Lunedì sera speciale per l’Accademia Varese che ha avuto il piacere e l’onore di ospitare Valentina Bergamaschi al “Franco Ossola”: il difensore classe ’97, capitano del Milan e pilastro della Nazionale, si è intrattenuta con i piccoli biancorossi e ha assistito a tutta la sessione serale di allenamento per poi congedarsi con le immancabili foto di rito e iniziare a pensare al debutto nella Poule Scudetto contro la Juventus in programma sabato 18 marzo.

Da tempo volevamo organizzare questo incontrospiega il responsabile tecnico Angelo Bruno perché la nostra Martina Gnocchi (mister dei 2012) la conosce molto bene: l’idea nasce da lontano, ma si è concretizzata ieri sera e, aggiungo, per fortuna. Ovviamente Valentina ha un calendario fitto di impegni, ma ha avuto modo di ritagliarsi un paio d’ore per venire qui con noi: ciò che ci ha colpito è la sua umiltà straordinaria e lei stessa ha ribadito con orgoglio la sua varesinità, al punto che si è emozionata nell’entrare all’Ossola. Ci tengo a ringraziarla ancora una volta perché la sua presenza ha lasciato il segno“.

Bergamaschi ha passato in rassegna tutte le annate intrattenendosi con gli aspiranti campioni che non si sono certo tirati indietro dal porle domande di ogni genere e l’atleta rossonera, a sua volta, non ha esitato nel rispondere con passione. “La prima cosa che ha dettoprosegue Bruno è di ricordarsi sempre di sognare perché se ce l’ha fatta lei, parendo dai campetti di provincia, ce la può fare chiunque. Impegno e costanza sono alla base di tutto e se uno in allenamento dà sempre 10 deve imparare a dare 20: è stata una lezione importante che i nostri ragazzi hanno subito assimilato dedicandosi con ancor maggiore impegno alla seduta“.

Immancabile, infine, il briefing con le ragazze dell’Accademia Varese. “Noi siamo partiti dalla piccola Matildericorda Brunoe ad oggi abbiamo una decina di atlete. Valentina si è fermata a parlare con loro spiegando la differenza tra il calcio maschile e femminile, enfatizzando il fatto che grazie alla globalizzazione oggi arrivano anche tante giocatrici dall’estero perché gli allenatori italiani sono i migliori. Di conseguenza, la base da cui si parte in Italia è davvero solida e va sfruttata, esattamente ciò che vogliamo fare qui all’Accademia Varese: nel momento in cui i numeri ce lo consentiranno ci piacerebbe costruire una squadra di ragazze“.

Intanto, l’Accademia Varese si gode il suo presente e la sua fiorente realtà guardando al futuro con ottimismo, forte anche dei migliori auguri arrivati da Valentina Bergamaschi, varesina doc che ha impreziosito la serata di allenamento al “Franco Ossola”.

Matteo Carraro

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