È un Roberto Floris visibilmente emozionato quello che prende posto in sala stampa dopo la rocambolesca vittoria del Varese per 4-3 al 99′ sull’Imperia: “Oggi non potevamo perdere e voglio subito ringraziare il pubblico perché senza la loro spinta non ce l’avremmo fatta: sono stati a tutti gli effetti il dodicesimo uomo in campo. Vincere così è stato bellissimo, ma credo di dover ancora metabolizzare il tutto. Ci teniamo questo tre punti che il destino ci doveva dopo due trasferte in cui non è arrivata una vittoria che sarebbe stata meritata“.

Floris, a scapito dell’emozione, non si esime dall’analizzare la partita da un punto di vista tecnico: “Sapevamo che sarebbe stata dura perché l’Imperia lotta in maniera incredibile sulle seconde palle. Non avevo a disposizione Stampi, avevo preparato la partita con Giorgi che stamattina aveva la febbre. Ho dovuto ridisegnare la formazione lanciando Marangon dal primo minuto: credo molto in lui e gli faccio i complimenti perché ha disputato una bella partita. Eravamo partiti bene, ci siamo rialzati dopo il pari e solo il palo ci ha negato il 3-1. Nel secondo tempo siamo un po’ andati in sofferenza, ma anche sul 3-2 ci credevo: questa squadra ha un cuore grande e la dedica non può non andare al Ponte del Sorriso. Proprio ieri siamo stati in Ospedale a trovare quei bambini che non sono fortunati come noi e in quelle stanze ho capito tante cose: sentiamo la vicinanza della città e la vittoria di oggi è per loro“.

Ci abbiamo creduto fino alla fine – è il commento di Matteo Barzotti, uno degli assoluti protagonisti del match – perché volevamo portarcela a caso ad ogni costo. Dovevamo essere più reattivi sul 2-1 e non prender gol, ma ci ho messo il mio zampino commettendo il fallo da rigore. Poi, come dicevo, siamo stati bravi a invertire quel trend e la cosa più bella è che l’abbiamo vinta. Siamo solo all’inizio, le cose si bilanciano e dobbiamo solo andare avanti così: siamo pronti a giocarci quelle zone. Una dedica? La dedica va a Marta e a tutti i bambini il Ponte del Sorriso: ci hanno fatto un disegno augurandoci di vincere e il loro augurio ci ha portato bene“.

Matteo Carraro

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