Non è certo passata in sordina la riunione tra i vertici del Comitato Regione Lombardia e le società della Delegazione di Varese: nelle figure del presidente Sergio Pedrazzini e del consigliere Dario Lo Bello, alla presenza del Delegato provinciale Lorenzo Bianchi, l’elite dirigenziale del calcio Lombardo è stata ospite al Salone Polivalente Comunale di Albizzate (VA) lo scorso mercoledì per discutere i temi principali di interesse per il calcio provinciale e regionale, a cominciare dalla famigerata Riforma dello Sport. Prima di tutto, però, spazio ad una piccola celebrazione della Solbiatese che ha trionfato nella Coppa Italia a livello regionale.
“Da anni si parlava della Riforma – ha esordito Pedrazzini – e l’entrata in vigore dal primo luglio non è certo arrivata a sorpresa. Lo Stato sta però avendo delle mancanze nell’aiutarci a delineare precise linee guida, come ad esempio l’inquadrare nel modo corretto i cosiddetti lavoratori sportivi. Sport e Salute doveva pubblicare a tal proposito un elenco di tali categorie che, ad oggi, manca. Non per questo, però, verrà meno il nostro impegno“.
Dagli aggiornamenti degli statuti (obbligatori entro il 30 giugno 2024), Lo Bello si è poi concentrato sui trasferimenti e sul modo in cui sono cambiati a seguito dell’abolizione del vincolo sportivo che legava un giocatore alla società di appartenenza fino ai 25 anni: “Chiaramente è comprensibile che molte società si sentano demotivate dall’investire sul settore giovanile. La programmazione a lungo termine, però, non deve mai mancare e per cercare di venire incontro ai sacrifici delle realtà dilettantistiche è stato introdotto un premio solidarietà: qualora un calciatore professionista passi da una società all’altra, una piccola percentuale del trasferimento verrà versata nelle casse delle società che hanno formato il giocatore“. Importante sottolineare che d’ora in avanti un qualsiasi calciatore non professionista potrà chiedere lo svincolo se, da inizio stagione a novembre, non verrà incluso in distinta per quattro gare consecutive.
Infine, spazio anche alla classe arbitrale. Dopo i recenti episodi di violenza registrati in tutta Italia, sono state intensificate le sanzioni della giustizia sportiva; ecco dunque spiegato il perché delle tante multe e squalifiche degli ultimi mesi.
Redazione