“C’era una volta…”. Il classico incipit delle fiabe che tutti noi abbiamo ascoltato sperando nel lieto fine è da sempre l’inizio di tutto: è così che, il 16 agosto 2022, è iniziata la storia del Varese e, mai come in questo caso, non c’è nulla di più vero e puro.
La Juniores Nazionale di Alessandro Unghero è una favola. In tutti i sensi. Il tecnico scuola Fiorentina pone al terzo posto la preparazione fisica e al secondo quella tecnico-tattica, perché l’aspetto più importante è rappresentato dalla sfera mentale, emozionale, relazionale ed empowerment (la consapevolezza di sé). Tutto questo ha portato il gruppo della scorsa stagione a scrivere la propria storia: “291. L’avventura dei sorprendenti ragazzi del Città di Varese Juniores U19 Nazionali – stagione 2022/2023”.
Ecco la vittoria di Unghero: portare un gruppo di ragazzi ad aprirsi, conoscersi (a livello personale e interpersonale) e raccontarsi, con le proprie debolezze e i propri pregi, per farsi amare a prescindere dai risultati. “Questo è il nostro biglietto da visita – commenta il tecnico biancorosso con un sorriso al termine della sessione mattutina di allenamento – perché chiunque voglia venire qui deve capire cosa vuol dire far parte di questo gruppo: siamo partiti dal nulla, accogliendo ragazzi che si sono presentati spontaneamente qui alle Bustecche e siamo arrivati a toglierci incredibili soddisfazioni”.
Leggere la storia del Varese, sicuramente scritta in maniera “imperfetta a livello letterario” ma proprio per questo pura, vera e toccante, fa un certo effetto. Qual è, però, il bilancio del primo anno biancorosso di Alessandro Unghero?
“È un bilancio sicuramente positivo perché, al netto di tutte le difficoltà extra-campo che abbiamo incontrato, ho trovato una società fatta di persone vere nei cui valori mi sono ritrovato. Ho sempre sentito la fiducia e l’appoggio di tutti, e ho vissuto in maniera molto naturale l’ambiente Varese: si percepisce che qui c’è la storia del calcio, è una piazza in cui si sente il calcio, e la possibilità di poter dare il mio contributo è uno stimolo incredibile. Il fatto di indossare questa maglia e questo stemma (si batte una mano sul petto, ndr) è un orgoglio”.
Ed è per questo che sei rimasto?
“Sono troppo legato al percorso triennale che ho iniziato e che voglio condividere con questo gruppo. Prolungare il rapporto con il Varese è stata una naturale conseguenza della passata stagione e, con l’inserimento di figure del calibro di Massimo Scodellaro e Cosimo Bufano, ho percepito la voglia di investire e di crescere. C’era bisogno di questo”.
Qual è dunque l’obiettivo?
“Voglio scrivere una storia anche quest’anno. Voglio vedere una squadra composta da giocatori di calcio che abbiano una consapevolezza di sé, a livello mentale, emotivo, fisico, tecnico e tattico; soprattutto, però, voglio vedere un gruppo che esce soddisfatto di sé per quanto prodotto in campo. Io credo nel mio Varese: abbiamo confermato il blocco dei 2006 e stiamo inserendo profili davvero interessanti. Nei prossimi giorni ci definiremo e saremo pronti per il debutto in campionato del 16 settembre (qui il Girone B)”.
Quanto è importante avere alle spalle squadre regionali che, tradotto, significa poter attingere da un bacino di giocatori potenzialmente pronti al salto per la Juniores Nazionale?
“Il fatto che il Varese, dopo un anno di piena attività giovanile, abbia già raggiunto tutte le categorie regionali è uno degli aspetti più positivi del nostro percorso e colgo l’occasione per congratularmi con tutti i miei colleghi. Vogliamo strutturare una precisa identità per il nostro settore giovanile dando l’opportunità a chiunque di crescere e arrivare in Prima Squadra: è successo l’anno scorso, avverrà quest’anno e accadrà anche in futuro”.
Le prime sensazioni?
“Il gruppo è buono perché siamo partiti da un’ottima base e, a tal proposito, voglio ringraziare ulteriormente tutti i ragazzi e lo staff dell’anno scorso, un atto dovuto nel rispetto del lavoro che hanno svolto. Con Roberto Verdelli ci eravamo prefissati l’obiettivo di portare dei ragazzi in Prima Squadra e, al termine della stagione, abbiamo raccolto sei esordi. Oltre a loro non posso dimenticarmi di Gigi Pasquillo perché ha meritatamente ottenuto la promozione diventando il preparatore atletico della Prima Squadra; al suo posto si farà valere Matteo Cantoreggi. Luigi Visentin sarà il preparatore dei portieri, mentre sono stati confermatissimi il nostro dirigente Giovanni Grassi, il fisioterapista Luca Casano e il team manager Maurizio Bertani”.
