Per qualcuno la 31^ giornata del Girone A di Serie D può essere equiparata ad una liberazione visti i verdetti elargiti: l’Alcione vincerà il campionato (la vittoria sul Chisola ha messo definitivamente fine a speranze e illusioni) e otto squadre si giocheranno i quattro posti disponibili per i playoff. Tra queste otto c’è il Varese (che al momento occupa la terza piazza in compagnia del Vado) e anche se i playoff “non servono a nulla” (per informazioni al contrario chiedere alla Torres) parteciparvi e vincerli non è mai un male: a Sanremo ad esempio i biancorossi riuscirono ad accendere la tifoseria come mai fatto in quattro anni e tornare a quel livello potrebbe già essere un passo importante in prospettiva.

Tra passato e futuro bisogna però guardare al presente: la sconfitta di ieri contro il Ligorna ha lasciato in eredità un’altra dose di amarezza che difficilmente sarà digerita. Per risolvere una partita oggettivamente brutta e sicuramente condizionata dal terreno di gioco (non si tratta di un alibi visto che entrambe le parti in causa hanno rimarcato questo aspetto) serviva un episodio: se al Varese è girata male, il Ligorna è stato bravo e fortunato a prendersi quel rigore che un giocatore come Luca Miracoli non può mai sbagliare. Situazione che Bruno Giusti non digerisce: “Oggi è stata una rapina. Il Varese non ha giocato bene, ma il rigore era inesistente. Identico episodio nella loro area cinque minuti prima ma nulla… arbitro scandaloso”.

Da lì, se non altro, il match si è un minimo acceso: se i biancorossi hanno sfiorato il pari in almeno un paio di occasioni, i liguri sono divorati il raddoppio e la partita è così andata in archivio dopo il forcing finale del Varese che ha chiuso la giornata con convinti applausi da parte dei presenti. Cori soprattutto per Banfi che, al netto della nostra insufficienza in pagella, ha come sempre offerto una prestazione di sacrificio che scalda il cuore dei tifosi e vale più della sfortuna e degli errori.

Sconfitta che non è ovviamente andata giù ai protagonisti in campo (Cottarelli si è tolto qualche sassolino commentando gli zero rigori all’attivo dopo 31 giornate), ma che è stata accolta con una certa impassibilità da parte di molti tifosi online. Francesco Broggini parla di: “Ennesima delusione di un campionato fatto di troppi alti e bassi…”, mentre Orlando Sansiveri ravvisa quello che a suo giudizio è il problema principale: “Poche idee in campo… serve uno a metà campo che ragiona… troppi corridori”. Giovanni Forni aggiunge: “Anche oggi occasione persa per svoltare la stagione, fino alla fine forza Varese”.

Andrea Sallese non può fare a meno di guardare in faccia la realtà e volgere lo sguardo al futuro: “Lo dico da vero tifoso e non da simpatizzante o tale… quest’anno nel complesso generale un discreto campionato, ma per poter vincere e riportare i tifosi allo stadio ci vuole ben altro! Rimbocchiamoci le mani per l’anno prossimo! Forza Varese ovunque senza rimorsi!”.

Sette partite (+2?) per concludere la stagione: forse, molto probabilmente, andare ai playoff sarà un fatto fine a sé stesso, ma arrivati a questo punto è quanto mai importante ribadire che è il momento di gettare le basi per il futuro. L’Alcione, tanto per fare un esempio, non ha vinto dal nulla; il Lumezzane, tanto per farne un altro, è arrivato in Serie D con un’ossatura dall’Eccellenza già degna di questa categoria rinforzandola ulteriormente con profili da Serie C. Vincere non è mai frutto del caso. Basta volerlo.

Matteo Carraro

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