno a contendersi il titolo a Saronno. Speriamo che il livello delle partite potrà essere alto, così come alto speriamo sia il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico. Sarà un torneo che non andrà tanto distante dagli ITF (tornei internazionali meno prestigiosi degli ATP, ma comunque ottimi palcoscenici, ndr). A proposito di ITF, ospiteremo anche un torneo ITF Senior. In aggiunta a tutte queste manifestazioni, anche alcuni TPRA. Diamo l’occasione a tutti, dall’amatore al professionista, di poter essere ospite nella nostra struttura ed apprezzarne la bellezza”.

Chiudiamo con il Padel. Crede in questo nuovo sport che sta spopolando?
“Ci credo eccome. Sono innamorato del tennis ma volente o nolente, ho imparato ad apprezzare anche il padel. Abbiamo, infatti, realizzato 2 campi che saranno attivi a partire da marzo, per poter ampliare anche i nostri orizzonti. Aprire le porte anche al padel è una scelta imprenditoriale che, a mio avviso, è stata un’opportunità importante. Più gente entra allo Sporting e più clienti possiamo fidelizzare per creare un ambiente sportivo sano e dove i rapporti vadano al di là del campo. Il padel, però, è stato solo uno degli investimenti che abbiamo realizzato negli ultimi anni. In un periodo difficile, con la pandemia e l’aumento dei costi dovuto a tanti fattori, abbiamo migliorato ancora di più il nostro circolo, ristrutturandolo. Abbiamo fatto dei sacrifici, ma la nostra lungimiranza ci ha premiati. Lavoriamo per poter continuare così”.

Filippo Salmini

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