In fondo, la vita è un ring. Combattiamo ogni giorno. E si cresce. E si impara dagli errori, ci si evolve. A volte si vince, qualche volta si perde, ma, sempre, la vita è maestra. Puoi anche pareggiare, scegliendo un’esistenza epicurea, lasciando che la vita ti scorra tra le dita. Non fu così per Maurizio Steccca, straordinario testimone del Progetto BOXANDO SI IMPARA, accreditato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito nell’ambito dei progetti di Sport e Salute, ideato dalla Federazione Pugilistica e realizzato in collaborazione con Scholas Ocurentes (Fondazione di Papa Francesco), Sport senza Frontiere Onlus, Osservatorio NazIonale Bullismo e Disagio Giovanile.

Il Progetto è rivolto ad alunne ed alunni delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado, con il fine di trasmettere, in palestra, le abilità tecnico motorie del Pugilato, ed in aula, supportati dalla presenza di un campione dello Sport, esaminare i valori etici e sportivi che la Nobile Arte della Boxe promuove. Un’occasione imperdibile per il Liceo dello Sport Scientifico e Professionale Sportivo Olga Fiorini di Busto Arsizio che ha aderito con entusiasmo al Progetto.
Il Prof Luigi Iannotta, Preside dell’Istituto e la Dott.sa Cinzia Ghisellini, Direttrice Operativa, hanno messo a disposizione la struttura scolastica di Sacconago per sviluppare gli incontri pratici e teorici. Con la presenza degli Insegnanti di Scienze Motorie Proff. Chiara Lualdi e Fabrizio Facheris, il Tecnico Federale di zona Eligio Calandrino, ha condotto i ragazzi delle classi Seconda Professionale e Terza Liceo Sportivo nel meraviglioso groviglio di sensazioni ed emozioni che il Pugilato porta con se’.
La preparazione fisica, la concentrazione, l’attenzione ai dettagli, la perseveranza, il rispetto per l’avversario, l’accettazione della sconfitta, insomma, un piccolo tesoretto non solo motorio da incastonare nello scrigno delle belle avventure. E, ciliegina sulla torta, gli alunni hanno potuto ascoltare la straordinaria testimonianza di vita, non solo sportiva, di Maurizio Stecca, pugile, ma, soprattutto, uomo vero. Campione Olimpico nel 1984 a Los Angeles, Campione del Mondo dei Pesi Piuma, Campione italiano ed europeo, Maurizio ha collezionato una serie di vittorie e sconfitte, affrontando la vita a testa alta, come sul ring.

I ragazzi sono rimasti incantati dal racconto, colpiti dalla sua insofferenza, sin da piccolo, ai lacciuoli imposti alla sua iperattività che, più avanti con l’età, trovava sfogo in snervanti sedute in palestra, oppure dalla sua descrizione del rapporto con il cibo, croce e delizia per un atleta del suo livello. E poi l’impegno da non confondere con il sacrificio. Lo Sport è impegno. È visione positiva. Impegno è gratificazione. Se ho dato tutto me stesso, non ho mentito. La vittoria è composta anche da altri fattori. Ciò che conta è sentirsi in pace con se stessi. Il sacrificio è un peso nell’anima. Comporta quasi una violenza. Sacrificio è ostilità.
Il Progetto ha posto in luce come lo Sport sia sorriso e piacere, pur nell’impegno serrato e, a volte, totalizzante. Concetto perfettamente assimilato dai diavoletti del primo anno della  Middle School International Academy, branca poliglotta degli Istituti Olga Fiorini. Accompagnati ed accuditi dal sottoscritto (Insegnante-Chioccia-Nonno-Esorcista…), gli alunni hanno vissuto un’esperienza indimenticabile. Atleti provenienti da 114 Paesi del mondo, addetti ai lavori, alla sicurezza, militari, autisti, accompagnatori, una piccola Olimpiade concentrata nello spazio della E-Work Arena, colorato, vociante, entusiasta. Sulle tribune, poi, il tifo è stato assordante.
Ogni atleta, maschio o femmina che fosse, ha beneficiato dell’incitamento degli ultras bonsai, raggiungendo il culmine quando, sul ring, è apparsa l’atleta italiana Angela Carini. Un boato di urla ed applausi, sino al verdetto che la proclamava vincitrice. Come ricompensa, Angela è salita sugli spalti per abbracciare e lasciarsi fotografare con i piccoli tifosi. Baci ed abbracci.
Angela, ma la tua mamma non ha paura quando prendi i pugni?”. “Sei stata bravissima e sei proprio bella”. “Che bei guantoni! Vorrei usarli io quando il Fili mi dà fastidio”. E via di questo passo, domande a raffica. Da ultimo, la chiosa post femminista della grintosa Aurora: “Però non è giusto che le donne combattano col caschetto e gli uomini no! Siamo anche più brave!” Amen.

Marco Caccianiga

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