
Tra alti e bassi, infortuni e sfortuna, pregi e difetti, 19 partite hanno condotto il Varese al giro di boa della stagione con 36 punti all’attivo, 29 gol fatti e 20 subìti. Tradotto: quarta posizione (l’anno scorso era la quinta) a -9 da un Bra in versione corazzata che sta dominando fin qui il Girone A di Serie D.
Considerando a 360° il percorso compiuto, il Varese viaggia sulla media del 7.5: adesso è però il momento di concentrarsi sui singoli protagonisti in campo attraverso il nostro consueto Pagellone di metà stagione. Come da tradizione, iniziamo con portieri e difensori. Domani sarà la volta di centrocampisti e attaccanti, mentre giovedì chiuderemo con staff e dirigenza.
PORTIERI

Lorenzo Piras 7.5
18 presenze (18 da titolare). Il classe ’06 viaggia alla media di un gol subìto a partita. Paradossale, di primo impatto, un voto così alto, ma a conti fatti sono ben pochi quelli a lui imputabili: semmai va elogiato per aver evitato guai ben peggiori in più di una circostanza. Il talento dell’estremo difensore cresciuto nel vivaio della Juventus è indiscutibile e (per quanto solo cinque clean sheet siano sicuramente pochi) ha dimostrato di avere la stoffa di chi merita categorie ben diverse. Predestinato

Stefano Ferrari 5.5
Una presenza (una da titolare). Complice l’infortunio di Piras è stato lui a iniziare la stagione da titolare: dopo un buon esordio in Coppa Italia contro la Varesina, il battesimo in campionato è stato da incubo e la successiva presenza, sempre in Coppa, contro il Sant’Angelo non ha portato al riscatto. Sicuramente la mancanza di continuità influisce sulla serenità piscologica, ma da un portiere di una squadra che punta al salto di categoria ci si aspetta di più. Sfortunato
DIFENSORI

Stefano Molinari 8
Una presenza (una da titolare), un gol. Non è un mistero che il suo infortunio sia stata la peggior tegola stagionale del Varese visto che il contributo difensivo del classe ’00 è di peso assoluto. E Molinari stava vivendo una stagione pressoché perfetta visto che, dopo il gol in Coppa Italia contro la Varesina, si era ripetuto a Voghera. Poi, proprio a Voghera, il crack. Stagione finita? Sembrava di sì, ma la voglia di tornare ha contribuito ad un recupero accelerato e contro i pavesi potrebbe ritrovare il campo. Prezioso

Samuele Bonaccorsi 7.5
16 presenze (15 da titolare), 4 gol. La contromossa all’infortunio di Molinari: e che mossa. Il classe ’98 si è presentato al mondo Varese con un super intervento difensivo a Genova che ha permesso ai biancorossi di portare a casa un punto. Da lì è diventato inamovibile rendendosi protagonista anche e soprattutto in fase offensiva risultando un fattore determinante sulle palle inattive. Un rosso (immeritato) nel giro a vuoto collettivo di Asti, ma ben presto di nuovo operativo con altre due reti di cruciale importanza (pari contro la NovaRomentin e gol vittoria a Lavagna). E non finisce qui. Retribuente

Vladimir Mikhaylovskiy 7
19 presenze (19 da titolare). Il generale della difesa. Altro voto che di primo impatto potrebbe sembrare paradossale. La difesa del Varese è sicuramente troppo perforata e così tante sufficienze potrebbero stonare ma, come sempre, tutto va contestualizzato: gli infortuni di inizio stagione hanno costretto il classe ’88 ad una serie di autentici straordinari risultando l’unico giocatore sempre utilizzato senza mai esser sostituito. Robocop

Ferdinando Vitofrancesco 7
19 presenze (17 da titolare). Classe ’88, ma vedendolo giocare non si direbbe. Certo, la carta d’identità ha il suo peso nel momento in cui si trova davanti avversari di pura gamba (vedi Saluzzo), ma i chilometri che macina di partita in partita testimoniano la sua volontà di contribuire a qualcosa di grande. Ha sfiorato il gol in ben più di un’occasione (e quel gol arriverà), si è sacrificato in ben più di un ruolo e vuole scrivere la storia in biancorosso. Inossidabile

Simone Ferrieri 6
13 presenze (11 da titolare). Arrivato con grandi aspettative dopo un’ottima annata al Vado, si è inizialmente trovato “chiuso” da Vitofrancesco. Floris l’ha dunque provato a sinistra in più di qualche occasione, ma di sicuro offre ben altro rendimento sulla destra. Nelle ultime uscite è comunque apparso in crescita e Floris ha dimostrato di credere in lui. Avrà altre 19 partite per ripagare la fiducia. Alternante

Paolo Ropolo 6
9 presenze (8 da titolare). Insieme a Molinari doveva essere uno dei perni di questa squadra: a sua volta infortunato dopo Voghera, la sua assenza si è fatta sentire. Non è ancora al top della condizione, lo sarà nel girone di ritorno, ma il suo contributo dal momento del rientro non è mai mancato e, paradossalmente, la miglior prestazione è arrivata in un ruolo non suo (quinto di centrocampo) contro il Bra. Sarà interessante vederlo al massimo delle sue potenzialità nella “squadra tipo”. Quadrato

Lorenzo Giorgi 5.5
8 presenze (2 da titolare). Se da una parte il Varese ha dimostrato di credere nel classe ’05, dall’altra non sono forse arrivate le risposte sperate. Qualche buona prestazione c’è stata, ma nel complesso non sembra poter garantire un rendimento da Varese. O, almeno, per il momento. Di sicuro non gli si può chiedere il rendimento offerto da Stampi, ma qualora dovesse avvenire un cambio tattico (magari passando al 4-3-3) potrebbe trovare la svolta della sua stagione. Timido

Giusto Priola 5.5
12 presenze (10 da titolare). Il suo debutto non è certo stato indimenticabile visto che, a conti fatti quel rosso a Voghera è costato una vittoria apparentemente in cassaforte. Da lì le esigenze di squadra l’hanno portato a dover fare gli straordinari nel ruolo di braccetto (quando da centrale puro ha invece performato di gran lunga meglio) andando spesso in difficoltà. Con il rientro di Ropolo ha potuto tirare il fiato e nelle ultime uscite è senza dubbio parso più reattivo; avrà modo di rifarsi. Sacrificato

Giorgio Nitri NG
Una presenza (0 da titolare). Una ventina di minuti di discreto livello, poi il nulla. In allenamento non ha mai convinto e già a fine settembre è arrivata la rescissione. Rimandato
Matteo Carraro