C’era un ospite speciale per la gara di ieri sera tra i Mastini di Varese e il Pergine: giro d’onore sulla pista di ghiaccio dell’Acinque Arena per il Trofeo Senza Fine di Luigi Ganna, l’indunese vincitore del primo Giro d’Italia.
Grazie alla giornalista Stefania Bardelli, autrice del volume dedicato proprio a Ganna “40,405”, gli spettatori della partita hanno potuto ammirare il prezioso Trofeo accompagnato anche dall’Assessore allo Sport di Induno Olona Chiara Gorone che ha anche interagito con il pubblico.
Quanto siete fieri di avere un concittadino che é entrato nella storia vincendo, tra l’altro, il primo vincitore del Giro d’Italia?
“Per noi indunesi é motivo di orgoglio – ha raccontato l’Assessore Gorone –. Ganna é un campione che ha ispirato generazioni di sportivi, un imprenditore che ha innovato. Pensiamo solo che il cambio delle nostre biciclette lo ha inventato lui. Come non possiamo essere immensamente fieri di un uomo che ha fatto conoscere il nostro territorio in tutto il mondo?“.
Che valori incarnava Ganna?
“Un uomo umile e onesto che grazie al duro lavoro é arrivato sul tetto del mondo. Questo significa che con il duro lavoro, la fatica e senza usare scorciatoie tutti possiamo raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. É fondamentale trovare sempre la motivazione per tagliare nuovi traguardi“.
Il suo mito rivive in questo Trofeo. Cosa si sente di dire ai giovani sportivi?
“Che fare sport é bello, fare sport ci insegna a vivere, sport é salute, aggregazione e sana competizione. Questo Trofeo si chiama Senza Fine. Senza Fine perché ogni anno, un corridore riesce a vincerlo. E così sarà per sempre – ha concluso l’assesssore Gorone –. Deve essere questa la motivazione dei nostri giovani: essere quel nome che verrà inciso per sempre su un trofeo, una medaglia, un albo d’oro. Tutti possono entrare nella storia, non bisogna mai smettere di sognare“.
Redazione