“Anno nuovo, vita nuova? Speriamo…”

A Maurizio Basilico, General Manager del Legnano Basket, non resta che riporre tanta, enorme speranza nel 2024 visto che gli ultimi mesi del 2023 per il suo club, coincisi con il debutto in serie B Nazionale, sono stati a dir poco deludenti.

“Non mi piace essere ipocrita e tanto meno girare intorno alle frasi, quindi – dice Basilico -, non mi costa nessuna fatica ammettere che alla chiusura dell’anno solare il nostro bilancio è insufficiente e lontanissimo dalle aspettative iniziali. Solo 7 gare vinte e 9 perse e una classifica che in questo momento ci colloca più vicini alla zona retrocessione che a quella dei playoff rappresentano numeri decisamente inattesi e, a questo punto, anche abbastanza preoccupanti. Poi, a margine, il fatto di aver perso ben 7 partite con scarti minimi non è di nessun conforto e, anzi, dal mio punto di vista aumenta il disappunto perchè significa che la squadra ha le qualità per stare al pari degli avversari, ma non quelle per vincere le partite che, stringi stringi, è l’unica cosa che conta a livello senior”.

A una giornata dalla fine del girone d’andata che idea ti sei fatto circa il vostro cammino? In altri termini: quali sono a tuo parere le ragioni di questo cammino traballante?
“La prima cosa da fare è certamente un’autocritica e quindi, ammettere che non abbiamo capito la vera sostanza di un campionato difficile e molto competitivo sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, fisico e atletico. La B Nazionale è un torneo di alto livello che non concede grandi margini di errore e, al contrario, li punisce severamente. Noi, probabilmente sbagliando, abbiamo pensato che su un telaio collaudato – Marino, Casini, Sacchettini e Raivio -, bastasse allungare le rotazioni inserendo una miscela di giocatori in grado di portare esperienza e gioventù: Planezio, Sipala, Fragonara, Gobbato. Invece, anche se è doloroso constatarlo, la “chimica” di gruppo non è mai scattata e il disagio avvertito da Gobbato, che come noto ha abbandonato il gruppo circa un mese, è la spia accesa di questo malessere”.

Un malessere che, “obtorto collo”, vi ha spinto e vi spinge ad essere presenti sul mercato: a che punto sta la riparazione del danno?
“Nelle ultime settimane stiamo cercando di porre rimedio alla costruzione di una squadra alla quale, è evidente, mancano delle cose. L’inserimento di un giocatore come Guido Scali, esterno dotato di atletismo e qualità nell’ uno contro uno ha certamente migliorato il nostro modo di stare in campo, ma il passo successivo sarà quello di dotarci di un lungo capace di tenere botta dentro l’area sui due lati del campo. Le nostre statistiche relative ai duelli aerei sono impietose e segnalano una netta, solare supremazia di gran parte dei lunghi avversari che, contro di noi, hanno banchettato spesso e volentieri. Pertanto, stiamo sondando il terreno alla ricerca di un centro che possa darci maggior consistenza fisica e agire da punto di riferimento per il gioco interno. Purtroppo, si sa, il parco lunghi tricolore non abbonda, ma qualche nome sta facendo capolino: il più gettonato è quello di Tommaso De Gregori, centro di 204 cm, classe 1998 che potrebbe essere in uscita da Ravenna. Ma la sua situazione è in divenire e il condizionale per lui, come per altri candidati, è più che mai d’obbligo. L’unico aspetto certo è che ci stiamo dando da fare a tutto campo per migliorare la qualità del nostro roster perchè – conclude fiducioso il dirigente legnanese -, la squadra ha bisogno di un correttivo, almeno uno, per uscire da uno stallo che rischia di diventare pericoloso”.     

Massimo Turconi

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