Al termine di un’autentica battaglia sportiva i Mastini Varese piegano la resistenza di Pergine e e s’impongono 3-2 in Gara1 inaugurando la meglio la serie delle semifinali. Match deciso dal sigillo di Desautels, ma le prime due reti portano il nome di Marco Franchini e l’attaccante giallonero analizza la sfida con al suo fianco un traduttore d’eccezione, Matteo Malfatti, che non è però servito visto l’italiano perfetto dell’italo-canadese.

Sapevamo che sarebbe stata una battagliaconferma Franchini. Tutte e due le squadre sono davvero fisiche e i due portieri sono fenomenali: 3-2 è un risultato che certifica l’equilibrio, visto che è il match è sempre stato in equilibrio. Martedì sera ci aspetta un’altra battaglia e sarà ancor più dura visto che giochiamo fuori“. Malfatti aggiunge: “Viverla da fuori è stato come al solito, con tanta tensione. Era importantissimo vincere la prima partita per iniziare bene la serie e lo abbiamo fatto; adesso testa alla prossima“.

Parola anche al capitano Andrea Vanetti: “Tutto come previsto: ci aspettavamo una partita dura contro un’ottima squadra e un gran portiere. Così è stato e adesso dobbiamo continuare così, con lo stesso spirito di sacrificio. Sbagliato tanto? Merito del portiere: abbiamo creato tanto senza concretizzare quanto avremmo meritato, ma in una serie sono i goal sporchi che fanno la differenza. Gara2 sarà ancora più dura perché non avremo il pubblico di oggi, per quanto so che molti tifosi ci seguiranno a Pergine e colgo l’occasione di ringraziarli già; daremo di sicuro battaglia“.

Sponda Pergine, coach Andrea Ambrosi analizza la sfida provando a spiegare il perché della sconfitta: “All’inizio eravamo impauriti e non abbiamo giocato al meglio; complimenti al Varese che ha conquistato Gara1, noi cercheremo di replicare in Gara2. Siamo stati comunque capaci di restare sempre in partita, Rudy ci ha aiutato disputando un’ottima gara, e negli ultimi cinque minuti ci è mancato il goal. Martedì? Stiamo giocando i playoff e dobbiamo capirlo: serve fare le cose semplici scendendo sul ghiaccio con tranquillità come abbiamo dimostrato di poter fare“.

Matteo Carraro

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