L’anno scorso a quest’ora c’erano 10 commenti, ora il triplo; è un buon segnale“. L’osservazione di Luca Aletto pochi minuti dopo la fine della partita, quando ancora il cuore batteva all’impazzata per quel 4-3 che il Varese ha strappato a tempo scaduto (anzi, ben oltre), riflette alla perfezione quello che è il sentore del popolo biancorosso online. Un successo del genere mancava da troppo tempo e la sbornia d’euforia è destinata a durare parecchio (sabato, però, focus sulla Sanremese) anche se lo stesso utente aggiunge: “Lo stadio oggi era caldo e ha spinto la squadra alla vittoria, ma non illudiamoci. La strada è lunga e da quello che ho visto non siamo ancora una squadra che può vincere il campionato, ma lo spirito e l’impegno che mettono giocatori e mister fa ben sperare“.

Di certo il boato dell’Ossola al rigore di Banfi al 99′ è un segnale forte che l’intera Varese calcistica ha voluto dare. “Oggi partita pazzesca e tifo caldo che non si vedeva da tanto” conferma Fabio Mentasti, mentre Ermanno Valli sottolinea: “Partita vinta col cuore tutti insieme“. Fabrizio Piras lo ribadisce con ancor più forza: “CHE CUORE!!“. Davide Tomasina non ha dubbi: “Il fuoco si sta riaccendendo, si capisce da partite come queste dove tutta la tribuna diventa tutt’uno con la squadra, quando si rema tutti dalla stessa parte possono succedere solo cose belle. Dopo anni di umiliazioni, un gruppo di ragazzi sta facendo re-innamorare la città della propria squadra… è ancora presto, ma oggi mi sono commosso“.

Roberto Marasco si gode il successo e i valori di una squadra che può sognare in grande, rivolendo un pensiero particolare ad un giocatore: “Quando giochi e ri-vinci una partita quasi persa, vuol dire coraggio, determinazione e potenza. In casa non perderemo mai e forse neanche in trasferta. Ma oggi voglio fare i complimenti a Marangon che ha fatto il suo esordio e mi ha sorpreso per la sua sicurezza. Bravo Pietro, avanti così!“. E papà Giuseppe Marangon, dopo aver asciugato le lacrime di commozione per il figlio, guarda avanti a modo suo: “Ora inizia il difficile“.

Enrico Bellorini razionalizza: “Aspetto negativo: 6 reti prese in 4 partite. Aspetto positivo: questa squadra gioca fino all’ultimo secondo“. Non mancano commenti di utenti che sottolineano la precarietà difensiva vista ieri (giornata no o campanello d’allarme?), ma inevitabilmente dopo una vittoria del genere sono ben altre le considerazioni che emergono e quella scritta da Mattia Di Maio ne è un esempio: “Anche nelle difficoltà abbiamo tirato fuori il cuore. Grande Varese non mollare mai!“. Alessandro Lagomarsini aggiunge: “Grande Varese, ha continuato a lottare e ha vinto! Bravi, mai mollare!“.

Quando c’è la voglia di vincere i risultati arrivano” sentenzia Fabrizio Andreis, trovando pieno appoggio da Giovanni Forni: “Da infarto gli ultimi dieci minuti, ma alla fine il carattere da grande squadra è stato premiato. Grande allenatore e giocatori che non mollano mai, così si costruisce una stagione da protagonisti“. Edoardo Manfredi è dello stesso avviso: “Una squadra con le palle, bravi ragazzi e bravo mister!!! Banfi e Barzotti hanno lottato come leoni per 96 minuti, veramente bravi“.

Il pensiero di Cesare Montorfano non è troppo diverso: “La partita più pazza ed emozionante che non vivevo più dai tempi d’oro. Sinonimo di squadra ben assemblata e che ci crede e non molla mai! ECCEZIONALI!“. È però Marco Caccianiga a riassumere al meglio l’adrenalina del finale: “Devo farmi controllare le coronarie“.

Per un Varese che vince sul campo, c’è un Varese che vince anche fuori. Non è certo passata inosservata la dedica di mister Floris e Barzotti a “Il Ponte del Sorriso“, dopo che una delegazione biancorossa si era recata sabato pomeriggio in Ospedale per trascorrere un paio d’ore con i bambini ricoverati. E proprio la Onlus, attraverso i social, ha mandato un messaggio ai biancorossi: “Grazie. Siamo commossi dal vostro grande cuore“. Non sarà stata la partita perfetta, ma quella di ieri per il Varese è stata una vittoria totale, una di quelle vittorie che possono indirizzare una stagione.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui