Vittoria clamorosa della Pallacanestro Varese che torna a battere, dopo 11 ko consecutivi, la Virtus Bologna, per 104-95 e si regala una serata da sogno. Andiamo a vedere i voti di serata in casa biancorossa.
Akobundu-Ehiogu 6.5: Inizia molto a fatica contro la fisicità ed il gioco in post di Zizic, sale poi di tono con il passare dei minuti e si rivela preziosissimo nell’ultimo quarto in copertura su Shengelia. Indispensabile, poi, la solita energia ed atletismo che riesce ad imprimere nella metà campo offensiva.
Harris 6.5: Fa poche cose ma le fa tutte bene. Molto più pulito del solito palla in mano, preciso al tiro ed efficace in difesa su Hackett e Morgan.
Alviti 7: Fa quella prova di alto impatto fisico e caratteriale che serviva a Varese per fronteggiare lo strapotere nelle ali della Virtus. Gioca faccia a faccia con Belinelli, cercando di togliermi ritmo ed idee, limitandolo, per quanto può, ed affaticandolo in difesa.
Librizzi 10: Anima, cuore e spirito di questa Pallacanestro Varese di cui è capitano. Ma non solo: estrema efficacia difensiva contro due avversari come Pajola e Hackett, che batte senza sé e senza ma, ed una qualità offensiva devastante, sia in fase d’impostazione di gioco, come testimoniamo i 9 assist, sia in fase realizzativa, leggasi 28 alla voce punti segnati. Essere capitano a Varese è una cosa seria e solo lui, dopo Giancarlo Ferrero, poteva incarnare alla perfezione la varesinità che il ruolo richiede.
Assui 7: Entra, difende, penetra, segna, fa saltare in piedi tutto il palazzo, dimostra di poter stare a questo livello. Bravo Eli, una serata che è solo l’inizio di un percorso.
Fall 6: Fa quello che gli viene richiesto, ovvero dare presenza e non fare danni: lotta, segna due punti, conquista due rimbalzi offensivi e ci mette tanto carattere.
Brown 5: Un corpo estraneo, ormai lo si è capito. Quando è in campo sbaglia completamente l’atteggiamento difensivo su Belinelli, Mandole lo panchina e tanti saluti.
Hands 7.5: Pasticcia, come al solito, nel primo tempo, poi sale d’intensità a livello di durezza mentale e nel finale di partita trova le giocate giuste al momento giusto. Spostato dal ruolo di play puro che non gli si addice sa essere più efficace offensivamente ed anche maggiormente concreto in difesa, dove, al di là di grandi svarioni che ogni tanto capitano, ci mette corpo e voglia contro il diretto avversario.
Johnson 8: Partita totale di Nino che finalmente si rimostra a Varese per quello che è: chiude con 18 punti e 10 rimbalzi, dà quella presenza difensiva e fisica in copertura sui 4 avversari (Shengelia, Clyburn e Grazulis non gli ultimi arrivati) che tanto mancava a Varese, aiuta sensibilmente nella lotta sotto le plance e tutta la squadra ne beneficia, riuscendo a giocare tante transizioni veloci.
Alessandro Burin