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Se a fine 2022 avevamo definito Cristian Biasatti come “pilota del futuro” possiamo con certezza dire oggi che il classe ’07 in forza all’ASD Living Kart sia a tutti gli effetti un “pilota del presente”. Lo dimostra un grandissimo 2023 in crescendo, con il secondo posto al Campionato Italiano X30 che è valso come un trampolino di lancio per il Campionato Europeo 2024 che inizierà a Zuera (Spagna) il prossimo weekend.
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Alla vigilia del primo dei quattro appuntamenti (seguiranno la tappa italiana di Franciacorta, quella di Wackersdorf in Germania e quella finale di Genk in Belgio) targati Euro Series, Biasatti rivive la stagione passata proiettandosi verso i prossimi impegni: “L’anno scorso è stato sicuramente importante per me e chiudere a 15 punti dal primo posto è stata sicuramente una bella soddisfazione. Purtroppo durante l’anno ho avuto un bel pizzico di sfortuna che non sempre mi ha permesso di lottare per la vittoria, ma la stagione è stata un crescendo a livello personale e di team. A Franciacorta ho avuto l’opportunità di correre una gara pre-Europeo, facente sempre parte del campionato italiano, che ha alzato il livello consentendomi di fare tanta esperienza”.
E adesso via all’avventura europea: quali sono le aspettative in generale?
“Per il momento c’è tanta curiosità: Franciacorta a parte, non conosco le altre piste e dovrò lavorare parecchio disputando molte pre-gare. YouTube in questo è una manna dal cielo, è pieno di video on board che danno una bella panoramica del tracciato, ma cerco soprattutto di chiedere consigli a piloti e amici che ci hanno già corso. L’importante è capire i punti di staccata, poi serve solo tanta pratica. Il Kart? Abbiamo portato miglioramenti a livello motoristico, mentre per quel che riguarda il telaio abbiamo trovato una bella messa a punto, avvicinandoci ai migliori: siamo molto veloci e fiduciosi di poter far bene”.
Come ti approcci mentalmente alle gare?
“Stare tranquilli e non farsi prendere da ansie è fondamentale. Io cerco solo di vivermi il momento perché l’agitazione è l peggior nemico per un pilota. Non voglio caricarmi di troppe aspettative, penserò solo a godermi l’esperienza”.
Come funziona questo campionato?
“Ogni appuntamento è diviso in manche che valgono l’accesso alle fasi finali: chi non si qualifica prende cinque punti di partecipazione, mentre chi arriva in Top15 ha chiaramente un punteggio più alto man mano che ci si avvicina alle prime posizioni”.
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Descrivici il “weekend tipo” di gara, prendendo come esempio la tappa spagnola.
“Martedì ho preso il volo per Barcellona per poi spostarmi in macchina a Zuera, a circa tre ore dall’aeroporto. Da quest’oggi ho iniziato a prendere confidenza con il Kart e la pista; sfrutterò in tal senso anche domani, poi da venerdì inizieranno le qualifiche e le manche per qualificarsi alle finali. Siamo quasi 120 piloti e la scrematura porterà a 36 finalisti”.
Il livello della competizione chiaramente si alza rispetto all’anno scorso; sai qualcosa dei tuoi avversari?
“Sì perché nella famosa tappa di Franciacorta c’erano praticamente tutti i piloti che partecipano a questo campionato. Il mio problema sta nel non conoscere gli altri tre circuiti: per quello che ho potuto vedere Genk è molto difficile, una pista complicata in cui il meteo potrebbe fare la differenza. Là il tempo cambia davvero in fretta”.
A tal proposito come te la cavi sul bagnato?
“Me la cavo, anche se a volte faccio un po’ fatica rispetto a piloti, come possono essere ad esempio i belgi, abituati a correre in certe condizioni. Nei Kart la pioggia cambia il rapporto del motore e, a livello di telaio, si cerca di dare più grip: oltre alle gomme da bagnato, ovviamente, si dà più inserimento sull’anteriore per far girare maggiormente il veicolo e stabilizzare il retro”.
Uno sport del genere comporta enormi sacrifici…
“Sì e non smetterò mai di ringraziare mamma Claudia e papà Massimiliano che lavorano parecchio per permettermi di correre. Papà, in particolar modo, mi segue costantemente facendomi da meccanico ad ogni gara. Un grande grazie va ovviamente a Maurizio Jeropoli e al team che mi permette di restare ad un buon livello”.
I sacrifici sono anche tuoi, immagino; come coniughi sport e studio?
“Grazie al patto sportivo le mie assenze sono giustificate in relazione al calendario di impegni, ma effettivamente non mancano i sacrifici per restare in pari con i compagni: proprio perché salto spesso verifiche e interrogazioni devo portarmi avanti anticipandole individualmente e stare al pari non è facile. Ma va fatto. Tra fine gennaio e inizio febbraio ho rinunciato alla Winter Cup di Valencia proprio per non perdere troppe lezioni; essendo tappa del Mondiale, comunque, ci correrò più avanti”.
Prima di lasciarti tornare in pista, chiudiamo con una domanda sul futuro: hai già pensato ad un post Kart?
“Onestamente no. Ad oggi voglio continuare a dare il massimo in questa categoria, poi un domani vedremo in base al budget e a ciò che con la mia famiglia e la Living Kart riuscirà a fare. Di sicuro proverò ad arrivare alle macchine, ma se non dovessi riuscirci continuerò con i Kart”.
Matteo Carraro