Presentazione ufficiale in casa Pallacanestro Varese per Michael Gilmore. L’ala americana ma con il passaporto belga ha svolto questa mattina, venerdì 22 marzo, il primo allenamento con la squadra e sarà a dispozione per la trasferta di domenica alle ore 17:00 a Casale Monferrato contro Tortona. Gilmore prenderà la maglia numero 2, quella che ha inizio stagione è stata di Cauley-Stein.

“Sono veramente felice di essere qui, penso che sia un’opportunità enorme per me. Sono arrivato da pochissimo e i primi giorni sono stati molto frenetici, mi hanno accolto tutti nella migliore maniera”, le prime parole da varesino di Gilmore.

QUALI SONO LE SUE CARATTERISTICHE E COSA PENSA DI POTER DARE IN UN MOMENTO DIFFICLE PER LA SQUADRA

“Porterò grande energia, questa caratteristica mi dà la possibilità di essere molto versatile in entrambe le fasi di gioco. Questo mi ha chiesto lo staff di fare da subito. Non mi accontento mai di come sono, cerco sempre di migliorare per diventare poi un giocatore migliore. So che la situazione non è semplice, ne abbiamo parlato quando stavamo negoziando il trasferimento, sono perfettamente conscio del momento e voglio dare una mano per uscirne”.

COSA NON HA FUNZIONATO NELL’ESPERIENZA AL PAOK SALONICCO

“Ogni situazione è differente dalle altre. In Svezia è andata in un modo al Paok in un altro. Non c’è un motivo particolare, tecnico o tattico, per cui non sono rimasto lì fino alla fine della stagione. Io cerco di dare sempre il massimo, auguro a loro tutto il meglio ma adesso penso di essere nella miglior situazione tecnica e ambientale per me”.

SE LO ZIO ARTIS GLI HA DATO QUALCHE CONSIGLIO SU VARESE

“E’ stata una trattativa molto veloce quella che mi ha portato qui, ho parlato con parecchie persone ma non ancora con Artis, lo farò prossimamente e sono certo che mi darà tanti consigli anche sulla cultura italiana”.

SUL PERCHE’ IL SUO ARRIVO NON SI AVVENUTO A FEBBRAIO MA ADESSO

“A febbraio ci eravamo già sentiti e rispetto ad oggi sono passate tre settimane in cui sono cambiate tante cose. A febbraio il Paok aveva bisogno di me e per chiudere le trattative bisogna essere in tre, ma ora sono felice che si sia realizzato il mio arrivo a Varese”.

SUL SIGNIFICATO DEL SUO NICKNAME SOCIAL, BRASI

“E’ un soprannome che mi porto dietro dal College. Mi è piaciuto, mi riconoscono con questo soprannome e quindi l’ho fatto mio”.

SULL’OPZIONE DEL CONTRATTO PER L’ANNO PROSSIMO

“E’ chiaramente stata una caratteristica del contratto che ha influenzato la mia decisione di venire qui. Questo dimostra l’interesse che ha Varese in me e il fatto di sentire tale fiducia è molto importante per me”.

Alessandro Burin
Foto di Stefano Benvegnù Agenzia Blitz

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