Pensi sempre che a te non succeda, che i tuoi amici ed i tuoi compagni siano in una bolla protetta, così come la tua famiglia, che queste cose terribili siano lontane dal tuo mondo, senza renderti conto che quel mondo è uno solo. Oggi sono arrabbiata, arrabbiata perché non ci si prende più cura delle parole, degli sguardi velati di tristezza, dei sorrisi tirati e di quei “Tutto bene” che in realtà sanno solo di “Fa tutto schifo”. Però penso anche che non sia giusto sentirsi colpevoli, ragionare sui se e sui ma, su quella volta in cui, sul “Ah se solo avessi chiesto, fatto, detto…”, credo che tu non vorresti questo. Eri troppo generosa per lasciare che oggi i macigni pesino sulle anime di chi ti ha conosciuto, di chi ti ha voluto bene, di chi ha condiviso con te anche solo una partitella di calcetto.
Eri instancabile, Miky. Tu che solo pochi mesi fa festeggiavi la tua laurea, ottenuta con grande sacrificio in anni di studio e lavoro, tu che avevi progetti, sogni, tu che sapevi aggiustare un lavandino, cambiare le gomme, prenderti cura del tuo gatto, fare la voce grossa o avere gli occhi lucidi, colorarti i capelli o correre a vedere le partite della tua Inter, coprire un turno al McDonald’s o organizzare un calcetto in un paio di messaggi.
Quante cose sapevi fare Miky, forse ti è mancata la pazienza di aspettare che questo buio passasse, forse la tua esigenza di luce era più forte di qualunque altra cosa, cercavi ossigeno…forse, e hai scelto una strada diversa, Miky.
Io oggi, mentre fatico ancora a crederci, mentre fatico a mettere in fila i pensieri, mentre cerco di dare conforto agli altri tanto quanto a me stessa, sento di doverti un grande rispetto ed è con questo rispetto che scelgo di accettare la tua decisione, pur non condividendola, pur perdendomi fra le lacrime. Mi tengo stretti 5 anni di battaglie su quei campi, la passione che abbiamo alimentato insieme, le incazzature per un pallone non passato o un gesto mal compreso, le occhiatacce, i confronti, le confidenze, l’amore per la maglia giallo blu e per quel rettangolo verde e ti lascio volare via, là dove troverai la pace, ma mai troppo lontano dal mio cuore.
Ti ci vedo, sai? Con il tuo numero 21 sulle spalle, il pallone sotto il braccio ed una punizione da battere “La calcio io”, senza dare spazio di replica a nessuno. Ora prenditi le tue rivincite, e goditi lo spettacolo.
Ciao Miky, brontolona insopportabile, animo generoso…hai lasciato un segno, sai? Non è forse questo il senso di tutto?
Io dico di sì.
Indimenticabile.
Per sempre.
Il tuo cap
Mariella Lamonica