È ufficialmente partita la nuova annata della Pallacanestro Varese agli ordini del nuovo coach Herman Mandole. Un raduno che, sulla scia degli ultimi anni (e in tradizione americana), è avvenuto a porte chiuse lontano dal calore dei tifosi sul campo B del Campus; sempre in stile stelle e strisce si parte subito con l’utilizzo della palla e con meno sedute di sola atletica come si è soliti fare in terra italica.

Una stagione che era nata sotto i migliori auspici fra una squadra completata nella prima decade di luglio, fatta a immagine e somiglianza di Nico Mannion (fresco di nomina come capitano) e con la ciliegina sulla torta del rinnovo per l’undicesimo anno della sponsorizzazione con Openjobmetis (14 se contiamo anche i tre anni nei primi anni Duemila dell’allora Metis). Poi, come un fulmine a ciel sereno è arrivato il comunicato societario su Okeke a spazzare via il sereno e portare delle nubi sopra una Varese che si è ritrovata improvvisamente corta sotto canestro. A mercato ormai sostanzialmente definito è stata ottima la reazione societaria nel firmare Fall almeno fino a fine agosto, ma restano seri dubbi sulla qualità dell’apporto del lungo undersize 33enne ad una squadra di Serie A. E questo è un vero peccato dato che questa Varese è assolutamente intrigante. Per una serie di motivi.

Il primo, e anche più scontato, è la presenza di un top player azzurro come Mannion sin dal primo giorno del raduno. Qualità di gioco e capacità di creare punti dal nulla sono doti assolutamente riconosciute a Nico così come la capacità di elevare le prestazioni dei propri compagni con la sua capacità di passaggio. Non ci stupiremmo di vedere fra i primi beneficiari delle giocate di Mannion “Kao” Akobundu-Ehiogu nei pressi del ferro e un Davide Alviti che potrà essere ferale sugli scarichi del figlio di Pace. Attenzione anche a come saprà crescere sull’aspetto difensivo Mannion: da qui passa anche il suo futuro ad alto livello.

Un altro motivo è Jaylen Hands. Il giocatore che arriva da Palencia, potenzialmente, è anche meglio di Hanlan visto che parliamo di un elemento con i famosi punti nelle mani, abituato a dare del tu al canestro e ottimo complemento con Mannion (non andando a pestargli i piedi sulle tavole di gioco). Intrigante anche per la conferma di Gabe Brown: se è pur vero che è stato respinto dal sogno NBA con una Summer League quasi in sordina, è altrettanto vero che al secondo anno in Europa l’ala forte biancorossa è attesa ad un salto di qualità importante. Le sue triple dagli angoli sono ormai una sicurezza, ma se Brown vuole avere mercato e, anche, fare le fortune di questa OJM deve crescere sul lato difensivo e sulla capacità di andare sempre forte a rimbalzo. Se poi “Kao” riuscisse ad esplodere il quadro sarebbe completo. Potenzialmente la coppia Mannion/Ka ricorda quella ben più famosa e produttiva per i cuori biancorossi di Pozzecco e Santiago con il classe ’99 che è però molto più atletico e reattivo nei pressi del ferro.

E poi c’è coach Herman Mandole. Dopo gli anni passati in seconda fila ad imparare, ora è arrivato il momento della verità. Dalla sua, rispetto ai predecessori Brase e (soprattutto) Bialaszewski, ha una profonda conoscenza del Sistema. Però, oltre a quella c’è anche la sua volontà di voler puntare molto di più sulla fase difensiva, vero punctum dolens sia della magnifica Varese di due anni fa sia della più tremolante Varese salvatasi quasi per il rotto della cuffia nella stagione conclusasi pochi mesi fa. Oltre alle parole, vi è anche il materiale umano e atletico per mettere in atto tutto ciò: se ai fatti seguiranno le parole ci sarà da divertirsi. Al netto delle nube Okeke che, ahinoi, proprio non ci voleva.

Non resta che sedersi e aspettare: al di là dello scrimmage interno del 23 agosto (orario ancora da definire, ma sembra nel pomeriggio) e della successiva amichevole a porte chiuse contro la corazzata Milano del 31 agosto, il primo vero punto e a capo lo si potrà tirare giovedì 5 settembre in quel di Livigno quando Varese affronterà una Trento molto interessante a livello di roster in quel di Livigno. Per tutto il mese di settembre Varese testerà il proprio livello in una lunga sequenza di amichevoli: da sabato 29, poi, via al campionato con la trasferta sul campo della Germani Brescia dell’ex capitano Giancarlo Ferrero. Da quel momento servirà vedere il “modello Varese” professato da coach Mandole con l’augurio di potersi davvero divertire guardando questa squadra giocare e, si spera, vincere il più possibile.

Matteo Gallo

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