Dieci gol in quindici partite di campionato, a cui si aggiungono i due segnati nella fase a gironi di Coppa Italia. Prima ancora che finisca il girone di andata, Alex Romano ha già migliorato i numeri realizzati nella scorsa annata, divisa tra una prima parte a Solbiate e una seconda al Valenzana Mado. Attualmente secondo miglior marcatore del girone, a braccetto con l’amico Denis Scapinello e dietro al capocannoniere Claudio Poesio, l’attaccante classe ’89, dati alla mano, ha un peso determinante nell’attacco della Sestese, strettamente dipendente dalle sue reti e dal suo carattere da leader.
Domenica scorsa, nella partita casalinga contro il Pavia, è arrivata la rete numero 250 in carriera, proprio con la maglia già indossata nella lontana stagione 2008/09 in uscita dal percorso giovanile al Milan. Da allora, una successione di piazze ed emozioni tra Eccellenza e Serie D, dalla Caratese al Milano City, dall’allora Varzi alla sua Voghera, un’esultanza dopo l’altra, fino a questo importante traguardo.
Questi 250 gol sono il modo migliore per definire la tua carriera. Non ti chiederemo se te li ricordi tutti… Puoi dirci però quali metteresti nella Top 3?
“Premesso che quando si arriva a certe cifre vuol dire che si inizia a essere vecchi… Sono tanti gol e me li ricordo non tutti ma quasi. Ce ne sono stati di importanti, per motivi diversi. Sicuramente quello che più di tutti mi è rimasto nel cuore è stato il gol del 3-2 in Vogherese-Pavia di tre stagioni fa, perché per me che sono di Voghera, segnare sotto la curva nel derby col Pavia è qualcosa di speciale. Poi direi il primo che ho fatto in carriera, che non si dimentica mai ed è stato anche un gran gol, una ribattuta su un tiro, nella stessa porta del duecentocinquantesimo, in Sestese-Tritium finita 1-1. Poi mi vengono in mente diversi gol fatti nella stagione alla Bustese, ma se devo scegliere un terzo allora dico uno dei più belli, una rovesciata in Accademia Pavese-Calvairate”.
Nel percorso di un attaccante possono esserci stagioni molto prolifiche e altre meno. Ti è mai capitato di uscire da un momento difficile o di sbloccare un’annata con un gol in particolare?
“Diciamo che ho avuto la fortuna di vivere stagioni sempre abbastanza positive, perlomeno a livello realizzativo, perché ogni anno ho raggiunto la doppia cifra, che per un attaccante è un traguardo importante. La stagione peggiore è stata quella dell’anno scorso, che a Solbiate era iniziata male per varie vicissitudini ma che fortunatamente sono riuscito a raddrizzare nel girone di ritorno, concludendo poi con dieci gol. Per un attaccante è fisiologico avere momenti in cui si fa più fatica, quindi quando si torna a segnare è come una liberazione. Un discorso un po’ diverso, ma in un certo senso collegato, è quanto sta succedendo quest’anno. Da un lato non stiamo andando bene, dall’altro mi viene detto che sto facendo buone prestazioni. Personalmente, ciò che mi sta aiutando è il fatto di trovare il gol nei primi dieci o quindici minuti di gioco, perché segnare è la cosa più difficile, quindi è come se mi togliessi subito un peso e il resto della partita si mettesse in discesa. Purtroppo però, nonostante i miei gol, non stiamo riuscendo a fare punti. Si vede che invece di uno dovrò provare a farne subito due (ride, ndr). In effetti a Meda è andata così e abbiamo vinto”.
Ora che hai depennato dalla lista l’obiettivo 250, quale sarà il prossimo?
“Il prossimo? Beh, arrivare subito a 251. Anzi, per lo stesso discorso di prima, meglio 252 (ride, ndr). Scherzi a parte, ho sempre giocato ponendomi un obiettivo dopo l’altro, quindi vorrò raggiungere il prima possibile il traguardo dei 300 gol”.
Parliamo della squadra. Con 12 punti in 15 partite, vi trovate in quindicesima posizione. Cosa non sta girando nel verso giusto, secondo te?
