La felicità per la storica promozione in B Nazionale è ancora forte in casa Robur Saronno ma, al di là dei sentimenti, c’è ora da programmare una stagione che sarà di tutt’altro livello (sia in campo che fuori) rispetto a quella appena vissuta in B Interregionale.

Il segreto del successo della Saronno, bellissima, di quest’anno, è stato riuscire a creare un gruppo che poi, più che tale, era una famiglia vera e propria, tra società, staff tecnico, giocatori e tifosi. Una famiglia che ha vinto con giocatori che facevano tutti un lavoro prima degli allenamenti, compreso coach Biffi che ricopre un ruolo importante nella sua occupazione primaria.

Una scelta che si è rivelata più che azzeccata, che ha tolto probabilmente anche pressione e ha lasciato grande leggerezza in tutta Saronno, che è riuscita così a compiere un’impresa, facendo del Centro Ronchi il proprio fortino, ma la B Nazionale, soprattutto quella del prossimo anno, sarà tutt’altra cosa.

Parliamo di un campionato con 40 giornate e che dovrebbe vedere almeno 10 turni infrasettimanali, con avversarie sparse per tutta Italia, il che vuol dire tante trasferte e pure lunghe, ma non solo. All’interno di un roster e più allargando, di una filosofia basata molto sui giovani e sulla crescita degli stessi che la Robur ha portato avanti in questi anni, viene da pensare che quasi inevitabilmente andranno inseriti degli attori con caratteristiche diverse da quelle solite: esperti, strutturati e che vivono la pallacanestro come professionisti, per avere un’ossatura forte in vista della prossima stagione.

Il tutto a partire dalla panchina dell’AZ, con coach Biffi che, nonostante le difficoltà nel conciliare gli impegni del primo lavoro con quello di allenatore di Saronno, dovrebbe rimanere, affiancato però da coach Gianni Nava, con l’ex Busto Arsizio e Oleggio che ne andrebbe a fare le veci nel caso in cui, in qualche impegno settimanale, Biffi non dovesse riuscire a presenziare.

Guardando al roster, Negri, Quinti e Tresso dovrebbero essere i tre tasselli da cui ripartire, con la voglia del claub del presidente Vaghi di provare a trattenere anche Giovanni Romanò, elemento fondamentale del successo di quest’anno. Sarà interessante capire, poi, se Saronno continuerà a seguire la strada intrapresa nell’ultima stagione, di un gruppo senza lunghi veri e propri di ruolo, anche se guardando alla stazza delle squadre presenti in B Nazionale, diventa complicato pensare che sia un’ipotesi percorribile in toto.

Per quanto riguarda invece la questione campo di gioco, Saronno a meno di grandi soprese giocherà al PalaBorsani di Castellanza, con i discorsi con il Presidente Marco Tajana di Legnano, società che gestisce l’impianto, che sarebbero già ben avviati.

Alessandro Burin

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