Tra campo e mercato la Pallacanestro Varese si prepara alla difficile trasferta di Trento di domenica prossima, 13 ottobre alle ore 16:30 contro la Dolomiti Energia.

Abbiamo fatto il punto in casa biancorossa con il Responsabile Scouting, Matteo Jemoli.

Qual è il suo commento alla sconfitta di domenica contro Tortona?
“Abbiamo fatto un bel primo tempo, giocando al nostro ritmo facendo un pò più di fatica dietro ma la partita seguiva il ritmo che volevamo, poi è chiaro che l’espulsione di Alviti e d il quarto fallo di Kao nel terzo quarto ci hanno messo in grande difficoltà. Ci sono mancati due riferimenti che avevano fatto molto bene, Tortona è andata in fiducia, ha costruito un parziale grosso al quale non siamo riusciti a controbattere soprattutto nella lotta sotto le plance, con il computo dei rimbalzi che ci ha penalizzato moltissimo”.

La domanda sorge spontanea: come mai quest’estate non avete deciso di continuare a puntare su un lungo difensivo e rimbalzista come Spencer preferendo un atleta come Kao?
“Sono sempre scelte che si fanno mettendo tutto sull’ago della bilancia tra pro e contro. Non penso che il discorso rimbalzi ricada solo su una persona ma è un lavoro di squadra, dobbiamo cercare tutti di dare una mano in quella situazione e quindi parlo anche delle ali e degli esterni: domenica, ad esempio, ci sono stati tanti rimbalzi lunghi che abbiamo lasciato a Tortona e che erano competenza più dei nostri esterni che di Kao o Aka. Sarebbe riduttivo puntare il dito solo su un giocatore, visto che la lotta a rimbalzo è un lavoro di squadra”.

Ecco una situazione nella quale l’impatto delle ali deve essere importante: Alviti, fino all’espulsione, e Gray, hanno dato una risposta positiva rispetto alla gara con Brescia, mentre chi continua a mancare è Brown. Secondo lei perchè? E’ un problema mentale, tattico, fisico?
“Onestamente non saprei quale tematica andare a toccare, è ovvio che soffrendo tanto a rimbalzo non riusciamo a correre molto e questo penalizza il suo gioco in attacco, in più i difensori lo conosco meglio e anche questo va ad influire. Poi è chiaro che anche lui deve essere bravo a costruirsi le situazioni più favorevoli per provare a fare male: che sia un 1vs1, un taglio a canestro, un close-out, tutte situazioni di gioco che possano aiutarlo ad entrare in ritmo. Ovviamente, però, lui è uno di quelli che deve darci una mano a rimbalzo perché poi da lì nasce tutto il discorso di transizione offensiva veloce che vogliamo sviluppare in attacco”.

La coppia Mannion-Hands in questo momento fatica a trovare la giusta chimica. Pensa che, soprattutto il secondo, abbia bisogno magari di essere messo nelle condizioni di trovare più tiri piedi per terra o in uscita dai blocchi rispetto che doversi costruire il tiro dal palleggio?
“E’ un discorso legato al fatto che se prendiamo sempre canestro ci troviamo poi a dover portare su palla in palleggio, rallentando il ritmo e trovando le difese schierate. Le difese avversarie cercano sempre di mettergli pressione, con Tortona ha dovuto usare tantissimi palleggi per costruirsi dei tiri e questa è sicuramente una situazione non favorevole per lui. Siamo però convinti che la nostra coppia di esterni sia di alto livello e ci possa dare grandi soddisfazioni offensive, alzando entrambi il loro impatto difensivo”.

Quanto, queste due sconfitte, incidono sull’aspetto mentale del gruppo?
“Sono due partite di 30, ce ne mancano ancora 28 da giocare. Sono state due sconfitte diverse: con Brescia abbiamo subito il gioco in post basso di Bilan, mentre con Tortona i rimbalzi offensivi. Sono due situazioni nelle quali possiamo migliorare lavorando, non dobbiamo buttare via tutto, perché comunque in attacco abbiamo fatto due ottime gare contro due squadre fisiche. Ovviamente non siamo contenti di essere partiti con due sconfitte ma non possiamo fare altro che lavorare per migliorare in quelle situazioni in cui siamo mancati”.

Post basso e rimbalzi sono due situazioni migliorabili con il mercato?
“Noi siamo sempre attenti al mercato ed alle opportunità/occasioni che si possono creare. Facciamo lavoro di scouting tutto l’anno come fanno anche le altre società, poi non so quello che potrà succedere nelle prossime settimane, però noi siamo sempre vigili. Fa parte del nostro lavoro essere attenti ed aggiornati”.

Arriva la sfida con Trento, una squadra che iniziato molto bene con due vittorie e che punterà molto sulle qualità dei propri esterni, Ford su tutti…
“Trento è una squadra molto forte che ha iniziato molto bene nonostante il doppio impegno tra campionato e coppa. Sono una squadra a cui piace giocare a ritmo alto, hanno un pacchetto esterni molto forte, giocano bene in contropiede ed a ritmo alto e proprio questa caratteristica, comune con noi, potrebbe agevolarci nel corso del match soprattutto a livello di fiducia in attacco che poi ci potrebbe trainare nel lavoro difensivo dove dovremo fare molto, ma molto meglio rispetto a queste prime due gare”.

Alessandro Burin

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