Una data che i magentini hanno sicuramente cerchiato con pennarello rosso indelebile sul calendario: domenica 9 giugno, tra le mura amiche dello stadio comunale “Plodari”, i gialloblù proveranno a scrivere la prima di due pagine che potrebbero fare la storia della città.
Fischio d’inizio alle ore 16 per la gara di andata degli spareggi nazionali contro La Rocca Altavilla, formazione vicentina uscita vincitrice, nel turno precedente, dallo scontro con i friulani del Tamai.

Capitan Pedrocchi&Co, invece, avevano sbaragliato gli altoatesini del Tramin Fussball: alla vittoria di misura per 2-1 dell’andata era seguito il rotondo 5-0 in trasferta. In otto giorni, si giocheranno i decisivi 180 minuti per provare a coronare un sogno da cui potrebbe risultare difficile svegliarsi.

Il percorso compiuto, finora, è stato un crescendo di risultati e prestazioni, come se i nove mesi di calcio nelle gambe non si facessero minimamente sentire, perché certi traguarDi, più si avvicinano, più fanno brillare gli occhi e battere il cuore.
“La squadra sta bene e siamo molto contenti del percorso fatto, che sta coronando un campionato eccezionalecommenta mister Lorenzi –. Ora mancano le ultime due partite e proveremo ad arrivare fino in fondo. Sappiamo che incontreremo una squadra forte ed esperta, con giocatori che hanno militato in categorie superiori anche fino a poco tempo fa. Sono strutturati per vincere, ma noi ci giocheremo tutte le nostre carte”.

E in questo mazzo di carte c’è anche il vostro dodicesimo uomo, visto che questo gruppo sta raccogliendo intorno a sé un seguito sempre più numeroso
La città piano piano si è avvicinata alla squadra e giocare in casa è veramente bello perché lo stadio è pieno e calorosissimo. Abbiamo anche scoperto con piacere che dopo tanti anni è nato un gruppo organizzato di tifosi, quindi adesso, oltre chiaramente ai sostenitori storici e al settore giovanile, ci sono anche i nostri ultras che danno unulteriore spinta ai ragazzi. Non posso che confermare quello che è stato scritto su varie testate: il “Plodari” è diventato una bolgia“.

Per domenica, infatti, ci si aspetta il tutto esaurito. Se aveste potuto scegliere, avreste preferito l’andata o il ritorno in casa?
“Diciamo che sono dettagli che secondo me incidono poco, soprattutto in caso di semifinali e finali. Pensando a un percorso ideale, credo che ciascuna delle squadre arrivate fino a qui vorrebbe giocare l’andata in trasferta e il ritorno nel proprio stadio, perché ipotizzando di avere la meglio sui 180 minuti, si potrebbe festeggiare in casa propria. Ma sono solo sfumature idealistiche e a livello concreto credo che cambi poco: bisognerà vincere una delle due partite o quantomeno realizzare più gol degli avversari in trasferta”.

Oltretutto, come insegna la trasferta di Bolzano, la vostra tifoseria non si fa nessun problema a seguirvi lontano da casa…
“Pensare di trovare all’uscita dagli spogliatoi più di cento persone a trecento chilometri di distanza da Magenta è stato un segnale di tutto quello che dicevamo prima. La città sta spingendo questa squadra a fare un cammino che, vada come vada, resterà comunque nella storia. Certo è che manca un ultimissimo tassello, quindi vedremo di mettere in campo tutto quello che abbiamo per provare a prenderci questa promozione”.

Cosa chiederà ai suoi ragazzi prima di scendere in campo?
Chiederò di giocare come hanno sempre fatto: con la testa libera e con lo spirito di un gruppo che è sempre sceso in campo per vincere, per cercare di giocare bene al calcio, e che si è sempre divertito a ogni allenamento, arrivando e andando via col sorriso. Questo è quello che ho sempre chiesto e che ci ha sempre contraddistinto. Penso sia la cosa più semplice e bella per concludere questo percorso straordinario. E poi… che vinca il migliore“.

Silvia Alabardi

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