Fa parte del “solito” gioco: quando vinci va tutto bene e i sogni dei tifosi vanno anche al di là delle reali possibilità (alte, in questo, lo ribadiamo) di una squadra; quando perdi, però, si vede tutto in maniera negativa. Se il ko a sorpresa contro il Saluzzo (capace di battere anche un certo Ligorna) era stato accettato come un incidente di percorso, la sconfitta ad Asti non è andata giù al popolo biancorosso che inizia inevitabilmente a interrogarsi su quale sarà il destino del Varese.

Forse bisognava volare un po’ più bassi… – scrive infatti Andrea Minelli. Troppi proclami come al solito, anche quest’anno non hai lo squadrone per vincere il campionato che in D è ciò che conta visto l’inutilità dei playoff”. Vittorio Ballerio definisce la sua strategia: “Tirare fino a dicembre in qualche modo e fare acquisti di livello sul mercato perché la metà dei giocatori in campo oggi sono inadeguati a una squadra che vuole la promozione”. Guardando indietro, Roberto Speroni aggiunge: “Forse due o tre in più dello scorso anno andavano tenuti… adesso testa a domenica, forza Varese sempre comunque ovunque!”.

Non ho parole per descrivere la partita di oggi e quella di domenica scorsa” tuona Angela Scrigna, e Andrea Sallese rincara: “A prescindere dalla sconfitta oggi per la prima volta ho visto il Varese in totale difficoltà surclassato sul piano fisico e di gioco. Il campionato è lungo, stiamo vicini alla squadra e alla società, ma da oggi in poi non si possono commettere più errori”. Bruno Giusti è dello stesso avviso: “Così non va, una squadra come la nostra non può permettersi queste cose. Già da domenica bisogna tornare a vincere. Punto e basta”. Anche l’opinione di Marco Giovanni Battista Guarnotta non è troppo diversa: “Troppi gol presi… o si cambia immediatamente registro o pure stavolta niente da fare. E intanto il Bra va avanti come un treno”.

Enrico Bellorini scrive: “La squadra è “corta”, devono giocare sempre gli stessi, i turni infrasettimanale sono difficili da reggere”. Qualcuno ha ipotizzato quello che sarebbe un prematurissimo avvicendamento in panchina, che Andrea Catella stronca subito: “Piena e totale fiducia in mister Floris”.

Parallelamente alle piogge di questi giorni, a Varese aleggia per la prima volta in stagione una ventata di negatività (che, inevitabilmente sarà spazzata via qualora i biancorossi dovessero inanellare un filotto di vittorie riavvicinandosi alla vetta) e c’è chi, come Christian Quarta, alza bandiera bianca: “Salvo l’esito del mercato di gennaio (che eventualmente rinforzerà anche le altre…) dopo le ultime due partite, io non ci credo. Adoro la serietà di Floris e la compostezza di Presidente e società (finalmente seria e attaccata ai colori), ma bisogna fare i conti con la realtà ed i risultati delle concorrenti. Meno sette dal Bra. Se azzerano (per l’esclusione) l’Albenga, siamo a meno 10”.

Non mancano, però, gli ottimisti (sebbene la loro voce sia più flebile rispetto allo schieramento opposto): come sempre toccherà far parlare il campo e il Varese, riprendendo le parole di Floris e Mikhaylovskiy, è pronto a ripagare la fiducia dei tifosi.

Matteo Carraro

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