Tanto tuonò che piovve. In realtà i tifosi del Varese Calcio in questi ultimi 7 mesi non hanno ‘tuonato’ molto nei confronti dell’amministrazione Comunale di Varese che dallo scorso 17 novembre, giorno della presentazione del progetto di Aurora Stadium per la riqualificazione del Franco Ossola, hanno sempre tenuto una posizione di distanza nei confronti della fattibilità dell’operazione.
La storia è presto riassunta: da subito il Comune ha aperto una manifestazione di interesse di fatto spostando i tempi di qualsiasi decisione a fine marzo. A ridosso della scadenza il termine, senza plausibili spiegazioni, è stato spostato a fine giugno per poi essere, recentemente, fatto slittare a fine luglio.

Quello che però mette letteralmente i bastoni tra le ruote al progetto di riqualificazione dello stadio è l’inserimento di una ‘clausola’ che obbligherebbe a mantenere il Velodromo nell’operazione. Una decisione che non va in contrasto con Aurora Stadium e il suo progetto: va in contrasto con la possibilità di fare calcio a Varese. Le nuove norme, infatti, obbligano le società che vogliono partecipare ad un campionato di Serie A o B ad avere una struttura senza velodromo. Oltre che il funerale dello stadio, in questo modo, si può tranquillamente fissare anche la data del funerale del calcio a Varese.

Ora i tifosi hanno manifestato il proprio disappunto esponendo sulla recinzione dell’Ossola alcuni striscioni: “Amministrazione Comunale. Parto Anale” e “Contro uno stadio emblema dell’inagibilità, un inutile velodromo rimane la vostra priorità“.
E’ stato anche affisso l’annucio funebre del Franco Ossola, accanto a una croce con due date (8/12/1935 e 29/07/2024) si legge: “Ne danno triste annuncio Aurora Stadium, il Varese Calcio e i suoi tifosi. Si ringrazia l’amministrazione comunale per la vicinanza e l’affetto mostrati in questo doloroso momento. Il presente vale come ringraziamento. Si dispensa dai fiori“.

Matteo Carraro

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