Domenica 15 dicembre dalle ore 14.30 prenderanno il via gli ultimi 90’ del 2024 targato Girone X di Seconda Categoria, regalando a tutti gli appassionati sfide da non perdere e di cruciale importanza per ogni zona della classifica (in basso il riepilogo). E si comincia dalla vetta con tre squadre pronte a contendersi il titolo di campione d’inverno: il Brebbia si presenterà a Caronno con un prezioso +2 da difendere su Laveno (in casa contro il Mercallo) e Cuassese. Proprio i biancorossi hanno rallentato la marcia raccogliendo cinque punti nelle ultime cinque partite (cadendo due volte per 3-4 tra le mura amiche contro Eagles e Caravate), ma il progetto avviato dalle parti di Cuasso al Monte non è certo banale e la squadra di Timothy Pedoja è saldamente lassù in cerca di un primo grande colpaccio.

Domenica al “Morini” arriverà un redivivo Union Tre Valli, altra squadra di assoluto valore (determinata a dimostrare di aver definitivamente superato un momento complicato), che insegue i biancorossi a -3 e punta quindi all’aggancio. La Cuassese, reduce dal pareggio di Angera, vuole però chiudere in bellezza il 2024 e Davide Brancato, dall’alto della sua esperienza e personalità, traccia la strada da seguire. “Mi aspettavo questo momento di flessione – esordisce il fantasista classe ’88 – perché questa è una squadra giovane, eccezion fatta per me e Franz (Gabriele Franzetti, classe ’78) che distruggiamo la media (ride, ndr), e in un processo di crescita è normale attraversare fasi calanti. Non è una scusante, ma anche gli infortuni incidono: recuperando gli acciaccati e ritrovando serenità in tutti i reparti torneremo quelli di inizio campionato”.

Il periodo di flessione è iniziato dalla sconfitta nel recupero contro il Caronno, match che avete letteralmente gettato alle ortiche (da 3-2 a 3-4 nei minuti finali malgrado la superiorità numerica). La sensazione è che abbiate faticato ad assimilare il colpo…
“Ancora non mi spiego quei minuti con il Caronno: sicuramente aver perso una partita del genere è stata una bella botta e, come dicevo, avendo una squadra così giovane è difficile mantenere sempre costante la soglia dell’attenzione. L’emblema è stata poi la sconfitta con il Caravate: dopo un primo tempo oggettivamente brutto, in cui comunque abbiamo preso due legni, volevamo reagire a inizio ripresa ma loro hanno segnato ancora andando sul 3-0. Lì si è visto il nostro carattere: siamo rientrati in partita ma, e qui c’è la fotografia del nostro momento, Cervone ha preso un altro palo e poco dopo loro hanno fatto il 4-2 con un rigore un po’ generoso. Ci abbiamo provato, senza però riuscire a riprenderla e i meriti vanno giustamente riconosciuti ad un Caravate che ha preparato molto bene la partita. Se però per due volte in casa prendi quattro gol non hai scuse: bisogna ritrovare quella compattezza che avevamo nelle prime giornate”.

A prescindere da tutto ciò, siamo comunque lassù.
“E questo deve essere il nostro punto di partenza per domenica e per il girone di ritorno, a maggior ragione se guardiamo agli investimenti fatti da altre società: già in estate siamo un po’ stati “messi da parte”, ma fin dall’inizio del campionato siamo stati attaccati alle primissime posizioni e vogliamo restarci perché questo gruppo sta crescendo davvero bene e anche la società sta maturando di pari passo”.

Non è un caso che molte squadre temano il vostro modo di giocare: possiamo dire che è un attestato di stima nei vostri confronti?
“Assolutamente, e ce ne accorgiamo noi stessi perché abbiamo vissuto la stessa cosa a parti inverse. Lo scorso anno, ad esempio, quando abbiamo affrontato la Valceresio siamo stati noi a farlo con il coltello tra i denti sapendo che ci trovavamo di fronte alla più forte. Quest’anno molto spesso è il contrario: tutte le squadre sono ben consapevoli del nostro valore e sono loro che provano a giocare con il coltello fra i denti. Vivere queste partite, soprattutto per i più giovani, è di straordinaria importanza per crescere”

Miglior attacco del girone, forse bisogna fare qualcosa di più in fase difensiva?
“In campo ci divertiamo, e credo si veda, ma dobbiamo farlo con la giusta organizzazione, come facevamo a inizio anno. Sicuramente, come ho detto, paghiamo anche qualche infortunio: chi gioca dà sempre il massimo, ma avere i ricambi fa la differenza e nelle ultime ci siamo un attimino sfilacciati da questo punto di vista. Dobbiamo ritrovare quella compattezza di cui sopra e torneremo a dar fastidio a chiunque”.

