Terza vittoria consecutiva per la Pallacanestro Varese che espugna il PalaVerde di Treviso 96-101. Andiamo a vedere i voti di serata in casa biancorossa.

Young 6: Partita silenziosa la sua: nè carne, nè pesce, in un match di assoluta piattezza. Non fa male ma non fa nemmeno bene e il suo passaggio non lascia praticamente traccia.
Mannion 9: A fine partita i tifosi biancorossi gli intonavano il coro “MVP, MVP”, insomma, che sia un giocatore fuori categoria non solo per Varese ma per praticamente tutta la LBA, è evidente. Inserito, poi, in un contesto di basket all’americana, in cui è cresciuto ed ha saputo esaltarsi al meglio arrivando a toccare altissimi lidi NBA, beh, dà il meglio di sé. Ciò che davvero sorprendere di Mannion è la tranquillità con cui gioca, con cui si mostra leader, con cui guida Varese ormai da tre partite alla vittoria. Si mostra veterano ma ha solo 22 anni, a Varese ha ritrovato il sorriso, così come Varese con lui.
Ulaneo 6: Buona gara la sua, come sempre con pochi fronzoli e tanta sostanza. E’ importante la sua capacità di reggere l’urto contro due avversari come Paulicap e Allen, così come il dare minuti di respiro a Spencer, coprendo bene il pitturato.
Spencer 8: Vero e proprio dominatore delle due aree di gioco. Se qualcuno oggi, ancora, si chiede perchè Varese abbia tagliato Cauley-Stein, beh, si guardi la partita difensiva di questa sera di Spencer. Un colosso, capace di mettere a sedere Paulicap e costringere Vitucci a cambiare assetto tattico, giocando con due finti lunghi quali Olisevicius e Allen in alternanza, per togliermi un po’ di quell’1vs1 frontale che stava dominando. La storia però non cambia, Spencer continua a ergersi a baluardo insuperabile dietro, dove stoppa tutto ciò che gli passa sopra la testa ed in attacco, dove rolla in maniera concreta ed efficace, volando al ferro più volte sugli assist di Hanlan e Mannion. A rimbalzo è un fattore, conquistando 8 carambole.
Moretti 5: Il mese di stop si fa sentire, nelle gambe e nella lucidità dell’11 biancorosso che vive una serata davvero complicata contro la velocità di Robinson e il dinamismo di Bowman.

Librizzi 6.5: Ha questa capacità di entrare sempre bene in partita che lo rende preziosissima arma a gioco in corso per Bialaszewski. Anche oggi i primi minuti di gioco sono folgoranti per lui che, nel primo tempo, è una vera e propria spina nel finco della difesa trevigiana. Quando manca Mannion spesso e volentieri la gestione dell’azione varesina è nelle sue mani e lui si mostra sicuro e pronto a portare il peso della situazione. In attacco segna quando deve, trovando anche un prezioso gioco da tre punti, in difesa ringhia sulle caviglie di Robinson, Harrison e Bowman e funge da perfetto metronomo tra le due fasi biancorosse.
Hanlan 8: Lo aveva detto qualche giorno fa su questo sito in un’intervista: “Potranno capitare delle gare dove io segnerò meno e Mannion di più, o viceversa”. Era stato profetico, perchè nel primo tempo in cui il Red Mamba ne fa 21, lui rimane quasi silente a livello di produzione offensiva, ma è bravissimo a guidare l’azione varesina ed imbeccare Spencer nei tanti pick’n’roll che giocano assieme. Nel quarto, quarto, poi, quando la palla scotta, quando Treviso arriva a -1, guarda caso a chi va la palla? A lui, al capitano della OJM, che non sbaglia, che si carica la squadra sulle spalle e la porta alla vittoria. Ancora.
McDermott 8: Pulito, preciso, grintoso. Sarebbero tanti gli aggettivi da poter accostare all’ennesima prova superlativa dell’ex Memphis Grizzlies che si mostra ancora una volta elemento imprescindibile di questa Varese per efficenza tattica e qualità tecnica. 14 punti ma anche 7 rimbalzi, numeri che per quanto positivi, tradiscono l’effettiva valenza della sua prova, davvero determinante: sia nella capacità di fronteggiare la fisicità di Olisevicius, Allen e la verve di Harrison, sia nella sua precisione offensiva.
Brown 7.5: Il ninja biancorosso, capace di farsi vedere pochissimo, quasi scomparire e poi tutto d’un tratto colpire in maniera letale l’avversario. Questo ha fatto stasera Brown, che nel momento di maggiore difficoltà biancorossa ha tirato fuori tre canestri pesantissimi con una naturalezza disarmanete. Così ha fatto, portandosi a casa un’altra doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi, che quasi non si vedono durante i 40′ di gioco e che poi alla fine pesano come macigni nell’economia della partita.

Alessandro Burin

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