E’ forte, fortissima la delusione per l’annullamento della 103° Tre Valli Varesine. Per la prima volta nella storia non si arriverà dunque al termine della corsa per decisione diretta dei corridori che hanno considerato troppo pericoloso il percorso di gara nonostante poco dopo la scelta abbia smesso di piovere.

Una scelta che il vincitore del Giro d’Italia del 2000 e della Tre Valli Varesine nel 2005 e 2006, Stefano Garzelli, commenta in maniera dura e critica: “Questa gara non è mai iniziata. C’è molta tristezza da varesino e da vincitore di due edizioni di questa corsa. Sono molto triste epr gli organizzatori, per la Società Ciclistica Alfredo Binda, per tutti coloro che lavorano per questo evento che è cresicuto in maniera esponenziale negli ultimi anni. Io difficilmente vado contro la scelta dei corridori, però ritengo che in questo caso abbiano sbagliato, c’era tutto il tempo per prendere una decisione con più calma. Si poteva fare un giro tranquilli passando per il punto più critico e valutare le condizioni, anche perché quando sono passati da lì non pioveva ed un’ora e mezza dopo non piove ancora. I 6 corridori in fuga sono passati da lì, penso che abbiano preso una decisione troppo affrettata e sbagliata. Le ragazze sono partite alle 9 del mattino, facendo 122 km sotto una pioggia battente, molto più forte di quella incontrata dai ragazzi ed hanno concluso la gara. Onore a loro che hanno dimostrato voglia e coraggio di correre questa gara“.

Se la presenza, tra pochi giorni del Giro di Lombardia abbia potuto influenzare la decisione, Garzelli dice: “Non penso, i corridori non guardano alle prossime gare ma si concentrano su quella che stanno correndo in quel momento. Penso invece che già alla partenza ci fosse poca convinzione nel partire e terminare la gara. E’ un peccato perché succede sempre in Italia, perché pensiamo alle Parigi-Roubaix sotto la pioggia ed in mezzo al fango: nessuno dice nulla e corre. Quindi li sì e qui no? Poi alt, la sicurezza dei ciclisti viene prima di tutto, però, ripeto, penso sia stata presa con troppa fretta questa decisione“.

Redazione

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