Capocannoniere della squadra insieme a De Gaetano: come definiresti fin qui la tua stagione?
“Sicuramente positiva. Anzi, pensavo che avrei avuto bisogno di più tempo per ritrovare il giusto ritmo, ma grazie ai compagni, davvero splendidi, e ad un ambiente positivo sono riuscito subito a performare a buoni livelli. E sono tornato proprio per questo motivo, perché conoscevo bene il clima che c’è qui a Cuasso: il gruppo è davvero unito, e chi ci conosce lo può confermare, tutti credono nella stessa causa ed è davvero bello stare insieme, mangiare e bere una birretta post allenamento o partita. Qui non manca nulla e la società è sempre pronta a fare quel passettino in più per qualsiasi cosa serva: ti fanno davvero sentir parte di una grande famiglia”.

Con Timothy Pedoja hai giocato insieme e ora te lo ritrovi come mister: com’è il tuo rapporto con lui?
“Rompico****** era e rompico****** è rimasto (ride, ndr). Scherzi a parte, non me lo aspettavo così preparato: studia e si aggiorna costantemente per migliorare, mettendo tutto ciò che ha e lo fa con il cuore, a maggior ragione per la sua Cuassese. Il gruppo si fida di lui anche perché molti di questi ragazzi li ha cresciuti direttamente dalla Juniores. Il rapporto è davvero eccezionale: in estate mi ha voluto a tutti i costi, ma se avessi saputo che bisognava faticare così tanto sarei rimasto a casa (ride ancora, ndr)”.

Vittoria finale: ci credi o no?
“Non ho mai giocato per perdere. Ma è dura, perché ci sono squadre davvero ben attrezzate. Penso a un Laveno, costruito per vincere, o ad un Brebbia che è in testa con merito, ma non mancano squadre che potrebbero venir fuori nel girone di ritorno, tra cui Tre Valli e Angerese, che domenica scorsa mi ha fatto davvero una gran bella impressione. Noi manterremo un profilo basso, senza eccessi, e proveremo a farci trovare sempre pronti”.

Cosa dobbiamo quindi aspettarci dalla Cuassese nel girone di ritorno?
“Prima di tutto dobbiamo ritrovare la continuità, imprescindibile per ambire a certi risultati. Detto questo dobbiamo aspettarci una Cuassese pronta a lottare per dar seguito a ciò che sta facendo nel girone d’andata: ad oggi i playoff sono l’obiettivo più adatto a noi, ma se dovesse arrivare qualcosa in più… festeggeremo”.

Per chiudere, andiamo sui pronostici: come finirà Ceresium Bisustum – Angerese? (ore 14.30)
“2”.
Don Bosco – Aurora Induno? (ore 14.30)
“2”.
Eagles Caronno – Brebbia? (ore 14.30)
“2”.
Gazzada Schianno – Buguggiate? (ore 14.30)
“X”.
Jeraghese – Caravate? (ore 14.30)
“1”.
Laveno Mombello – Mercallo? (ore 15.00)
“1”.
Valcuviana – Bosto? (ore 14.30)
“2”.
Cuassese – Union Tre Valli? (ore 14.30)
“1. Il Tre Valli è una grandissima squadra che ha vissuto un momento difficile: ora sembra esserselo lasciato alle spalle, ma noi dobbiamo fare lo stesso e portarci a casa questi tre punti”.

Il focus di giornata

Detto del triello per il titolo di campione d’inverno, l’ultima giornata vedrà andare in scena altre cinque sfide di assoluta importanza e interesse considerando che la classifica è cortissima al punto che appena sei punti separano la zona playoff dalla tredicesima piazza. E si comincia dall’insidiosa sfida che attende una Jeraghese in rampa di lancio (dieci risultati utili consecutivi): il Caravate è una squadra imprevedibile, pronta a centrare la terza vittoria di fila. Gazzada-Buguggiate sarà un incontro da non perdere tra due squadre scottate e desiderose di tornare subito in alto, mentre Bosto e Angerese non vogliono perdere l’opportunità di effettuare un bel balzo in avanti conquistando tre punti nelle trasferte rispettivamente contro Valcuviana e Ceresium Bisustum (entrambe in zona playout, ma da non sottovalutare). L’Induno, reduce dal la grandissima vittoria sul Laveno nel recupero della 12^ giornata, è balzato a +5 sulla zona playout ed è pronto a far visita al fanalino di coda Don Bosco per proseguire la propria marcia.

Matteo Carraro

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