Nuovo corso in quel di Casbeno dove, da poco meno di un anno, gli storici responsabili Carlo Bigi e Abele Tamborini hanno lasciato spazio ai giovani Fabrizio D’Addante e Simone Crespi per aprire un nuovo ciclo e rilanciare i colori biancorossi. Dopo 27 punti in 20 partite e un girone d’andata di alti e bassi, la squadra di mister Martino sembra aver trovato nuove certezze puntando forte sui giovani ragazzi inseriti quest’anno e sulla nuova filosofia societaria. Ne parliamo con Fabrizio D’Addante, classe ’92 da 10 anni giocatore dei biancorossi (nel mezzo una breve parentesi a Buguggiate), e, da quest’anno, nuovo elemento di riferimento in società che ci mostra come è nato il Casbeno 2.0 e quali sono le prospettive per il futuro.

Partiamo dalla stagione in corso: un mix di alti e bassi per il Casbeno. Cosa serve per fare il salto di qualità?
“A maggio dell’anno scorso, i primi cambiamenti societari, ci hanno obbligato a ragionare in modo diverso sulla rosa e sulle prospettive sportive del Casbeno. In realtà ci aspettavamo di iniziare la stagione in un altro modo, e questi alti e bassi sono figli dell’assestamento che sta subendo tutto il mondo Casbeno. Tuttavia, questo finale di campionato ci sta dando nuove certezze e stiamo sicuramente migliorando sotto il profilo dell’approccio alla gara, cosa che ci aveva penalizzato nella prima parte di stagione”.

Cosa è mancato a livello di continuità di risultati?
“Abbiamo peccato di sufficienza in alcune gare e la difficoltà a fare risultati nel corso della prima parte di stagione ci ha portato un po’ di frustrazione, ma ora assieme al mister e ai ragazzi stiamo crescendo sotto questo punto di vista e vogliamo alzare l’asticella già nelle ultime partite di questa stagione”.

Domenica scorsa un pareggio a reti bianche con il Biandronno: credete ancora nella speranza Playoff?
“Siamo contenti della prestazione di domenica scorsa soprattutto per i primi 60 minuti di gara in cui abbiamo dimostrato di potercela giocare con una realtà ben assodata come il Biandronno, malgrado sia mancata la rete. Ci sono sei punti di distanza proprio da loro anche se hanno giocato una partita in meno di noi. Sappiamo che è difficile, però vogliamo provarci fino all’ultima gara contro la Casport. Vogliamo dimostrare che le fatiche di inizio stagione sono un lontano ricordo e che questo Casbeno ha grande potenziale”.

Una vita nel Casbeno come giocatore e ora anche questa nuova realtà da dirigente. Come si è arrivati a questa svolta societaria?
“Dopo tanti anni qui come giocatore mi sento molto legato al Casbeno e ho sempre cercato di dare una mano ai veterani in società Carlo Bigi e Abele Tamborini quando serviva. L’anno scorso sono stati proprio loro due a lanciare me e Simone Crespi per un nuovo corso biancorosso. Ci sentiamo di ringraziarli per la loro storia e il loro grande contributo. Ogni loro piccolo gesto ha significato tanto per noi. Senza di loro il Casbeno non sarebbe qui”.

Due biancorossi per il Casbeno, insomma…
“Sì ormai siamo qui da una vita. Anche Simone è un vero Casbenatt e siamo convinti che il forte legame con il biancorosso possa darci una spinta in più per tracciare una nuova strada”.

Si sono cominciate ad intravedere diverse novità in organico con tanti volti nuovi e molti ragazzi giovani. Il Casbeno, però, è sempre stato sinonimo di grande esperienza in campo. Può questo mix tra esperti e giovani portare risultati già nel breve termine?
“Con i diversi addii della scorsa stagione, su tutti il passaggio di Cammareri al Cittiglio, ci siamo trovati subito davanti ad una grande sfida generazionale per integrare ragazzi più giovani in un gruppo esperto. Dovevamo ricostruire un nucleo forte partendo dai senatori rimasti.
Diciamo che l’essersi avvicinati a Calcinate del Pesce ha permesso di creare un nuovo ambiente e un nuovo legame con i ragazzi dell’oratorio. Molti di questi hanno sempre giocato a calcio anche in realtà giovanili importanti della provincia e si sono messi a disposizione con grande umiltà e voglia. Oltre a ciò volevamo aggiungere maggiore freschezza in una categoria che viene spesso additata come “vecchia” e poco adatta ai ragazzi. Ne è un esempio il nostro portiere classe 2004 Brattesani: un ragazzo di ottime qualità che sta crescendo molto anche sotto il punto di vista caratteriale. Per l’anno prossimo siamo convinti di poter già puntare a risultati sportivi importanti senza tralasciare il percorso di crescita di questi ragazzi”.

Dei nuovi giovani chi l’ha stupita di più?
“Sono rimasto sinceramente colpito in positivo da Iazzetta. Sean è un ragazzo molto semplice e di grande cuore. Da inizio stagione ad oggi ritengo abbia fatto una crescita incredibile e i 6 gol segnati fin qui ne sono la prova. In generale, però, sono molto contento di tutto il gruppo. Si è creato un bel clima e penso sia fondamentale per perseguire dei risultati e divertirsi tutti assieme.”

Domenica impegno importante contro una realtà in grande crescita come il Mercallo. Come state preparando una gara così complessa sotto il profilo sportivo?
“Come detto, arriviamo da una gara combattuta contro il Biandronno dalla quale potevamo portare a casa qualcosina di più. Il Mercallo quest’anno ha avuto una crescita esponenziale e sappiamo le grandi qualità che hanno. La partita del girone di andata vinta dal Mercallo (2-0 ndr.) è stata una delle più difficili, ma siamo convinti di poterci rifare questa domenica davanti ai nostri tifosi con una gara ad alti ritmi. Il centro di Calcinate ci sta dando qualcosa di più e vogliamo sfruttare tutta questa energia”.

Roberto Galli

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