“I risultati non ci stanno sicuramente aiutando, ma chi ha visto le nostre partite non può dire che non stiamo giocando. Le prestazioni più belle sono arrivate contro le squadre più forti, quindi significa che qualcosa di buono sappiamo farlo. Dobbiamo solo capire perché abbiamo alti e bassi non da poco, anche durante una stessa partita. Col Pavia abbiamo avuto un blackout di venti minuti in cui abbiamo preso due gol, poi abbiamo continuato a fare la partita, ma ormai il risultato era compromesso. Con la Solbiatese abbiamo fatto bene per ottanta minuti, ma ne abbiamo concessi dieci a una squadra con cui non ci si può permettere di regalare nulla. Al contrario, ci sono state altre partite in cui abbiamo sbagliato completamente l’approccio, come con Robbio, Cinisello, Sedriano, Casteggio… che sono proprio le squadre con cui avremmo dovuto fare punti, perlomeno stando alla nostra classifica, visto che Ardor Lazzate, Pavia, Solbiatese e Caronnese, con cui abbiamo pareggiato, in questo momento sono squadre più attrezzate che ambiscono a cose diverse. Stiamo sbagliando gli scontri diretti e il perché non l’ho ancora capito. Penso che non sia una questione tecnica o tattica ma esclusivamente mentale, come se in certi momenti non ci fosse abbastanza fame di vincere la partita, che è quello che fa la differenza. Comunque, la cosa positiva è che non ci stiamo disunendo; la squadra è compatta e in settimana si lavora in un certo senso col sorriso, anche per merito del mister, dello staff e del direttore che è sempre presente al campo. Stiamo riuscendo a mantenere la serenità, che in questi momenti è importantissima”.
Considerando che i tuoi 10 gol sono oltre il 60% di quelli totali della squadra, come stai vivendo questo tuo ruolo a volte di solista?
“Essere quello che fa più gol non mi è mai dispiaciuto (ride, ndr), poi chiaramente essere così fondamentale ha i suoi pro e i suoi contro. Vero che al momento mi si può recriminare poco da quel punto di vista, però ogni tanto mi piacerebbe anche sentirmi dire: «Alex, oggi non hai fatto gol ma abbiamo vinto lo stesso». Sicuramente ci sta mancando qualcosa per avere più soluzioni e possibilità davanti, ma c’è anche da considerare che con il modo in cui giochiamo ho meno compiti difensivi degli altri per poter essere più lucido sotto porta quando mi si presenta l’occasione. A volte i miei compagni corrono tanto anche per me e il rovescio della medaglia è che fanno meno gol. Dobbiamo trovare l’equilibrio, ma penso che la squadra possa uscirne perché i valori non ci mancano e lo abbiamo dimostrato. Quello che ci sbloccherebbe è vincere una partita”.
Ne mancano due prima della sosta. Pensi che sia fattibile provare a raggiungere la zona della salvezza diretta?
“Nella posizione in cui ci troviamo, dobbiamo per forza fare sei punti, in un modo o nell’altro, così da arrivare più sereni alla sosta e ripartire con un piglio diverso nel nuovo anno. Ci sarà anche qualche scontro diretto nelle nostre zone di classifica, quindi potremmo recuperare qualche punto, ma per prima cosa dovremo pensare a vincere”.
E ora la nostra schedina. 1, X o 2 per Pavia-Lentatese? (sabato, ore 18:00)
“1, perché a noi farebbe comodo”.
Casteggio-Mariano? (domenica, ore 14:30)
“Dovrei dire 2, ma a Casteggio ho troppi amici, quindi X”.
Saronno-Sedriano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Rhodense- Caronnese? (domenica, ore 14:30)
“1, perché la Rhodense è la squadra che sta giocando meglio”.
Robbio-Legnano? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Sestese-Ispra? (domenica, ore 14:30)
“Non lo posso dire esplicitamente… Esiste solo un risultato”.
Solbiatese-Base 96 Seveso? (domenica, ore 14:30)
“Voglio troppo bene ai ragazzi della Solbia… 1”
Vergiatese-Meda? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Ardor Lazzate-Cinisello? (domenica, ore 15:00)
“1”.
Silvia Alabardi