IL T.C. Luino, nato nel 2001 dalle ceneri del T.C. Match Point di Brezzo di Bedero e del T.C. Lago Maggiore di Luino, è una piccola società sportiva che però pensa sempre in grande. Con quattro campi da tennis si è subito posto come punto di riferimento per i tennisti del luinese e dintorni, e negli anni è cresciuto fino a centrare, nel 2020, una storica promozione in Serie C maschile.

Un traguardo prestigioso raggiunto grazie al lavoro di tutti, ma soprattutto del presidente Stefano Scapolo, che abbiamo incontrato e a cui abbiamo fatto delle domande per capire meglio il mondo del circolo.

Stefano, partiamo dalla parte tennis. Siete un circolo di provincia ma lavorate molto bene. Come sono i numeri della stagione in corso?
“Credo che tu ci abbia descritto benissimo. Nonostante siamo un po’ fuori mano, tanti giocatori vengono a giocare da noi: siamo un circolo comunale e quindi non ci sono soci come in un club privato, ma il clima è molto bello e siamo molto uniti. Oltre a chi affitta le ore singole e chi fa lezioni private abbiamo anche un’ottima scuola tennis. Ci sono una novantina di ragazzi tra SAT e agonistica e cerchiamo di dare il meglio ad ognuno di loro. La nostra eccellenza del vivaio è Bryan Benussi, un ragazzino Under12 veramente promettente. È con noi praticamente da quando ha iniziato e sta crescendo vertiginosamente: al momento è 3.5, ma non credo rimarrà in terza categoria per molto”.

A questo punto la domanda sorge spontanea. Ci parli dello staff che avete a disposizione?
“Assolutamente sì. Il nostro staff non è molto nutrito ma è veramente competente e unito. Abbiamo Stefano Pivato (maestro nazionale FITP, ndr) che fa anche da preparatore atletico essendo laureato in scienze motorie. Accanto a lui Davide Colla (istruttore di secondo grado FITP, ndr) e Andrea Beghetto (istruttore di primo grado FITP, ndr). L’apprezzamento nei loro confronti è sia professionale che umano; sono veramente soddisfatto di come lavorano e del rapporto che si è venuto a creare”.

Tre istruttori che sono stati anche parte di quella storica promozione in Serie C del 2020.
“Hai detto bene. Quella è stata un’annata fantastica. Oltre a loro tre facevano parte della squadra anche Alessandro Manopulo e Simone Capuano: una squadra forte che era diventata come una famiglia. Senza star, ma con un gruppo sano, avevamo centrato quella promozione. È stato un peccato non aver avuto la possibilità di giocare l’anno successivo la competizione, in quanto il circolo era chiuso per le disposizioni legate al Covid.

Avete partecipatori nuovo, però, al campionato di Serie D1
“Certo. E nella stagione scorsa, quella 2022, abbiamo ancora sfiorato l’impresa perdendo con lo Sporting Saronno lo spareggio per conquistarci di nuovo la Serie C sul campo; loro erano troppo forti e abbiamo dovuto cedere il passo. Rimaniamo comunque soddisfatti del percorso che abbiamo compiuto. Alla fine noi giochiamo per divertirci, siamo ambiziosi ma non ossessionati dal risultato. Tutto ciò che viene di positivo è una conseguenza dello spirito con cui entriamo in campo”.

Per quanto riguarda, invece, i tornei individuali?
“Questo è un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché prima dell’avvento della pandemia abbiamo sempre organizzato tanti tornei nel nostro circolo. La punta di diamante era l’Open maschile che ha visto tra i vincitori anche giocatori di prestigio come Mattia Bellucci (2018, ndr) ed Emanuele Dorio (nel 2017 in finale su Marco Brugnerotto, ndr). Il nostro obiettivo è sicuramente ripartire con l’organizzazione dei tornei: ci piace aprire le porte del nostro club e ospitare tanti giocatori. Rifare l’Open sarebbe sicuramente fantastico, ma se non dovessimo riuscirci, proveremo ad organizzare un terza categoria. La distanza e i campi in erba sintetica non ci facilitano la vita; di sicuro, però, non ci facciamo fermare da questi ostacoli”.

