Tra le colonne portanti del Varese Femminile in Eccellenza, Alessia Bogni ricopre senz’altro un ruolo di primaria importanza sia in campo sia fuori. Da un inizio di campionato difficile ad un finale di stagione in crescendo, il portiere classe ’00 non ha mai fatto mancare il suo contributo, e ha tutta l’intenzione di farlo a maggior ragione adesso che le biancorosse sono alle porte di due partite fondamentali contro il Lesmo che potrebbero valere la finale di Coppa Italia.

Prima, però, testa al match con il Brugherio che chiuderà il campionato domenica prossima. “Sarà la partita della maturità – commenta Bogni – per confermare quanto di buono fatto nelle ultime cinque partite e, più in generale, nella seconda metà del campionato. Oltretutto con il Brugherio abbiamo qualche conto in sospeso perché ci ha battute all’andata: entreremo in campo determinate per chiudere il campionato a 52 punti, il che varrebbe un +8 sul punteggio finale dell’anno scorso”.

Visto il momento, lo ribadiamo, aumentano i rimpianti per com’è andato il girone d’andata?
“Assolutamente sì perché l’inizio del campionato è stato decisamente amaro. Da gennaio, come dice il mister, abbiamo ritrovato quella magia che avevamo perso: anche se siamo andate sotto ci siamo sempre rialzate, tenendo testa a squadre che si trovano ben sopra di noi. Penso al Lesmo: il risultato finale le premia, ma fino ad un quarto d’ora dalla fine eravamo in parità e abbiamo anche avuto l’occasione di tornare in vantaggio. Partite del genere dimostrano che questa squadra può ambire a qualcosa di importante”.

A livello personale come hai vissuto la stagione?
“Viste le ottime premesse non è certo stata un’annata semplice, soprattutto all’inizio: la squadra non girava e, a causa di un infortunio di Alice (Meloni, ndr) mi sono ritrovata ad allenarmi sempre da sola, cosa che comunque incide perché avere qualcuno con cui condividere gli allenamenti fa la differenza. Adesso sembra che tutto stia andando per il meglio e mi auguro che questo possa fungere da trampolino di lancio per la prossima stagione”.

Visto le parole che ha speso per te e per la tua collega di reparto, qual è il rapporto con Omar Cremona?
“Bellissimo. Lui all’inizio dell’anno scorso è rimasto un po’ traumatizzato dal passaggio al calcio femminile, ma poi abbiamo iniziato a conoscerci a vicenda: sono felicissima che ci sia lui ad allenarci perché è sempre presente non solo a livello sportivo, ma soprattutto a livello umano. Dice che penso troppo? Ha assolutamente ragione (ride, ndr)! Diciamo che è una mia caratteristica di punta, ma ci sto lavorando ogni giorno”.

E a livello d’ansia sei migliorata?
“Ovviamente no (ride ancora, ndr). E il fatto di pensare troppo alle cose fa parte di quell’ansia che mi contraddistingue da sempre. Voglio però elogiare il lavoro che sta facendo il mister, e tutto lo staff, perché scherzi a parte molte partite le ho vissute decisamente meglio”.

Praticamente alla fine della tua seconda stagione biancorossa, qual è il bilancio qui a Varese?
“Sento di aver compiuto tanti passi avanti, e il ringraziamento va soprattutto a mister Cremona perché è stata una figura che mi era mancata negli anni precedenti: grazie a lui ho messo a posto alcuni dettagli che prima magari sottovalutavo e nel complesso credo di esser migliorata, anche se i margini di crescita sono sempre tanti”.

Quattro clean sheet e meno gol subiti: passi avanti che si vedono.
“Sì, ma come sempre il merito va spartito con la squadra. Rispetto all’anno scorso segniamo meno ma concediamo anche molto meno (71/80 gol fatti e subiti contro gli attuali 58/50, ndr): ad oggi abbiamo già cinque punti in più rispetto alla scorsa stagione e abbiamo guadagnato una posizione in campionato. Credo ci sia maggior equilibrio e, soprattutto adesso, ognuna di noi si sente molto più sicura”.

Apriamo il capitolo Lesmo: sfida impossibile in semifinale?
“Da esterna direi che è imbattibile: 29 vittorie, e chiuderanno con un en plein di 30, frutto di una squadra fortissima in tutti i reparti e di ragazze che rispetto a noi hanno molta più esperienza anche in categorie più alte. Segnano in tutti i modi e subiscono poco. Dall’interno, invece, dico che proveremo a giocarcela con tutte le nostre forze: vero che hanno fatto 129 gol, e vanno a segno con tutti gli effettivi, e che ne hanno subiti solo 9, ma di quelli noi gliene abbiamo fatti tre. Il problema è che non si tratta solo di una gara secca…”.

Come si affrontano 180’ contro una squadra del genere?
“Con calma, con buona pace della mia ansia. Prima di tutto pensiamo a chiudere al meglio il campionato, poi studieremo come affrontare il doppio incontro. Giocarcela ai rigori? Malissimo, non ne prendo uno (ride, ndr). Ma metterei la firma per arrivare a giocarcela ai rigori. Non serve però pensarci troppo: giochiamocela e basta”.

Matteo Carraro

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