Alessandro Ovalle è diventato un giocatore della Sampdoria: cosa vuoi dirgli?
“Al momento della firma con la Samp ha voluto ringraziarmi. Lo abbiamo scoperto ai Varese Contest e, per quanto grezzo dal punto di vista tecnico-tattico, ha subito fatto vedere qualità fisiche importanti; è stato bravo a lavorare tanto disputando una stagione in crescendo da protagonista. Sono davvero felice per lui perché avrà l’opportunità di lavorare in un contesto dove crescere ancora: ho lavorato con la Fiorentina nella Primavera Uno, e Alessandro dovrà essere pronto a cogliere qualsiasi opportunità”.
Chi parla di mister Unghero dà per scontate le sue capacità tecniche, ma enfatizza l’abilità nel lavorare da un punto di vista mentale. Quanto è importante lavorare sulla testa soprattutto dei più giovani?
“Credo sia la base di tutto: mentalità ed emotività sono imprescindibili per valorizzare le potenzialità tecniche e tattiche e farli crescere in campo. Ogni giocatore è chiamato a rispondere a determinati stimoli: riconoscere le situazioni e tirar fuori la propria personalità, con convinzione di sé stessi, è fondamentale e distingue il giocatore normale dal grande giocatore. Ho vissuto quasi dieci anni nel professionismo tra Fiorentina ed Empoli: la differenza la fa la personalità, la fiducia in sé quando si è in campo. E non è un discorso semplicistico: ci sono calciatori che avrebbero le potenzialità tecniche per il professionismo, ma senza la sfera mentale ed emotiva non si va da nessuna parte. Il mio focus è portare i miei ragazzi a non avere rimpianti per il proprio percorso”.
Tirando le somme di questa chiacchierata: cosa si aspetta Alessandro Unghero dalla prossima stagione?
“Ho un desiderio: se si realizzerà, saprò di essere riuscito nel mio compito. Vorrei che i ragazzi alla fine della stagione siano riusciti ad emozionare sé stessi e le persone che li hanno guardati. Vorrei che tutti si divertissero in campo diventando protagonisti di sé stessi e della squadra perché solo attraverso la squadra viene fuori il singolo”.
Matteo Carraro
291. L’avventura dei sorprendenti ragazzi del Città di Varese Juniores U19 Nazionali – stagione 2022/2023
C’erano una volta, tanto tempo fa, dei ragazzi con la passione per il calcio che, il 16 di agosto dell’anno 2022, si trovarono in un campo di calcio per iniziare una stagione sportiva.
Alcuni di loro si conoscevano, altri non conoscevano proprio nessuno.
Ognuno arrivava da esperienze e percorsi totalmente differenti e la maggior parte di loro avevano affrontato campionati di provincia. In pochi regionali e solamente due venivano da livelli maggiori.
Il gruppo inoltre era molto giovane di età, per metà di loro avrebbe significato affrontare avversari più grandi anche di 2 anni.
Intorno a loro non c’erano molte speranze e la stampa, scettica, iniziava a mettere in risalto le difficoltà della stagione che stava per iniziare, non mancando di pronosticare diverse sconfitte per il nostro nuovo gruppo appena formato.
Iniziarono gli allenamenti.
Nuovi, estenuanti e difficili.
Ed in quel preciso istante, per ognuno di loro iniziò il proprio nuovo cammino, lungo ed impegnativo perché avrebbero dovuto iniziare ad allenare più aspetti per migliorare e soprattutto per rincorrere il proprio sogno.
Esercizi tecnici, tattici, preparazione fisica, preparazione mentale.
Arrivarono le prime partite amichevoli e le prime risposte incoraggianti.
Gradualmente capirono che per poter affrontare un percorso impegnativo e rincorrere il proprio sogno era necessario inventare “qualcosa di ancor più forte” della stessa individualità, bisognava iniziare a diventare una squadra vera!
Il gruppo conosceva l’importanza di “essere squadra” ma si stava scontrando con le difficoltà di esserlo realmente, con l’importanza di sostituire la parola “io” con il termine “noi”. Per questo i ragazzi sapevano che avrebbero dovuti essere coraggiosi.
Sì, coraggiosi per fare qualcosa che non erano abituati a fare: aiutare il gruppo anche se qualcuno giocava meno, dare il massimo ed il meglio di sé.
Ma soprattutto, i ragazzi erano chiamati a credere.
Iniziò il campionato e furono molto bravi, raggiungendo dei risultati che nessuno si aspettava.
Inserendosi nelle prime posizioni della classifica, al punto che si iniziò a parlare di loro. Le squadre iniziarono a temerli e aumentava da parte degli avversari la voglia di batterli.
