Che valore ha il 3-0 del Sant’Angelo sul Varese? Di primo impatto verrebbe da rispondere “nullo”, la Coppa Italia non era certo un obiettivo primario dei biancorossi, ma il contraccolpo psicologico di una sconfitta non si può mai predeterminare a priori. Certo è che, per quanto il risultato sia abbastanza inequivocabile, ci sono delle attenuanti di cui terne conto. In primis la formazione iniziale. Come già ampiamente preannunciato già pre-Vado, il Varese visto nel lodigiano ieri era in veste totalmente sperimentale: scelta, giusta o sbagliata che sia, assolutamente condivisibile a maggior ragione viste le tante defezioni d’organico (tra squalifiche e infortuni) che hanno costretto molti giocatori agli straordinari. Quella di ieri era l’unica occasione per far rifiatare chi fin qui non ha mai avuto un turno di pausa.
L’aver lanciato titolari ben otto under (con Ropolo che riassaporava il campo da titolare dopo quasi due mesi di stop) contro una squadra che ha optato per un turnover decisamente più contenuto (dal primo minuto solo i tre fuoriquota obbligatori) ha inevitabilmente influito sull’esito finale del match, anche se fino all’erroraccio sull’asse Lari-Ferrari la sfida era in sostanziale equilibrio. Certo, il Sant’Angelo aveva già costruito presupposti più concreti per il vantaggio (il gol fantasma di Cazzaniga sembrava gol), ma non c’era di sicuro stato chissà quale dominio.
L’ingresso di Barzotti a inizio ripresa ha lasciato intendere la volontà biancorossa di riprendere la partita, che si è però subito complicata in virtù del 2-0 arrivato su una dormita generale in fase difensiva. La verve ospite si è poi via via spenta (pur costruendo un paio di situazioni potenzialmente pericolose) fino all’epilogo del 3-0 frutto di un altro triplice errore (accorcio mancato di Bonaccorsi, Ferrari incerto nell’intervento e Maccioni sorpreso da Arlotti sulla ribattuta). Dispiacere a parte, la stagione del Varese non finisce certo qui (anzi, tutt’altro), a differenza del cammino in Coppa Italia che si ferma ai trentaduesimi dopo la vittoria al primo turno contro la Varesina.
COPPA ITALIA – TRENTADUESIMI DI FINALE
Gara 1 Lavagnese – Bra (13/11 ore 15.00)
Gara 2 Imperia – Vado 0-0 (4-5 dcr)
Gara 3 Saluzzo – Chisola 3-0
Gara 4 Club Milano – Novaromentin 2-0
Gara 5 Brusaporto – Sangiuliano City 1-2
Gara 6 Sant’angelo – Città di Varese 3-0
Gara 7 Villa Valle – Real Calepina 1-0
Gara 8 Oltrepò – Piacenza (13/11 ore 18.00)
Gara 9 Vigasio – Pro Palazzolo 0-0 (4-5 dcr)
Gara 10 Cjarlins Muzane – Montecchio Maggiore 2-0
Gara 11 Dolomiti Bellunesi – Campodarsego 2-1
Gara 12 Adriese – Mestre 2-1
Gara 13 Cittadella Vis Modena – Lentigione (13/11 ore 14.30)
Gara 14 Ravenna – Forsempronese (13/11 ore 18.00)
Gara 15 Sambenedettese – Vigor Senigallia 1-2
Gara 16 Castelfidardo – Civitanovese 4-1
Gara 17 L’Aquila – Termoli 1-0
Gara 18 Seravezza – San Donato Tavarnelle 1-1 (4-2 dcr)
Gara 19 Figline – Sangiovannese 1-2
Gara 20 Livorno – Ghiviborgo 3-1
Gara 21 Follonica Gavorrano – Sporting Trestina 1-0
Gara 22 Atletico Lodigiani – Roma City 0-3
Gara 23 Guidonia – Cassino 0-0 (4-3 dcr)
Gara 24 Ostia Mare – COS Sarrabus Ogliastra 1-1 (10-11 dcr)
Gara 25 Paganese – Scafatese 1-1 (4-5 dcr)
Gara 26 Nocerina – Ischia 1-2
Gara 27 Gelbison – Matera 2-1
Gara 28 Fidelis Andria – Casarano 2-3
Gara 29 Virtus Francavilla – Martina (sospesa al 72′ sullo 0-0 per infortunio all’arbitro)
Gara 30 Reggina – Città di Acireale 2-1
Gara 31 Akragas – Enna 0-2
Gara 32 Siracusa – Paternò 3-0
Ti amo campionato
La maggior parte della tifoseria biancorossa ha accolto relativamente bene il ko contro il Sant’Angelo, ribadendo che la Coppa, non portando a nulla se non al prestigio di vincere un trofeo, non era uno degli obiettivi biancorossi. A differenza del campionato. Imperativo, dunque, rituffarsi nel Girone A di Serie D con la massima concentrazione per dimostrare sul campo che il 3-0 di ieri non avrà contraccolpi psicologici e approcciare al meglio la prima delle ultime 26 partite che mancano per completare la stagione. E, con 78 punti ancora in palio, le possibilità per fare qualcosa di importante ci sono tutte. A patto di vincere e di ridurre al minimo sindacale i passi falsi.
