La UEFA Champions League subirà una rivoluzione a partire dalla stagione che sta per iniziare, abbandonando il tradizionale format a gironi per un girone unico che vedrà un aumento delle squadre partecipanti da 32 a 36. Due di questi nuovi posti sono stati assegnati alle federazioni con il miglior ranking della stagione precedente. Il nuovo format porterà più partite e, di conseguenza, maggiori ricavi per i club partecipanti. Ogni squadra giocherà otto partite nella fase iniziale, rispetto alle sei attuali, e la UEFA distribuirà 2,47 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2 miliardi dell’attuale ciclo 2021-2024.

Le squadre italiane potranno beneficiare di questo nuovo sistema: cinque le rappresentanti, quasi tutte ben quotate anche se non ai vertici delle previsioni sui risultati. Secondo le scommesse Champions League, l’Inter è la squadra italiana più accreditata, con una quota di 11.00, seguita da Juventus (15.00), Milan (18.00), Atalanta (21.00) e Bologna (71.00). Tuttavia, tutte le italiane, compresa l’Inter, sono distanti dalle big europee come Manchester City e Real Madrid, superfavorite rispettivamente con quote di 2.05 e 2.30.

Dal punto di vista economico, le cose vanno leggermente meglio: i ricavi minimi per i club italiani derivanti dalla competizione aumenteranno in modo significativo. Ogni club riceverà un bonus di partecipazione di 18,62 milioni di euro, suddiviso in un acconto di 17,87 milioni e un saldo di 750.000 euro. Si tratta di un aumento considerevole rispetto ai 15,64 milioni della stagione 2023/24.

I bonus per i risultati cambieranno leggermente: ogni vittoria nella fase iniziale varrà 2,1 milioni di euro (rispetto ai 2,8 milioni attuali), mentre un pareggio frutterà 700.000 euro (contro i 930.000 euro attuali). Inoltre, ogni squadra riceverà un ulteriore bonus in base al piazzamento finale nel girone unico, con cifre che partono da 275.000 euro per l’ultima classificata.

Un’altra importante fonte di guadagno sarà il nuovo “value pillar”, che integra il market pool e il ranking storico/decennale. Questo segmento sarà diviso in due parti: una quota europea, basata sui diritti TV e sui risultati a livello continentale, e una quota non europea, legata al ranking storico delle squadre.
Secondo le stime attuali, l’Inter dovrebbe incassare oltre 31 milioni di euro tra quota europea e quota non europea, seguita dalla Juventus con circa 30,4 milioni. L’Atalanta, grazie ai recenti successi in Europa, dovrebbe ricevere 26 milioni, il Milan poco più di 21 milioni e il Bologna circa 10,9 milioni.

A questi importi si aggiungono i bonus di partecipazione e i premi minimi legati ai risultati nella nuova formula. In totale, l’Inter dovrebbe guadagnare oltre 50 milioni di euro, seguita dalla Juventus con più di 49 milioni. L’Atalanta si collocherebbe al terzo posto con oltre 40 milioni, il Milan a circa 40 milioni e il Bologna chiuderebbe la classifica con 29,8 milioni di euro.
Queste cifre, benché indicative, potrebbero subire variazioni una volta che la UEFA comunicherà ufficialmente la distribuzione delle risorse. Tuttavia, i club di Serie A possono già prevedere ricavi complessivi superiori ai 214 milioni di euro dalla nuova Champions League.

Redazione

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