Nessuno pensava che un gruppo di ragazzi giovani, una squadra totalmente nuova, potesse ottenere questo tipo di risultati.
Incontrarono lungo il cammino diverse sfide che misero alla prova la loro tempra, le loro idee e i loro principi.
Infortuni, chiamate di giocatori nei “grandi”, travolsero la squadra e la trascinarono in difficoltà di risultati.
Erano di fronte all’ennesima prova della loro crescita: “Nei momenti di difficoltà esce realmente la forza del noi e della squadra”.
Questa prova diede l’opportunità a chi aveva più timore di far parte realmente di una squadra, di andare oltre alle proprie insicurezze mettendosi in gioco.
Continuarono a lottare sempre più uniti, riuscendo ad ottenere risultati positivi per continuare a credere nel proprio sogno individuale e di squadra.
Andare oltre le proprie insicurezze, le difficoltà e tutte le avversità diventò il vero obiettivo e….. credere con coraggio!!!
Questo fece in modo che affrontarono l’ultima parte di stagione con personalità, coraggio, determinazione ed agonismo.
Dopo le sconfitte di Fanfulla e Castellana qualcosa cambiò in loro e lo dimostrarono nel derby con la Varesina, a casa loro, contro tutti e tutti vinsero 1-0 meritatamente.
Seguì la vittoria su Arconatese ed un glorioso pareggio in casa dei campioni dell’Alcione, ma per scrivere la loro storia mancavano ancora due partite, Sant’Angelo prima e crema poi, apparentemente semplici ma probabilmente le più ardue.
Contro il Sant’Angelo toccarono il fondo a fine primo tempo sotto di un gol.
A metà dell’incontro le parole del mister portarono talmente tanta fiducia e coraggio che la ribaltarono e vinsero 2-1.
Seguì la sfida a Crema, squadra ultima in classifica che tuttavia quel giorno pareva insormontabile.
Si divorarono tantissimi gol…..
La tensione era palpabile…..
Sembrava finita…
Ma all’ultimo minuto segnarono il gol decisivo raggiungendo così il sogno dei playoff, vivendo il miglior momento della stagione con ben 13 punti in 5 partite.
Mancava l’ultimo tassello, “l’impresa” agguantare le fasi finali nazionali…….
Contro la Giana Erminio.
Giocarono a loro, con 1 risultato positivo su 3…. solo vincere. La tensione della partita porta la squadra in svantaggio, ma ancora una volta il mister diffonde ai ragazzi l’energia positiva giusta che li porta a pareggiare all’inizio del secondo tempo e soprattutto gli fa credere ancora nell’impresa……
Portarono la partita ai tempi regolamentari…… Purtroppo venne annullato un gol a favore dei ragazzi molto dubbio e la stanchezza fermò i ragazzi permettendo alla squadra avversaria di segnare e vincere.
I ragazzi uscirono a testa altissima dal match immersi nell’abbraccio dei loro tifosi…..
Piansero…….
Ma accettarono con orgoglio la propria sconfitta.
Trascorse un mese di allenamenti e test match molto positivi ed arrivarono il 3 giugno 2023 a giocare la loro ultima partita insieme…..
L’ultima dopo 291 giorni di pura amicizia.
Dopo 291 giorni di squadra.
Dopo 291 straordinari, incredibili giorni di famiglia,
Una famiglia che resterà per sempre incisa nei loro cuori!!!!
Ecco i Protaognisti!!!!
Portieri: Artur Bulaukin, Luca Nocera, Cristian Ghiringhelli, Tommaso Scodellaro
Difensori: Cristian Baldaro, Lorenzo Bertuzzi, Kevin Cucco, Leonardo Francescato, Leonardo Giomi, Marco Macchi, Francesco Mastai, Kosti Smalko, Raoul Squitieri
Centrocampisti: Andrea Asta, Andrea Casamassima, Edoardo Cornelli, Loris Dell’Aiera, Cristian Fodor, Sebastian Jella, Pietro Marangon, Cristian Pavia, Pietro Settimo
Attaccanti: Mattia Corazzesi, Alessandro Ovalle, Brigit Prela, Mattia Valmori
Ed i protagonisti che hanno percorso insieme a Noi un tratto della Nostra strada……
Alessio Nardi (difensore), Tommaso Diani (difensore), Stefano Nappi (centrocampista), Rosario Romito (attaccante), Ariel Smaci (attaccante)
STAFF
Alessandro Unghero (allenatore), Luigi Pasquillo (preparatore atletico),Thomas Ambrosetti (preparatore dei portieri), Luca Casano (fisioterapista), Maurizio Bertani (team manager), Giovanni Grassi (dirigente accompagnatore)