Chiedi chi era ul Carloeu. La risposta è meno scontata di quanto ci possa attendere. Già, perché quanto sia pop (nel senso più ampio e meno convenzionale del termine) la figura di Carlo Speroni (più giovane partecipante ad una Maratona Olimpica e 12 volte Campione Italiano nel mezzofondo, fondo e nella campestre) è materia che non necessita di particolari approfondimenti. Ma nella circolarità del suo essere popolare, l’attribuzione che meglio lo identifica è certamente il sacrificio. Punto qualificante della sua parabola sportiva, più e prima di quelle umana e civile.

Il tema ha rappresentato il filo rosso della 52^ edizione del Premio intitolato all’icona indiscussa della bustocchità assegnato ieri sera (martedì 19 novembre) presso Casa UYBA alla e-Work Arena Palazzo “Maria Piantanida”. Stimolata dal testimonial del riconoscimento, l’oro nella 20km di Marcia ad Atene 2004 Ivano Brugnetti (“Gli adolescenti di oggi hanno poca voglia di fare fatica”), la vincitrice 2024 Giulia Macchi (poliedrica atleta gallaratese classe 2007 già Campionessa Italiana Allieve nella staffetta 4X400) ha espresso il suo atto d’amore per la disciplina: “Per me l’atletica è soprattutto divertimento. Preferisco mettere in evidenza il piacere di quello che faccio”. Il link tra passato e presente (enfatizzato dal titolo della serata, “Sulle spalle di giganti”) resta come sempre il core business del Premio organizzato dal Panathlon Club La Malpensa del Presidente Sergio La Torre con il supporto della Famiglia Speroni (eredi guidati dal nipote omonimo Carlo e dalle pronipoti Fabrizia e Novella), con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio (ieri rappresentata dalla Presidentessa del Consiglio Comunale, la panathleta Laura Rogora, e dagli Assessori, allo Sport Luca Folegani e al Bilancio Alessandro Albani), e con la consulenza tecnica dell’ex Presidente di Fidal Lombardia Gianni Mauri che ha posto l’accento sulla duttilità della Macchi: “Veloce e resistente. Può spaziare tra molte distanze”-  

Ma di giganti sulle cui spalle vedere più lontano (per parafrasare il succo della citazione newtoniana di cui sopra), in Viale Gabardi ieri sera ce n’era ben più di uno. Su tutti, oltre al già citato Hall of Famer Brugnetti, l’autentica e magnetica guest star del Premio, l’aedo olimpico protagonista al microfono di 15 edizioni dei Giochi (7 invernali e 8 estive) Franco Bragagna . Al giornalista RAI (“Se il servizio pubblico è ancora la prima industria culturale del nostro paese come da sintesi dello storico Direttore Generale Ettore Bernabei, lo si deve a figure come la sua” ha posto in calce alla presentazione il Cerimoniere Giovanni Castiglioni), è stato assegnato il Premio Carlo Speroni Speciale alla CarrieraUna vita per il giornalismo”. Un tributo ad un’altra icona della contemporaneità in cui il pop non fa certo a pugni con la professionalità.         

Alla vernice sono intervenuti anche il vincitore del “Carlo Speroni” 2023 Jacopo Peron, i Presidenti del gemellato Panathlon Club di Como Edoardo Ceriani e del Club di Pavia Andrea Libanore, il vice Presidente di Fidal Lombardia Bruno Frigeri, il Direttore del quotidiano La Prealpina nonché vincitore dell’edizione 1983 Silvestro Pascarella e per il Team Giulia Macchi, il papà, il coach Daniele Carminati e il Presidente di Bracco Atletica Franco Angelotti. Presenti per le istituzioni e le società del territorio, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Busto Arsizio Ten. Col. Andrea Poletto, il Presidente dell’Atletica Legnano Tommaso Mascioli e il panathleta malpensante Stefano Longo che ha anticipato i temi della Survivor Series in programma domenica alla Pista “Angelo Borri” di Sacconago di Busto Arsizio. Da ultimo (ma non ultimo, anzi, applaudito in apertura di serata), il già Past President del Club La Malpensa Claudio Grillo sotto la cui presidenza nel 1993 il Premio fu trasferito da Club di Varese.
In calce motivazioni dei Premi Carlo Speroni 2024:

Nel ricordo del grande Carloeu, per una carriera professionale interamente spesa nel rispetto della competenza sportiva e nella perfetta declinazione del concetto di servizio pubblico.

52° Premio Carlo Speroni “Una vita per il giornalismo” a Franco Bragagna

Il giornalismo non è un mestiere che consenta un tempo libero autonomo rispetto alla professione. Richiede una vocazione. Se quella vocazione non c’è, è inutile provarci
(Eugenio Scalfari)


Nel ricordo del grande Carloeu, un plauso per i successi ottenuti ed un sincero incoraggiamento per quelli posti ad obiettivo.

52° Premio Carlo Speroni a Giulia Macchi

C’è solo un modo per allenarsi: quello giusto. C’è solo un modo di gareggiare: quello giusto
(Carl Lewis)

Giovanni Castiglioni 
(foto Filippo D’Angelo)  

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