Il Ferragosto del Monge e del suo Varese. “Si ma oggi è il 16”. The day after tomorrow, come il famoso film, sarà colpa del fuso orario…
Ma sono in Grecia, il fuso non cambia”.

Veniamo al dunque Monge: il Varese 2024-25 come lo vedi?
“Ho seguito la campagna acquisti e la squadra mi sembra buona, è stata allestita una formazione di ‘categoria’. Sono stato a vedere la prima amichevole contro l’Atalanta Under 23, anche se ritengo che faccia poco testo visto che la squadra era insieme da pochi giorni. Ho visto comunque un Banfi già in buone condizioni e sono certo che alla fine la differenza la farà, come sempre, l’attaccante. Se riusciremo ad avere un attaccante da una ventina di gol allora potremo puntare a qualcosa di importante…”.

Mister Floris?
“Ha fatto bene fino ad oggi e penso che sia un buon allenatore, solido e che può dare garanzie di affidabilità in questa categoria. È anche la sua occasione per fare qualcosa di importante in una piazza importante, per cui penso che il binomio possa essere giusto”.

Società, stadio, Centro Sportivo delle Bustecche? Tutto fa parte del Varese…
“I lavori alle Bustecche sono la garanzia che la società sta facendo qualcosa di importante e che crede nel progetto Varese. La volontà è quella di far tornare i nostri biancorossi al professionismo e penso che quello che stanno facendo ne sia la garanzia. Per quanto riguarda lo stadio preferisco lasciare stare ogni commento, alla fine ti dirò che i miei distinti, con i gradoni grigi, non mi dispiacciono affatto, l’importante è poter vedere uno spettacolo degno del nostro amato Varese”.

Come vuoi chiudere?
“Con la foto con la maglia del mitico Gruppo Ansia e la V che ha un doppio significato: V di Varese e V di Vittoria. È arrivato il momento di tornare a vincere, di tornare al professionismo. Questo è quello che vogliono i tifosi, questo è quello che merita la nostra maglia biancorossa”.

Michele Marocco

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