Mancano poco più di 24 ore all’appuntamento con la storia. Domani sapremo se la MA-GI-CA Robur Saronno di questa magica stagione taglierà, in gara-3 di finale playoff contro Cecina, il traguardo sportivo più importante nella sua storia, peraltro già ricca di successi, che dura da oltre 60 anni.

Da dieci giorni nella città saronnese non si parla d’altro: i pochi biglietti disponibili per entrare nella “bombonera” del Centro Ronchi (400 posti a sedere), sono stati bruciati in un battito di ciglia e alla società del presidente Ezio Vaghi sono arrivate richieste per almeno 3000 spettatori.

Pazzesco, o no? “Pazzesco, davvero pazzesco, soprattutto – dice Francesco De Capitani, playmaker biancoazzurro – se ripenso a qualche anno fa quando in epoca Covid e post-Covid gli spettatori al palazzetto non superavano le 30 unità. Oggi invece il club è subissato di richieste, ma in generale durante la stagione al Centro Ronchi abbiamo fatto quasi sempre il “tutto esaurito” richiamando non solo gli spettatori “storici”, ma soprattutto tanti tifosi nuovi. Chiari segnali che il buonissimo lavoro fatto dai nostri dirigenti è arrivato in profondità nella città pizzicando le corde dell’interesse e della passione per la pallacanestro. Tantissima gente che in queste settimane abbiamo sentito ancora di più al nostro fianco e, ora, attende solo di poter festeggiare”.

Però, se vi aspettate attesa febbrile, tensione a fior di pelle e pressioni difficili da maneggiare siete fuori strada. Totalmente, fuori strada
“Può sembrare strano ma, stiamo vivendo in assoluta tranquillità le ore della vigilia. Certo, come comprensibile, il nostro livello di concentrazione è elevatissimo ma, davvero, non avverto tensioni particolari o quella cifra di nervosismo che precede i grandi eventi. Niente di tutto ciò. Siamo molto determinati, stiamo bene fisicamente e mentalmente e, semplicemente, ci sentiamo pronti. Poi, detto fra noi, dopo una stagione incredibile nella quale abbiamo affrontato tutte le gare con serenità e il giusto grado di sfrontatezza, sarebbe stupido farsi paralizzare dalla tensione a pochi centimetri dalla meta. Quindi, via, belli sereni come sempre perché, alla fine dei conti, si tratta pur sempre di una partita di pallacanestro tutta da vivere e giocare con gioia”.

Esatto, una partita di basket: parliamone
“In gara-2 abbiamo sfiorato il colpaccio (sconfitta di Saronno 80-79, ndr) ma, in tutta onestà, i ragazzi di Cecina hanno meritato molto più di noi e, giustamente, hanno vinto. Noi abbiamo sbagliato l’approccio alla gara giocando un primo tempo molto buono in attacco, ma certamente insufficiente in difesa. Abbiamo concesso troppo ai toscani (55 i punti segnati da Cecina alla pausa lunga, ndr) permettendo loro di correre in contropiede e, nello specifico, costruire tanti canestri estemporanei e fuori dai giochi che, si sa, è una specialità del gioco cecinese. Loro nel primo tempo hanno segnato 8 triple prendendo il largo nel punteggio realizzando un corposo vantaggio in doppia cifra. Nella ripresa, grazie agli  opportuni adeguamenti difensivi, siamo andati molto meglio tornando a contatto con Cecina ma, è indubbio, nel finale punto a punto abbiamo pagato gli sforzi fatti per tornare in parità. Quindi, il senso di gara-3 è tutto qui ed è presto spiegato: evitare che Bruni, ottimo playmaker di Cecina detti il ritmo di gioco e inneschi Turini, giocatore di grande impatto, e altri avversari che possono farci male come Milojevic, Pistolesi, Carlotti e Pedroni. Ormai, dopo quattro gare giocate contro di loro conosciamo bene Cecina, le sue qualità e caratteristiche. A questo punto abbiamo in testa solo una cosa: finire al meglio il nostro lavoro”.

SERIE B INTERREGIONALE – FINALE PLAYOFF

Sabato 8 giugno, Centro Ronchi, ore 21.00
AZ SARONNO – CECINA BASKET (GARA-3)
Serie 1-1

Massimo Turconi

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