Uno come Gianluigi Buffon di porte se ne intende visto che in carriera ha difeso i pali dei club per 975 volte e per 176 partite è stato il muro azzurro della Nazionale Italiana. E qualcosina in carriera ha vinto. Vista la risonanza mediatica del personaggio, non poteva certo passare inosservata la sua intervista al quotidiano Tuttosport, occasione in cui l’ex numero 1 della Juventus ha avanzato la proposta di cambiare una regola del calcio vecchia di quasi 150 anni: le misure delle porte.
“Le misure risalgono al 1875 – ha dichiarato Buffon –. Oggi i portieri sono alti due metri. Quando ho cominciato io, nel 1998, ero tra i cinque giocatori più alti della Serie A. L’anno scorso al Parma per sempre fra i cinque più alti, ma dei ventidue in campo“.
Una riflessione senza dubbio interessante che s’inserisce nel panorama di rinnovamento che le nuove dinamiche sportive necessitano. Da qualche anno il mondo del calcio ha visto l’introduzione della Goal Line Technology prima e della VAR poi; una modifica delle porte potrebbe essere la prossima?
Dal 1875 una porta di calcio è alta 2.44metri per una larghezza di 7.32metri, un rettangolo delimitato da pali di 12centimetri di circonferenza. La riflessione, legittima, di Buffon nasce da una semplice considerazione: le nuove generazioni vantano un’altezza media decisamente superiore al passato e, così come nel mondo della pallavolo si sta valutando l’idea di alzare la rete, sarebbe opportuno modificare le misure di una porta da calcio per adattarsi alle “dimensioni” degli estremi difensori. Ne è una dimostrazione il drastico calo (rispetto al passato) dei gol dalla media/lunga distanza. Chiaramente quella del campione del mondo 2006 è una boutade, ma chissà che qualcosa non si possa smuovere e che l’IFAB (International Football Association Board) possa realmente valutare una modifica del regolamento.
Prima di tutto sarebbe però opportuno verificare che tutti i campi da gioco siano in regola con le attuali misure visto che il trascorrere del tempo porta inevitabilmente al deterioramento degli stessi: quante volte si vedono traverse tutt’altro che dritte o porte più basse del normale? Nella sua storia recente il Varese, tanto per fare un esempio, ha già vissuto per due volte querelle legate all’altezza delle porte: a Viggiù nel match poi perso 2-0 contro il Legnano e lo scorso anno nel playout contro la Folgore Caratese (sconfitta in campo e vittoria a tavolino salvo doversi “arrendere” al successivo contro-ricorso brianzolo). Prima ancora era toccato a Sangiovannese-Grosseto (0-3 a tavolino per gli ospiti), mentre lo scorso ottobre la Nuova Sondrio in Eccellenza si è “salvata” giocando la sfida con la Soresinese sul vicino campo in sintetico. Su quattro esempi (chissà quanti altri casi sono magari passati “sotto-traccia”), ben tre risalgono proprio al 2023: dal cambiare le misure al prestare le giuste attenzioni il passo non è poi così tanto breve. Forse il “caso-porte” è più attuale che mai e una modifica potrebbe giovare a tutti. Buffon docet.
Redazione