Termina con una sconfitta per 118-94 la prima partita di campionato della Pallacanestro Varese contro la Germani Brescia. Andiamo a vedere i voti di serata in casa biancorossa.

Akobundu – Ehiogu 6: Ha il compito più difficile di serata, marcare Bilan e va bene che il piano è quello di non fare fallo ma non difendere minimamente appare quantomeno eccessivo. Detto questo, cerca di fare quello che può per dare un minimo di struttura ad un’area, quella biancorossa, sempre sguarnita, ed in attacco il gioco pick’n’roll tra lui e Mannion è l’unica vera alternativa ai continui 1vs1 che i biancorossi provano a ripetere ad ogni azione.
Harris 6.5: Il miglior dei nuovi esterni per concretezza ed efficacia. Inizia male in difesa su Della Valle perdendoselo nei primi tre pick’n’roll che l’azzurro gioca con Bilan, poi alza il livello della contesa, spinge in attacco, dov’è una spina nel fianco per la difesa bresciana con le sue penetrazioni centrali ed in difesa quanto meno ci mette più intensità e voglia di tanti altri suoi compagni. Nella ripresa Mandole lo lascia inspiegabilmente in panchina ad inizio terzo quarto, coinciso con il crollo biancorosso che rende ingiudicabile il resto della sua partita.
Alviti 4: Da un giocatore come lui ci si aspetterebbero leadership e carisma ancor prima che tecnica e fisicità in campo, invece non mette sul parquet nulla di tutto questo. In attacco sbaglia tutto il possibile, chiudendo con un più che deludente 1/8 al tiro (0/6 da tre punti) mentre in difesa è un telepass per il gioco spalle a canestro di Burnell e Ndour. Invece che trascinare i suoi compagni nel momento più difficile del match si fa trascinare, emotivamente, dal corso della partita.
Mannion 8: Diciamolo francamente, senza di lui questa squadra ad oggi non sarebbe davvero presentabile. Nico è l’unico faro di una squadra che ha ancora moltissime ombre da dissipare. E’ vero, a volte è insistente nel suo gioco 1v1 ma se non ci fosse non sapremmo davvero cosa potrebbe creare questa squadra che si aggrappa a lui in tutto e per tutto. Difende poco? Vero, ma non si può pensare di chiedergli di fare 31 punti e 5 assist in 32′ ed essere anche un mastino nella propria metà campo. Si deve creare un gruppo attorno a lui, altrimenti si rischia che finisca solo come una pozza d’acqua in mezzo al deserto che prima o poi si prosciuga.
Gray 4: Impatto devastante con il campionato italiano per lui: sì, in negativo però. Non azzecca mezza scelta difensiva nel primo tempo, nella ripresa Mandole gli dà fiducia e lui lo ripaga con due errori consecutivi in marcatura su Rivers che valgono il primo allungo bresciano. Poi è panchina fino a pochi minuti dal termine quando ormai la frittata è fatta. In attacco non pervenuto, chiude con solo due tiri tentati ed entrambi sbagliati, non mette fisicità, non dà struttura sotto le plance, prende solo un rimbalzo. Insomma, un disastro.

Librizzi 5: Il solito Libro che con voglia e grinta prova a dare fastidio a Della Valle soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa rientra a partita ormai andata, senza riuscire a dare una scintilla al match.
Assui s.v.: Gioca un minuto, segna una tripla e si guadagna due liberi. What else?
Fall 5:
Sette minuti in campo a far legna e dare un pò di fiato a Kao. Prova a lottare sotto canestro, non riesce a lasciare il segno ma del resto, non ci si poteva aspettare di più ed è comunque uno di quelli che sfigura meno stasera.
Brown 4
: Incomprensibile come al suo secondo anno inserito in questo contesto di gioco, inteso come squadra e di basket, inteso come campionato, si presenti alla prima partita in queste condizioni. Totalmente fuori fase in difesa, dove brancola nel buio ad ogni possesso bresciano, inconcludente a rimbalzo e per nulla efficace in attacco. Ma d’altronde i segnali del precampionato (esclusa la partita con Reggio Emilia) erano stati chiari: del Brown in crescita della scorsa stagione, fino ad oggi, si è visto poco o nulla.
Hands 5.5:
Si pesta troppo i piedi con Mannion ed il meglio lo dà in cabina di regia quando il Red Mamba siede in panchina. L’intesa tra i due va ancora trovata, il numero 50 però ha classe purissima che si vede solo in qualche sprazzo, come la tripla del 57-52 che chiude il primo tempo ma il 5/15 con cui chiude il match è troppo poco per un giocatore del suo talento. In difesa ha ancora tanto ma tanto da migliorare, soprattutto come tenuta a livello fisico.

Alessandro Burin
Foto Ossola

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