Passando alla parte padel. Ci spieghi un po’ il progetto di “Tennis padel Lago Maggiore”?
“Abbiamo aperto tre campi da padel a pochi metri da quelli da tennis, di fronte al liceo di Luino. Siamo attivi da poco più di un anno, sotto il nome di “Tennis padel Lago Maggiore”, ma la partecipazione è sempre molto ampia. Con questa società gestiamo i campi da padel, appunto, e i due campi esterni in cemento del Tc Luino. Il padel è uno sport che sta prendendo sempre più piede, comprendendo tante generazioni: dai più giovani ai più esperti, tutti vogliono cimentarsi con questa attività che è anche un po’ la moda del momento. È un progetto ambizioso ma vincente, a nostro parere”.

Staff, scuola padel , lezioni e tornei. Raccontaci qualcosa in più.
“Va benissimo. Lo staff della parte padel è composto sempre da Stefano Pivato e Davide Colla, che hanno la qualifica di istruttori di primo grado. Sono il vero motore di questo posto, fanno veramente di tutto (ride, ndr). Entrambi sono disponibili sia per lezioni private (singole o di gruppo fino a tre giocatori, ndr), sia per la scuola padel. Avendo solo campi all’aperto, la nostra scuola, che conta una quindicina di ragazzi, va all’incirca da marzo a fine settembre: quest’inverno, grazie alle temperature non eccessivamente rigide, però, non ci siamo mai fermati. Infine, abbiamo in cantiere di fare il campionato a squadre di padel sia TPRA che FITP e verificheremo la possibilità di organizzare, oltre ai tornei amatoriali, qualche torneo agonistico della FITP sui nostri campi. È un’ottima occasione per farci conoscere”.

Due realtà sorelle, quelle del tennis e del padel, da voi ancor più che in altri contesti.
“Certamente, hai centrato il punto. Il nostro obiettivo era ed è tutt’ora quello di essere un riferimento per Luino e per le zone limitrofe. Come dicevo prima, nonostante siamo una realtà comunale e piuttosto piccola, i nostri rapporti non finiscono in campo: negli anni si sono venute a creare amicizie solide che ci hanno portato anche, ad esempio, a viaggiare insieme. Non va, poi dimenticato che, soprattutto in estate, siamo anche una zona turistica: sul Lago Maggiore arrivano tanti visitatori da Germania, Olanda e Nord-Europa e i nostri servizi si posizionano anche in quella fetta di mercato”.

Hai parlato di viaggi. Quali sono state le mete?
“Ovviamente molti dei nostri viaggi sono legati al mondo del tennis. Ogni anno organizziamo di andare a vedere gli Internazionali d’Italia a Roma: quest’anno saremo al Foro Italico il 15 maggio. Siamo stati, negli anni scorsi, anche a Montecarlo (sempre per il Master 1000 del principato, ndr), a Torino e a Londra (per le ATP Finals, ndr); il gruppo è formato sempre da 20-25 persone e per l’anno venturo stiamo pensando di andare a vedere il Roland Garros perché l’esperienza di uno slam deve essere veramente impagabile. Ultimo, ma non per importanza, siamo tornati da poco da una vacanza in Kenya in cui abbiamo portato gadget del TC Luino ai bambini del posto. Mi è sembrata un’iniziativa simpatica e doverosa ”.

Concludiamo con dei propositi futuri.
“Ne avrei in mente più di uno (ride, ndr). Per quanto riguarda il tennis mi piacerebbe mettere a posto i due campi in cemento ma so già che ci sarà da fare i conti con l’Amministrazione Comunale e la burocrazia. Per il padel il progetto più importante è quello di riuscire a coprire i campi per il prossimo inverno. È un investimento importante ed oneroso ma ci darebbe la possibilità di avere ancor più continuità nella gestione. Insomma, qualcosina da sistemare c’è, ma sono comunque molto soddisfatto del percorso intrapreso sia sul tennis che sul padel”.

Filippo Salmini

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