“Volare, oooh”.

Siamo sicuri che tanti degli oltre 700 tifosi biancorossi presenti ieri al Campus per il primo allenamento a porte aperte della stagione della Pallacanestro Varese avranno pensato al capolavoro del grande Domenico Modugno guardano Kaodirichi Akobundu-Ehiogu saltare da un ferro all’altro del campo.

E’ inutile girarci intorno, il ruolo e la capacità di interpretare lo stesso nel contesto di basket biancorosso ed in quello del campionato italiano del lungo classe 1999 saranno decisive per le sorti della stagione biancorossa, a maggior ragione dopo il caso Okeke.

Tanta era la curiosità di vederlo all’opera e come detto ieri, Kao non ha tradito le attese: un giocatore che, oltre a mostrarsi un grandissimo atleta con un’elevazione micidiale, si è dimostrato anche intelligente a livello tattico e di posizionamento. Qualità non indifferenti per un lungo alla sua seconda vera stagione in Europa, tenuto conto che la prima è durata soli 4 mesi, interrotta poi dalla rottura del polso nel dicembre 2023.

Subito forte il feeling con Nico Mannion nel gioco pick’n’roll che, stando a quanto mostrato ieri, sarà una delle armi principali di questa Pallacanestro Varese versione 2024/2025. Non solo però, perché Kao ha mostrato di avere anche una mano educata al tiro, con una tripla segnata, fondamentale che allena quotidianamente e di saper attaccare il ferro dal palleggio, una situazione inedita per un centro di 208 cm.

Coordinazione, quindi, ma anche e soprattutto grande senso della posizione, in attacco sui roll ed in difesa a copertura del pitturato. Sicuramente già più disciplinato rispetto al primo Tariq Owens di due stagioni fa, Kao ha fatto subito vedere sprazzi di quel tempismo a livello di stoppate che è una delle sue peculiarità principali.

Il vero punto di domanda rimane quale potrà essere l’impatto del lungo ex Tigers Tubingen con la fisicità del campionato italiano, visto che in allenamento, tolto Fall che non è sicuramente un colosso al livello di quelli che incontrerà in LBA, Kao non ha veri e propri avversari di livello contro cui confrontarsi quotidianamente al momento.

Un impatto che però avrà modo di sperimentare durante lo stimolante e ricco precampionato biancorosso, dove le note positive dello scrimmage casalingo andranno poi riportate con continuità e sempre maggiore efficacia in campo, perché alla fine, come spesso piace dire a chi scrive, il basket è molto semplice e passa innanzitutto da un forte asse play-pivot, quello che Varese spera di aver costruito con la coppia Mannion – Akobundu-Ehiogu.

Alessandro Burin

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