Quattro sconfitte consecutive potrebbero far pensare ad un momento disastroso in casa Varese, ma gli ultimi ko delle ragazze di Andrea Bottarelli vanno prima di tutto contestualizzati: Crema a parte, le biancorosse hanno infatti affrontato tre delle prime quattro in classifica (Como, Doverese e Mantova), squadre che di primo impatto parrebbero di ben altra categoria (e al lotto manca ancora la sfida alla capolista Pro Palazzolo). Eccezion fatta per il derby, inoltre, il Varese ha sempre sfornato ottime prestazioni cadendo 2-1 nelle ultime due sfide a tempo praticamente scaduto; non vanno inoltre dimenticate tutte le problematiche legate ad una rosa corta falcidiata da infortuni e assenze.

Proprio per questo motivo, Margherita Fava sottolinea il valore di un Varese che, anche in un momento buio dal punto di vista dei risultati, riesce a non perdere il sorriso. La classe ’04 si è confermata un elemento centrale nelle dinamiche di squadra in questa prima parte di stagione, spaziando in più ruoli nella difesa biancorossa a seconda delle esigenze, ed è anche riuscita a centrare uno degli obiettivi che si era posta lo scorso anno (il gol, ben due), mentre ancora da raggiungere è il primo cartellino giallo.

“Meritavamo qualcosa di più nelle ultime partite – esordisce Fava senza troppi giri di parole –. Con il Como la sconfitta è stata sacrosanta, ma già contro la Doverese abbiamo creato tantissimo senza mai segnare; il 4-0 è un risultato decisamente pesante. Purtroppo non riusciamo a concretizzare tutto il gioco che costruiamo, aspetto che si è visto anche con Crema e Mantova, due partite che ci hanno lasciato tantissima amarezza per l’epilogo. Non credo che stiamo attraversando un momento negativo, abbiamo dato il massimo in ogni sfida”.

A proposito delle ultime due, come ti spieghi i gol presi a tempo scaduto?
“Un mix tra sfortuna e disattenzione. Sicuramente abbiamo le nostre colpe perché le partite non finiscono al 90’: a Crema abbiamo subito un eurogol, domenica contro il Mantova secondo me c’era un fuorigioco abbastanza evidente. Non colpevolizzo però l’arbitro, non è certo facile dirigere un match da solo, e io stessa avrei dovuto seguire meglio l’attaccante. Dobbiamo curare di più i dettagli”.

Cosa serve per risollevarsi?
“Qualche giocatrice in più non farebbe male (ride, ndr). Al di là delle battute, sappiamo che la rosa è corta e proprio per questo stiamo dando il massimo, ma dobbiamo imparare a chiudere le partite. Certe occasioni vanno sfruttate e dietro bisogna alzare ulteriormente la soglia dell’attenzione”.

A livello personale come giudichi la tua stagione fin qui?
“Non è stato facile sostituire una giocatrice del calibro di Laura (Cappelletti, ndr), anche perché incitare e guidare la difesa non è tra le mie caratteristiche migliori. Senza dubbio avrei potuto far qualcosa in più perché abbiamo subito qualche gol di troppo, ma ora che Laura è tornata sono certa che miglioreremo tanto da questo punto di vista perché, oltre al suo valore da giocatrice, porta anche mentalità e carisma”.

Gol e ammonizione erano i tuoi obiettivi: siamo a metà percorso.
“Far gol è sempre bello ed è stata una bella emozione segnare, a maggior ragione perché abbiamo vinto entrambe le volte, ma preferirei non subirne. Sull’ammonizione ci stiamo ancora lavorando (ride, ndr)”.

Quattro partite da qui alla sosta. Tenendo fede al ragionamento di mister Bottarelli servono 9 punti per chiudere il 2024 tenendo la media dello scorso campionato. Obiettivo fattibile?
“Nelle prossime quattro sfideremo anche il Palazzolo, e sono davvero curiosa di incontrarlo, ma tutte le partite saranno complicate e dovremo dimostrarci all’altezza. Sarebbe importante ottenere risultati positivi soprattutto per il morale: il solo impegno non basta, sono le vittorie che portano entusiasmo. E ce le meritiamo. 9 punti sono alla portata”.

Si inizia dal Fiammamonza: aspettative?
“Affronteremo una squadra che conosciamo e non sarà certo una partita facile. Dobbiamo dar seguito alla prestazione di domenica contro il Mantova, perché a mio giudizio abbiamo giocato veramente bene: quella sconfitta non deve essere un fallimento, ma un punto di partenza”.

Rispetto all’anno scorso il Varese è maturato a livello mentale: sei d’accordo?
“Sì, tutte noi abbiamo lavorato da questo punto di vista e credo che il gruppo sia ancor più bello e affiatato. Il fatto di avere una rosa corta ci ha unite ancor di più e in campo ognuna dà tutto per le altre. Credo che anche dall’esterno si possa percepire la nostra unione e la nostra amicizia; è davvero bello giocare qui. L’anno scorso c’è stato un momento in cui avevamo perso la fiducia in noi stesse, ma ora è completamente diverso: malgrado le sconfitte c’è sempre un bel clima positivo e, come detto, adesso ci meritiamo di tornare a vincere”.

Matteo Carraro

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