Se da una parte è vero che la via della continuità sembrerebbe l’ipotesi migliore per il Varese del domani, dall’altra è altrettanto vero che nel corso delle ultime settimane sono stati seminati indizi che hanno portato a più di una riflessione sul futuro biancorosso. Riflessioni rimaste fin qui sottocoperta anche per rispetto del lavoro del gruppo squadra, ma che inevitabilmente emergono con forza alla vigilia del mercato. Il primo passo sarà compiuto domani, visto che il presidente Paolo Girardi e Antonio Rosati hanno indetto una conferenza stampa: occasione sicuramente per trarre un bilancio dell’annata trascorsa, ma probabilmente anche per dare qualche indicazione sul prossimo futuro.

E, parlando di mercato (ed entrando quindi nel campo delle ipotesi e suggestioni), il primo tassello non può che essere quello del direttore sportivo: Davide Raineri non sarà più del Varese. Ufficialità che ancora manca, ma il sentore è palese da almeno un paio di mesi e, di conseguenza, anche la strada di Corrado Cotta potrebbe separarsi da Varese. Soluzione interna? Fronte panchina non mancano gli estimatori di Alessandro Unghero (tecnico della Juniores) che dovrebbe però portare a compimento il percorso triennale con la sua U19, mentre per il ruolo di mercato non è da escludere l’ipotesi di Giovanni Rosati: il classe’03, il più giovane agente sportivo italiano, orbita inevitabilmente intorno a Varese e ha già contribuito a portare parecchi giocatori alla corte biancorossa. Il salto sarebbe grande, ma ambizione e capacità non mancano.

Probabile, comunque, che Varese avrà un direttore sportivo più navigato. Vito Cera (ex Legnano e Fanfulla) è un altro nome che è stato accostato al Varese e il vulcanico ds porterebbe senza dubbio a Varese una bella ondata d’energia. Ha suscitato interesse il doppio addio a Bra di Antonio Montanaro e mister Roberto Floris: un futuro biancorosso per entrambi non è da escludere, anche se improbabile.

Nelle ultime ore si è vociferato anche di un possibile ritorno di fiamma per Gianni Califano, colui che insieme ad Andrea Scandola, tra mille difficoltà, costruì il primo Città di Varese che si salvò a Sanremo con mister Rossi. Califano, reduce da un’esperienza negativa in Serie C con la Pro Sesto (risoluzione contrattuale lo scorso febbraio, che non ha comunque evitato la retrocessione dei milanesi), vanta comunque un’esperienza invidiabile e sarebbe solleticato dall’idea di ritorna a Varese per scrivere una nuova e ben più ambiziosa pagina. Con lui potrebbe arrivare nel ruolo di allenatore Francesco Parravicini, nome altamente gradito alla dirigenza, che lo scorso anno aveva iniziato proprio sulla panchina della Pro Sesto: esonerato a gennaio, né lui né chi lo ha rilevato (Massimo Paci prima e Daniele Angellotti poi) ha potuto sovvertire il destino della retrocessione. Al netto di un’annata storta, le qualità di mister Parravicini non si discutono visto che l’ex centrocampista classe ’82 ha già vinto un campionato di Serie D proprio con la Pro Sesto (stagione 2019/20); attenzione, però, alla concorrenza dalla Serie C.

Altri nomi che potrebbero stuzzicare l’appetito biancorosso sono quelli di Manuel Lunardon e Marcello Cottafava: il primo (che all’Ossola ha uno storico positivo fin dai tempi del Borgosesia) era stato vicinissimo alla panchina biancorossa la scorsa estata, per poi accasarsi al Ligorna, e un ritorno di fiamma non è da escludere. Il secondo, che all’Ossola ha vinto domenica scorsa con il Vado (e che fra pochi giorni giocherà la finale playoff contro il Chisola), è un profilo che piace e che potrebbe vedere nel Varese l’occasione giusta per dare slancio alla propria carriera. Tra i sogni della piazza, più che della dirigenza, c’è sempre Matteo Andreoletti, ex Sanremese che ha vissuto una stagione difficile in Serie C (esonerato dal Benevento a dicembre) dopo la sorprendente cavalcata con la Pro Sesto di due anni fa; profilo importante, difficile da raggiungere, ma che risulterebbe estremamente gradito a Varese.

A prescindere da chi costruirà la squadra e chi siederà sulla panchina biancorossa (e Cotta è ancora in lizza), la certezza è che il Varese 2024/25 avrà un solo obiettivo: vincere per tornare in Serie C.

Matteo Carraro

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