Magari avrebbe giocato comunque lui dal 1’. E magari (invece), no. La noia al polpaccio di Toci ha messo Colombo nella condizione di non avere dubbi nel far esordire dal 1’ Giacomo Beretta. A Legnago la scelta ha pagato subito dividendi con 2 reti nei primi 13 minuti (dopo che la Pro Patria ne aveva realizzate solo 3 nei precedenti 630 di campionato). Forzatura nel causa/effetto? Può darsi. Ma contro la Clodiense l’impatto del 9 tigrotto è stato evidente. Al di là del bene e del male. L’appoggio per Piran che ha condotto al raddoppio di Mehic e il rigore procurato rappresentano solo gli highlights del 32enne varesino. Perché intorno ai singoli episodi c’è tutta la ciccia di un attaccante dal mestiere indiscusso. La valigia dell’attore di cui i biancoblu avevano chiaro bisogno. Tanto da oscurare l’emergenza assoluta con cui i bustocchi si sono presentati al “Sandrini”. Messa la spunta sulla prima vittoria stagionale, ora il target si sposta sulla continuità. Sabato allo “Speroni” (ore 17.30) sarà di scena il Lecco in uno degli incroci più speziati del calendario 2024/25. Beretta sarà anche uno degli ex di giornata. Quando si dice la coincidenza.                  

Tu chiamale, se vuoi, accelerazioni

La Pro Patria è uscita dal doppio oxer dei due infrasettimanali consecutivi con cerotti a nastro ma con un booster tecnico di livello assoluto: 6 punti nelle ultime 4 (AlbinoLeffe, Padova, Novara e Clodiense), dopo i soli 2 (con un gol segnato) nelle prime 4 (Renate, Giana, FeralpiSalò e Vicenza). Riccardo Colombo sottolinea il beneficio attivo del primo hurrah di stagione: “Ci mancava davvero la vittoria. Ci serviva per dare fiducia al gruppo e al lavoro che facciamo tutti i giorni. Abbiamo avuto un approccio perfetto. Bravi a capitalizzare le occasioni avute. Mi dispiace aver preso gol. Dovevamo fare meglio qualche ripartenza: 3 contro 3, 2 contro 2. Dobbiamo lavorarci anche se è la cosa più difficile da allenare. Abbiamo bisogno dei gol di tutti. Soprattutto dei centrocampisti se giochiamo con il 3-5-2. Ferri si è sbloccato. Può fare tanti gol. Mehic è più a suo agio in questa posizione. Sono contento per i tifosi che sono vicini alla squadra”.   

Quei bravi ragazzi

Meno scelte, scelte migliori? Gli allenatori vogliono rose più ampie ma quando hanno gli uomini contati prendono le decisioni più razionali. Sillogismo che vale (va da sé), in generale e senza nessun riferimento specifico allo staff tecnico biancoblu. Sia come sia, senza (a vario titolo), Travaglini, Lombardoni, Renault, Mallamo, Palazzi, Alcibiade, Vaglica e Toci (8 assenti tutti, potenzialmente, titolari), Colombo è tornato al 3-5-2 che aveva incartato il Padova con Mehic libero (in fase di possesso) di inserirsi alle spalle delle punte come trequartista. Ma al di là dello spin off tattico, ieri la Pro Patria ha messo in campo dal 1’ 7 under (i 2002 Ferri e Somma, i 2003 Mehic, Piran e Rovida, il 2004 Sassaro e il 2005 Bashi), finendo la gara addirittura con 9 (considerati gli inserimenti dei 2004 Curatolo e Pitou per Beretta e Terrani oltre al 2003 Citterio e al 2004 Reggiori rispettivamente per Mehic e Sassaro). Tradotto: 4 elementi provenienti dal Settore Giovanile nell’undici iniziale. Nel post Padova Patrizia Testa aveva posto l’accento sul lavoro di costruzione dell’organico da parte di Sandro Turotti. Crediti nel casting che il Biellese si è oggettivamente meritato.                         

Saluto tutti e me ne vado

Il DJ Matrix andava a sbocciare Courmayeur. Più prosaicamente, il Padova fa ciaone alla compagnia. Già, perché ieri era in agenda la sfida più attesa di questo primo scorcio di stagione. E non ha deluso le aspettative. Quantomeno a livello di intensità e di cornice popolare (6.865 spettatori per un incasso di 54.550 euro per i soli paganti). La supersfida tra la capolista e il Vicenza è stata vinta dai Biancoscudati con un solo tiro in porta (quello di Liguori per l’1-0 finale). Il Lane ha abbozzato il gioco ma è rimbalzato su un Fortin in notevole vena. Ora la formazione di Andreoletti (22 punti su 24 disponibili), si issa a più 4 sul Renate e a più 5 sugli stessi berici. Fuga per la vittoria? Presto per dirlo. Ma fino ad un certo punto.       

Giovanni Castiglioni
(foto Union Clodiense Chioggia Sottomarina F.C. Official Facebook)

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