Ottavo posto con 31 punti, quattro in meno dalla zona playoff e nove in più dalla zona playout: sono questi i numeri del Verbano di mister Celestini, che domenica scorsa ha ribaltato il risultato contro la Vergiatese, restando al passo con le dirette concorrenti della parte sinistra della classifica. Determinante, nella conquista della vittoria, il giovane Alessandro Colombo, che nel giro di dieci minuti ha insaccato per due volte su calcio di rigore, con una freddezza che quasi allo scadere ha mandato in fumo i piani degli avversari.

Rientrato nel gruppo a fine novembre dopo un infortunio che l’aveva costretto a un periodo di stop, l’attaccante classe 2001 (Pallone d’Oro VareseSport in carica dopo la sua stagione alla Sestese) sta trascinando i compagni a suon di assist e gol, confermandosi un tassello imprescindibile per le manovre offensive della squadra.

Commentiamo a caldo il derby con la Vergiatese. Cosa è cambiato in corsa? E quali sono le tue impressioni sulla partita?
“Inizialmente abbiamo sofferto perché la Vergiatese stava facendo meglio di noi, anche se per il nostro approccio offensivo abbiamo avuto sempre il pallino del gioco. Nel primo tempo ci siamo difesi bene e ho anche avuto un’occasione che è finita fuori; nel secondo, loro si sono chiusi, noi abbiamo spinto di più e si sono creati più spazi liberi. Cambiando gli interpreti e passando al 3-4-1-2, la situazione è andata a nostro vantaggio: le punte si muovevano meglio, la squadra era più compatta sia in fase offensiva che difensiva e io trovavo più spazio non solo largo sull’esterno ma anche dentro il campo. All’ottantesimo ho preso il primo rigore e al novantesimo ci è stato concesso il secondo. Diciamo che a livello di gioco non è stata una grande partita, ma comunque molto maschia e combattuta, contro una grande squadra che ci ha messo in difficoltà”.

Con i due rigori sei salito a quota 8 gol, già 4 in più rispetto all’anno scorso, accompagnati dalla solita grande mole di assist. Questa crescita in fase di finalizzazione è un obiettivo a cui hai voluto lavorare specificamente?
“L’anno scorso giocavo sempre largo, più per l’assist che per il gol, e infatti non mi concentravo tanto nel finalizzare, quanto nel saltare l’avversario e cercare il compagno in mezzo. Quest’anno gioco sempre per la squadra, ma più dentro al campo, anche sulla trequarti, e questa posizione mi sta aiutando molto in termini di gol, oltre al fatto che sto anche tirando i rigori. Quando prendo palla, voglio essere sempre determinante, per segnare o per creare qualcosa di pericoloso, quindi cerco sempre di puntare la porta”.

Quei tuoi 8 gol sono un terzo delle 24 reti messe a segno dalla squadra, al 14° posto in questa particolare classifica. Sentite di dover migliorare sotto questo aspetto o il fatto di subire ben poco (quarta miglior difesa) vi lascia in un certo senso tranquilli?
“Sì, dietro siamo veramente forti. Santagostino, Fabiani e Fasoli sono tre muri che ci danno più tranquillità davanti. In difesa possiamo giocare sia a quattro che a tre e anche i portieri stanno facendo molto bene. Chiaro, segnare tanto dà una sicurezza in più, ma alla fine si può vincere anche 1-0, e infatti le nostre partite non sono mai state rocambolesche”.

Le tue caratteristiche di gioco vengono esaltate al massimo quando sei libero di spaziare da un lato all’altro del campo. Sotto l’aspetto tattico, come ti trovi con mister Celestini?
“Molto bene. Il mister mi dà libertà totale e mi dice sempre di variare il gioco sotto le due punte, in modo da trovare spazio e prendere palla per entrare in area. Anche come persona non c’è niente da dire: mi sta facendo crescere molto, sia a livello morale che calcistico, e per questo lo ringrazio”.

Nelle 21 giornate disputate finora, avete collezionato 9 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte. Qual è stata, secondo te, la vostra partita migliore? E la peggiore?
“Io sono arrivato più tardi e il primo mese personalmente era andato bene, poi ho avuto dei problemi fisici che mi hanno tenuto fuori per un mese e mezzo. Posso dire, però, che da quando abbiamo risolto certe dinamiche societarie che non erano state piacevoli da gestire, siamo molto più sereni rispetto a inizio anno e possiamo concentrarci esclusivamente sul campo. Secondo me, una partita determinante è stata l’ultima del girone di andata in casa del Gavirate: forse la prestazione non è stata la migliore, ma per noi quella giornata ha segnato una svolta, facendoci cambiare obiettivi e prospettive. Quanto alla partita peggiore, direi quella a Ponte Lambro, perché per disattenzione abbiamo commesso degli errori clamorosi e li abbiamo pagati tutti, giocando con un uomo in meno su un campo difficile. Avevamo finito il 2022 con una vittoria e ripreso il 2023 allo stesso modo, quindi c’è molto rammarico per quella trasferta perché eravamo sulle ali dell’entusiasmo e avremmo potuto prendere tre punti”.

Tra tutti, qual è l’avversario che ti ha impressionato di più?
“Solbiatese e Vogherese, che difatti sono lì davanti. La Vogherese è molto solida dietro, ma la Solbiatese è veramente forte nelle manovre offensive”.

Con i risultati del weekend, avete accorciato sulla zona playoff. Arrivati a questo punto, e appurato che anche le big possono commettere passi falsi, ci credete?
“Sì, ci crediamo, ma innanzitutto dobbiamo pensare a salvarci. Se giochi ogni partita per vincere, che sia per i primi posti o per la salvezza, l’obiettivo sarà sempre di arrivare il più in alto possibile. Chiaro, i playoff sarebbero un sogno e vorremmo provare ad entrarci, ma solo una volta salvi”.

Domenica prossima vi attende un match molto delicato contro una Vogherese sconfitta a sorpresa a Ponte Lambro. Fino ad allora, i rossoneri avevano perso solo contro di voi, tra l’altro subendo un tuo gol e una tua giocata costata un rigore. Cosa vi servirà per ripetervi ed espugnare una fortezza come il “Giovanni Parisi”?
“Solidità e la consapevolezza di essere una squadra che se la può giocare con tutti. Scenderemo in campo come se fosse una partita qualunque e penso che se metteremo l’animo che abbiamo messo nelle ultime domeniche, potremo farcela. Anche se loro hanno perso l’ultima, sono sempre primi in classifica, e sicuramente avranno dalla loro lo stadio e il tifo. Sarà difficile, ma ci prepareremo bene in settimana e andremo lì per vincere”.

Silvia Alabardi

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