Si torna sempre dove si è stati bene” e così Marco Caporali ha deciso di riprendere in mano la panchina della sua Union Tre Valli. L’allenatore ha fatto ritorno a Cugliate Fabiasco dopo aver vinto il campionato di Seconda con i verdeblu alla sua precedente occasione e, con il tempo, vuole riportare la società a lottare per il titolo.

In passato era già stato sulla panchina di questa società, cosa l’ha convinta a tornare?
“Sono stato qui cinque anni fa, quando avevamo vinto il campionato di Seconda Categoria. Sono tornato innanzitutto perché è casa mia: sono cresciuto qui ed ho iniziato ad allenare proprio in questa squadra. Poi c’è un progetto molto interessante che si sta sviluppando anche nel settore giovanile con il responsabile Magnoni. Ci sarà sicuramente da lavorare, ma potremo arrivare a degli ottimi risultati partendo da questa base”.

Avete vissuto un avvio di campionato complicato, è stato dettato dal poco tempo avuto a disposizione per preparare la squadra con il suo metodo di gioco o è dovuto a qualche altro fattore?
“Penso sia dovuto ad una combinazione di vari fattori: siamo una squadra molto giovane che schiera anche dei 2004, alcuni hanno segnato proprio domenica, che sono alla prima esperienza in prima squadra. Lo scorso anno avevano disputato qualche partita, ma giocare un campionato con delle aspettative e fare qualche apparizione sono cose ben diverse. In più c’è stato bisogno di tempo per far entrare i meccanismi e, per chiudere, penso che i due anni di Covid abbiano impattato molto su dei ragazzi passati dagli allievi alla prima squadra senza fai intermedie”.

Avevate lasciato diversi punti per strada negli ultimi minuti delle partite, crede che sia stato dovuto ad un calo di concentrazione nei finali di gara?
“Secondo me il fatto di essere un gruppo nuovo ha richiesto di far amalgamare i giovani con i più esperti e non è un lavoro semplice. Nei finali di partita serve un gruppo unito, capace di comunicare e di dare qualcosa in più per i compagni. Era prevedibile, ma non pronosticabile, perdere dei punti in questo modo eppure non nego che avrei voluto girare con più punti al termine del girone d’andata. Poi quest’anno il campionato è strano: siamo tutti lì perché anche il Don Bosco, se dovesse sbagliare due partite, si ritroverebbe immischiato nella lotta di centro gruppo”.

Con il girone di ritorno si apre comunque un nuovo campionato, che avete cominciato nel migliore dei modi con il 3-0 contro il Don Bosco, come ha vissuto una vittoria così importante?
“Quella di domenica è stata una vittoria importantissima perché è arrivata grazie al gruppo: nel primo tempo abbiamo faticato, ma non ci siamo persi d’animo ed abbiamo lottato. Sono tre punti che danno tanta speranza per il futuro, anche perché abbiamo perso quattro giocatori importanti nel mercato invernale e ne sono arrivati tre. Sono contento dell’acquisto di Togni, che domenica ha anche segnato, ma ci vorrà tempo per inserire tutti. Adesso dobbiamo dare solidità a quanto fatto contro il Don Bosco e trovare un filotto di vittorie che ci consentano di salire in classifica”.

Possiamo considerare la partita di domenica come un nuovo inizio per questa squadra?
“Assolutamente sì. Ne parlo anche con i ragazzi e, seppur gli allenamenti siano sempre stati fatti molto bene, ora si vede che c’è qualcosa in più da parte di tutti i giocatori. Il nostro dev’essere un girone di riscatto che ci possa portare ad essere più tranquilli nel finale di stagione e ci permetta di lavorare sui giovani per la prossima”.

Ha avuto modo di conoscere i giocatori e di far apprendere i suoi meccanismi, ora dove crede che possa arrivare l’Union Tre Valli?
“L’obiettivo di quest’anno, visto quanto fatto la scorsa stagione ed il discorso sui giovani detto poco fa, è la salvezza con qualche giornata d’anticipo per permetterci di lavorare in tranquillità sui giovani. Il nostro lavoro si basa su quello: dobbiamo costruire come fatto cinque anni fa, dove siamo partiti da una salvezza e siamo arrivati a vincere il campionato. Anche i frutti del settore giovanile non saranno immediati ma si vedranno tra anni, ma per il momento vedo come i più esperti stanno spronando i nuovi e sono molto contento di questo gruppo”.

Nonostante l’avvio faticoso la classifica rimane molto compatta dalla sesta posizione, come valuta questo campionato?
“Per quanto mi riguarda vedo una favorita, che è il Cantello Belfortese, soprattutto per la profondità dell’organico, ma non è mai facile vincere. Il Ceresium ha un ottimo allenatore e due bomber di razza capaci di fare la differenza ogni partita. Le altre non mi hanno impressionato troppo: forse il Caravate, con cui però noi abbiamo pareggiato e forse avremmo meritato di vincere, per la struttura del gioco. Penso che noi siamo l’esempio lampante di quanto sia equilibrato il campionato perché abbiamo lottato con tutti perdendo tanti punti nel finale. Sarà una stagione con tante squadre alla pari, ma con quelle due che hanno una marcia in più”.

Andrea Vincenzi
foto d’archivio

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