Bra in versione corsara
Nella conferenza stampa post-Vado Floris ha voluto porre l’attenzione sulle reali ambizioni del Bra (lanciatissimo dalle quattro vittorie consecutive): doveroso, vista la classifica, ma al tempo stesso è stata anche una mossa per mettere una certa pressione sui giallorossi che, fino alla vittoria con il Gozzano, non si erano mai dichiaratamente sbilanciati in merito alle loro ambizioni. Il pareggio per 0-0 contro la Cairese nel recupero dell’11^ giornata di ieri pomeriggio può essere intenso sia come un primo scricchiolio sia come un semplice giro a vuoto. L’idea di vedere un Bra in versione Sestri Levante (i corsari due anni fa iniziarono il campionato in sordina per poi fare il vuoto) non è ancora del tutto svanita, ma è chiaro che la pressione sia ora tutte sulle spalle dei piemontesi che hanno comunque un prezioso +7 da difendere sulle più immediate inseguitrici. E il prossimo turno, sulla carta, è favorevole ai giallorossi (in trasferta a Voghera, campo comunque da non sottovalutare) visto che il Varese sarà atteso dallo scontro diretto con la NovaRomentin, il Ligorna riceverà il Chisola e la Lavagnese farà visita alla Sanremese.
Nova o vecchia Romentin?
Non c’è comunque Bra che tenga: il focus del Varese deve esser rivolto solo ed esclusivamente alla NovaRomentin. L’ex RG Ticino si presenta in veste societaria rinnovata, ma con le stesse ambizioni d’alta classifica. L’arresto del presidente Guido Presta (insieme al fratello Ivan, per maxi frode fiscale legata alla propria attività imprenditoriale) non ha avuto ripercussioni sulla squadra, che si è invece consolidata sempre più sotto le direttive del duo Gonzalez-Gheller (nomi certamente noti al mondo biancorossi) in panchina. I piemontesi arriveranno all’Ossola forti di quattro risultati utili consecutivi (per un bottino di 10 punti), anche se il pari a reti bianche contro la Vogherese ha rallentato la marcia verde-granata. Domenica, comunque, sarà big match e il Varese, a maggior ragione dopo il passo falso di Sant’Angelo, ha l’imperativo di vincere. A proposito di passi falsi è doveroso sottolineare che anche la NovaRomentin ha perso in Coppa Italia, a sua volta con un turnover importante, arrendendosi 2-0 al Club Milano.
A referto
Nel frattempo, fronte campionato, il Giudice Sportivo ha notificato le tre ammonizioni biancorosse: Gubellini (che entra in diffida), Daqoune e Azizi. Per quel che riguarda il Vado, invece, una sola canonica giornata di squalifica per il preparatore atletico Ayachi Mourad, espulso
AMMONIZIONE (IV infrazione)
Gubellini
AMMONIZIONE (III infrazione)
Valagussa, Mikhaylovskiy, Maccioni
AMMONIZIONE (II infrazione)
D’Iglio, Maccioni, Priola, Azizi
AMMONIZIONE (I infrazione)
Banfi, Ferrieri, Marangon, Vitofrancesco, Floris (allenatore), Daqoune
E lo stadio?
Focus sul campo sì, ma anche alle questioni extra-campo. Si avvicina sempre più la nuova deadline tracciata dal Comune. Lo scorso settembre la Commissione regionale per il Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura aveva stabilito che il complesso sportivo di Masnago, velodromo incluso, non riveste alcun interesse culturale. Palazzo Estense aveva dunque pubblicato una nuova manifestazione d’interesse con scadenza prevista per il 12 novembre (martedì prossimo): per venerdì 22 novembre è invece stata indetta la conferenza dei servizi preliminare. Ad oggi, per quanto è dato sapere, restano in piedi le due proposte già note: da una parte quella del raggruppamento d’impresa costituito da Aurora Stadium e Città di Varese, dall’altra quella di SFRE Srl in collaborazione con Grandi Architetture & Partners, e PFM & Partners. Novembre, a distanza di un anno dalla prima mossa di Aurora e biancorossi, potrebbe essere un mese decisivo per il futuro dell’Ossola. Lo sarà davvero?
Matteo Carraro