A conti fatti il Varese ha guadagnato un punto sul Bra, ma al tempo stesso ne ha persi due dal Ligorna. E si è annullato, in termini di risultato, con la NovaRomentin. Certo è che l’1-1 contro i piemontesi ha lasciato una bella dose d’amaro in bocca al popolo biancorosso: se da una parte non manca chi vorrebbe (giustamente) sempre vincere, dall’altra c’è chi (altrettanto giustamente) guarda in faccia la realtà e prova a sottolinearne i lati positivi. Come ogni altra partita, quella vista ieri al “Franco Ossola” ha i suoi pro e i suoi contro, ma il focus della discussione è inevitabilmente stato spostato proprio sul tema stadio dalle parole dell’allenatore biancorosso nell’immediato post partita.
Roberto Floris, dopo aver velocemente analizzato il match riconoscendo meriti e demeriti del suo Varese, si è scagliato contro un terreno di gioco oggettivamente impresentabile per la categoria e per la storia di questo stadio. La riflessione assolutamente condivisibile del tecnico ha inevitabilmente generato un’ulteriore divisione online tra il partito del “Il mister ha perfettamente ragione” e del “Sullo stesso campo ci giocano anche gli altri”. E ogni fazione ha la sua dose di ragione.
Flavio Tettamanti, ad esempio, è scettico a tal proposito: “Il tridente della NovaRomentin, come quello del Saluzzo, andava a mille all’ora su un campo impraticabile per noi… mah”. Roberto Speroni lo sottolinea con maggior forza: “Il campo c’era per tutte e due le squadre… oggi abbiamo subito tutta la partita. Scelte discutibili… se vogliamo salire serve altro! Forza Varese sempre comunque!”.
Giovanni Forni riassume perfettamente il sentore dello schieramento opposto e invita l’Amministrazione Comunale a intervenire: “Giusto lamentarsi del terreno di gioco che più di un campo di calcio è un campo di patate e pure messo male. Questa amministrazione non ha a cuore il Varese e si sa, ma dovrebbe almeno avere a cuore la salute dei calciatori che lo calpestano che ogni partita rischiano di farsi male. Egregio signor Sindaco metta mano al portafoglio e sistemi il manto erboso”.
Guardare al risultato in quanto tale comporta un’ulteriore divisione. Per Francesco Broggini: “Sta diventando il campionato delle occasioni perse… occhio che non si perda… il campionato”. Enrico Bellorini aggiunge: “Aver buttato via la qualificazione in Coppa non ha “pagato”. Meno male che non abbiamo perso”. Andrea Savi opta per una via di mezzo riconoscendo i meriti della NovaRomentin: “A me pare che il Varese fosse sempre il solito Varese, solo che gli altri erano più forti di quelli incontrati fino adesso in casa. Il Varese il suo dovere l’ha fatto”. Andrea Parisi ha invece la sua ricetta che si sposa con le dichiarazioni del tecnico in merito alla classifica: “Stare attaccati il più possibile alla vetta, e vedere di prepararsi sotto ogni aspetto (recupero infortuni, mercato, essere sempre uniti) per il rush finale del girone di ritorno, perché tutto è realizzabile. E vincere”.
Nei prossimi giorni il tema stadio sarà particolarmente scottante. Per domani è prevista la chiusura dell’ulteriore proroga della manifestazione d’interesse per la concessione dell’area e il 22 novembre dovrebbe esser convocata la conferenza dei servizi preliminare. Le proposte sul tavolo dovrebbero sempre esser due (da una parte quella di Aurora Stadium e Città di Varese, dall’altra quella di SFRE Srl in collaborazione con Grandi Architetture & Partners, e PFM & Partners), ma l’augurio della piazza è che qualcosa possa comunque sbloccarsi nell’immediato almeno per quel che riguarda il manto erboso. Perché sì, un terreno di gioco è davvero impresentabile nonché pericoloso per chi ci gioca.
Matteo Carraro