Secondo pareggio consecutivo in esterna per il Varese che a Genova, malgrado un’ottima partita, non è andato oltre l’1-1 con il Ligorna. Maledizione da trasferta? Sicuramente il tabù va sfatato in fretta ma, essendo solo a inizio campionato (con un occhio anche ai risultati delle avversarie), i tifosi biancorossi non sembrano affatto preoccupati; anzi, sono soprattutto fiducia e ottimismo le sensazioni che si respirano nel day after sui social.
Una punta di rammarico, tuttavia, non può non esserci come, peraltro, già sottolineato nell’immediato post partita da mister Floris e da Samuele Bonaccorsi. Non a caso Marco Giovanni Battista Guarnotta scrive: “La squadra è forte, ma questo è il secondo mezzo passo falso“. Matteo Tencaioli concorda con la ricetta del tecnico che auspica maggior cattiveria sotto porta: “È la seconda volta, bisogna aggiungere concretezza e ci siamo“. Francesco Broggini, pur concordando sul pareggio stretto, guarda il risvolto positivo del match: “In teoria due punti persi per le occasioni sciupate, però reazione da grande squadra. Avanti così“.
A riassumere il sentore della tifoseria biancorossa è Giuseppe Marangon: “Ragazzi che squadra che abbiamo! Partita dominata come le due precedenti condannati all’unico tiro in porta, grande reazione che con qualche minuto in più ci avrebbe probabilmente portato alla vittoria. Squadra granitica!“. Andrea Catella concorda con l’analisi e guarda avanti: “Ora le prossime quattro partite saranno tre in casa e una fuori con Oltrepò: mi aspetto il filotto, dai Varese“. Se, come dicevamo all’inizio, il rendimento non preoccupa i tifosi, Giovanni Forni lo palesa: “Pareggiando fuori casa e vincendo in casa si vince il campionato, naturalmente senza sconfitte“.
L’amore per i colori biancorossi mai come quest’anno è sempre più forte e viene racchiuso nelle più pure e semplici parole di Gianfranco Di Concilio che rivolge un pensiero anche all’allenatore: “Forza Varese. Grande mister Roberto Floris“. Un Varese da cinque punti in campionato (avrebbero potuto essere nove senza troppo affanno) può quindi guardare avanti con fiducia e serenità, forte di una piazza che è già stata conquistata. E questo, al 19 settembre, vuol dire tantissimo.
Matteo Carraro