Arrivato da poco a vestire la maglia biancoviola, Massimo Federici si è già preso un posto da titolare e le proprie responsabilità sul campo. L’attaccante della Valcuviana non esclude una risalita nella seconda metà di questa stagione.

Avete approcciato la stagione con l’obiettivo dei playoff, cos’è mancato finora a questa squadra per raggiungerlo?
“Abbiamo sicuramente peccato tanto sui dettagli. La squadra c’è sempre stata e c’è tuttora. Il nostro compito è di non demordere: siamo un bellissimo gruppo, sia per i valori in campo sia come unione dello spogliatoio, ma dobbiamo fare più attenzione alle piccole cose”.

Poco prima della chiusura del girone d’andata avete cambiato allenatore, quanto ha influito questa scelta sulla squadra e sul gioco?
“A livello di squadra ci ha sicuramente dato una scossa, perché cambiare allenatore a metà stagione fa sempre riflettere. I mister sono sempre le figure messe in discussione e sono sempre i primi a pagare, ma la colpa è anche dei giocatori che scendono in campo. Dopo l’esonero ci siamo fatti un esame di coscienza e, infatti, appena sono subentrati Vigezzi e Cannucciari abbiamo trovato tre vittorie consecutive; ci siamo dati modo, con quel filotto, di dimostrare il nostro valore”.

Contro il Ceresium avete sfoggiato una grande prestazione, dove sono mancati solo i punti, cosa serviva per strappare almeno un pareggio?
“Purtroppo è quello che, come dicevo prima, ci sta mancando da inizio stagione: penso all’ultimo passaggio ed all’essere più cattivi sotto porta. Sono il primo a mettersi in discussione, ad esempio se avessi dato meglio il pallone ad Hafid nel finale di primo tempo avremmo potuto chiudere in vantaggio e cambiare l’esito della sfida. A discapito degli errori in fase offensiva abbiamo un grande portiere, che nelle ultime uscite sta dando molta sicurezza”.

Quando hai segnato il gol del momentaneo vantaggio cos’hai pensato?
“Ero molto contento perché andare in vantaggio contro una big mette la partita sui binari giusti. Purtroppo il pareggio, arrivato dopo tre minuti, non ci ha permesso di mantenere l’entusiasmo. Ero felice anche per Vigezzi, che mi sostiene sempre e mi aveva detto che secondo lui avrei segnato perché sono in un buon momento di forma”.

Dove pensi che possiate arrivare a questo punto della stagione?
“La classifica non ci sorride, ma c’è un gruppo folto di squadre molto vicino tra di loro. Spero di poter arrivare davanti a tutte queste formazioni, quindi appena sotto il Buguggiate, superando tutti: non servono tanti punti per raggiungere quest’obiettivo e sono sicuro di farcela perché siamo un bel gruppo. Ho fiducia in tutti i miei compagni e nell’allenatore ed in un momento così bisogna essere positivi: stiamo giocando bene, mancano solo i risultati”.

Quanto margine di crescita ha ancora questa squadra?
“Credo che sia enorme: abbiamo giovani con tanto potenziale, penso a Sardo che è un 2003, ma anche ai ’98 e ai ’99, e so quanto tutti abbiano ancora da esprimere. Anche tutto il nostro reparto difensivo è molto giovane e, pertanto credo che una volta espresso il suo potenziale questa squadra possa fare un grande balzo in avanti”.

Domenica affronterete il Caravate, come approccerete la sfida?
“Appena l’arbitro ha fischiato la fine di domenica la testa è andata al Caravate. Prima di tutto è un derby e poi tanti giocatori, come anche Federico, hanno giocato per entrambe le squadre; io stesso ho passato 22 anni tra i gialloverdi, quindi ritrovare ex compagni e amici dà un grande stimolo. È una partita che stiamo preparando e continueremo a preparare al massimo delle nostre capacità”.

Quanto sarebbe importante conquistare i tre punti contro un avversario così ben organizzato?
“Tantissimo. Oltre al valore che ha un derby noi dobbiamo pensare a giocare ogni partita da qui alla fine come una finale. Sono sicuro che quella di domenica sarà una grande partita perché noi siamo in buona forma e loro avranno voglia di riscattare la sconfitta della scorsa giornata”.

Andrea Vincenzi

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