Se è vero che anche e soprattutto dalle sconfitte si può crescere, il Varese Femminile non farà fatica a trovare stimoli e spunti per migliorare dopo i pesanti ko (a livello di risultato, sia chiaro) contro Como e Doverese. Due partite che hanno comunque avuto risvolti positivi, uno su tutti l’aver riabbracciato in campo Laura Cappelletti. L’esterno classe ’01 si era infortunata al crociato lo scorso marzo ed è tornata a giocare proprio negli ultimi minuti del derby per poi esser lanciata titolare la domenica successiva. “Lunedì ero un po’ acciaccata – esordisce sorridendo Cappelletti – perché non è facile ritrovare il ritmo partita, ma lo staff è sempre presente e sono pronta a dare il mio contributo d’ora in avanti”.

Come avete assimilato le due sconfitte?
“Parliamo di due sfide molto diverse. Quella contro il Como, al di là del valore del derby, è stata davvero tosta perché abbiamo trovato una squadra nettamente superiore a noi, sia tecnicamente che a livello di gioco. Quella contro la Doverese, invece, è stata molto più amara perché ce l’abbiamo messa tutta, giocando alla pari, ma ci è mancato il cinismo necessario per sbloccarla”.

Per te, comunque, sono state due partite importanti…
“Assolutamente sì. Contro il Como ho messo il piede in campo solo negli ultimi minuti, mentre la partita dopo l’ho affrontata e vissuta decisamente meglio. È stato bello riassaporare il clima partita, non aspettavo altro. L’infortunio? Ovviamente non l’ho vissuto bene, ma l’ho preso meglio rispetto al primo crociato che mi ero fatta (sorride, ndr): ho affrontato con maggior determinazione fisioterapia e palestra proprio per farmi trovare pronta il prima possibile”.  

So che lo staff e le tue compagne vogliono elogiare una cosa in particolare: malgrado l’infortunio e un’ora di strada, non hai saltato un allenamento…
“Questo gruppo è speciale e, anche se non potevo giocare, esser vicina alla squadra mi faceva stare meglio. Di fatto andavo al campo e non facevo nulla, ma volevo esserci, non volevo autoescludermi. Penso che anche le mie compagne siano state contente nel vedere come ho affrontato la situazione e, nel mio piccolo, ho cercato di dare il mio contributo da fuori. Non posso esimermi dal ringraziare squadra e staff, nessuno escluso, che mi hanno sempre supportata e aiutata a tenere alto il morale”.

Avevi già elogiato questo gruppo e ciò che hai fatto negli scorsi mesi ne è un’ulteriore dimostrazione: cos’è per te il Varese?
“Amicizia pura. Non mi è mai capitato di trovare un gruppo simile e non sbaglio nel dire che siamo molto più di una squadra: sono cerca che, anche qualora dovessimo separarci, l’amicizia e il bene che ci lega resterebbero inscalfibili”.

Come hai visto cambiare questa squadra da fuori?
“Sicuramente è stato un peccato perdere alcune giocatrici, che prima di tutto sono e restano amiche, ma credo che lo spogliatoio si sia rafforzato di spirito. Pur avendo una rosa corta, questo è un gruppo davvero forte e, aspetto da non sottovalutare, siamo migliorate molto a livello di testa”.

Ora che sei tornata, cosa ti senti di poter dare?
“Spero di riuscire a portare solidità e aiuto in fase difensiva, contribuendo a fare meno regali alle avversarie”.

Domenica ci sarà lo scontro diretto con il Crema, poi la strada tornerà a salire in vista del Mantova: cosa vi aspettate da queste due partite?
“Di giocare come contro la Doverese e di potarle a casa. Non voglio dirlo troppo forte, ma ho buone sensazioni: dobbiamo solo continuare a fare ciò che sappiamo fare, i gol arriveranno e le vittorie ne saranno una conseguenza”.

A livello personale, invece, cosa ti aspetti?
“Di non mollare la presa al primo dolorino che dovessi accusare, di mettere l’anima e dare il 100% per contribuire alle vittorie di questa squadra ma, soprattutto, di esser contenta e di godermela a prescindere dai risultati”.

Guardando ad una classifica che inizia ad allungarsi, le prime cinque faranno il vuoto?
“Pro Palazzolo e Como penso proprio di sì, sulle altre mi tengo delle riserve in attesa anche di incontrare il Mantova. L’Erbusco ci ha battute 9-3, è vero, ma quella è stata una partita condizionata da pesantissime assenze e da aspetti sui quali non abbiamo lavorato nel modo giusto e che al ritorno affronteremo in maniera diversa; lo stesso discorso, seppure in maniera minore, vale per la Doverese”.

E il Varese?
“La mia speranza è quella di vederlo terzo in classifica, ma non ci siamo poste chissà quali obiettivi. Ora come ora vogliamo difendere la nostra posizione: affrontiamo ogni partita al massimo delle nostre possibilità e solo in un secondo momento guarderemo dove saremo arrivate”.

Matteo Carraro

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