È la formazione che ha preso tutti alla sprovvista sin da inizio campionato, dimostrando – giornata dopo giornata – di poter opporre una feroce resistenza a qualsiasi aspirante al titolo. In seconda posizione con 36 punti, frutto di undici vittorie e tre pareggi in sedici partite, il Mariano, che in questi tre mesi di calcio non si è mai scollato dalle zone alte, non ha alcuna intenzione di rallentare il passo. Tra i profili di maggiore esperienza della rosa troviamo Manuel Brighenti, al momento tra i migliori marcatori di casa con cinque reti.

Non è questa la prima stagione con i comaschi per l’attaccante classe 1992, che l’anno scorso, in Promozione, aveva trascinato il gruppo in vetta con le sue dodici marcature. Nelle stagioni precedenti, Meda, Saronno, Pontelambrese, Muggiò, fino ad arrivare al periodo alla Vis Nova Giussano, con tre promozioni in cinque anni nell’impressionante scalata dalla Prima Categoria alla Serie D. E chissà che il centravanti non centri un’altra volta il bersaglio con i gialloblù, che chiuderanno il girone di andata con il big match contro la diretta concorrente Pavia.

Un punto di distanza, in campo due difese granitiche, in palio il secondo posto prima della sosta. In un campionato da 34 giornate, quanto può valere un’unica partita in questo momento della stagione?
“Premesso che nessuno si aspettava di essere qui in questo momento… Sarà una partita da non sottovalutare e che al tempo stesso prenderemo molto più a cuor leggero rispetto a loro. In quei novanta minuti si vedrà cosa possiamo fare e cosa potranno fare i nostri avversari; comunque vada, però, non sarà questa partita a rovinare il cammino percorso finora”.

Cammino che, da quanto ci hai appena detto, è stato una sorpresa anche per voi…
“Sì. A inizio anno ci davano tutti per spacciati e invece ora non solo ci troviamo in alto ma siamo anche l’unica squadra ad aver battuto la Solbiatese. L’obiettivo iniziale era di raggiungere i 40 punti e ora ne abbiamo già 36. Diciamo che quasi ogni domenica abbiamo portato a casa ottimi risultati, quindi ci riteniamo molto soddisfatti e viviamo quest’annata con molta serenità”.

Il margine di errore è stato davvero minimo. Pesano di più le due sconfitte contro Rhodense e Ardor Lazzate o i due pareggi contro Meda e Legnano?
“Se guardiamo gli episodi, in tante partite siamo stati fortunati a trovare il gol della vittoria all’ultimo minuto, mentre in altrettante siamo stati sfortunati. La Rhodense è una squadra ben organizzata, che corre tanto, forte tecnicamente e tatticamente, e forse un tempo non ce lo siamo giocati alla pari, però abbiamo anche sbagliato un gol sullo 0-0 e al novantesimo abbiamo preso una traversa. Con il Meda abbiamo preso gol in pieno recupero su un rigore inesistente, ma non è stata una delle nostre migliori prestazioni; anzi, è stata la più deludente insieme a quella con il Legnano, in cui siamo riusciti a pareggiare a cinque minuti dalla fine. Con il Lazzate, invece, era tutto possibile. Siamo andati lì con l’intenzione di portare via qualche punto, ma loro avevano preparato molto bene la partita, mentre per noi attaccanti è stata una giornata storta. Diciamo che le due sconfitte le accetto, mentre quei due pareggi sono state partite sottotono”.

Spesso le squadre di alta classifica vantano anche i migliori marcatori del girone. Nel vostro attacco, invece, vi state dividendo equamente la responsabilità di segnare. Coincidenza o conseguenza del vostro metodo di gioco?
“Il fatto è che siamo una squadra di movimento in cui ognuno cerca di aiutare i compagni sia in appoggio sia in profondità, con l’idea di creare un bel gioco. Per questo, tante volte capita che l’attaccante sia più lontano dalla porta e che il centrocampista si inserisca in area. Sicuramente ci stiamo evolvendo sotto questo punto di vista e anch’io chiedo spesso alla squadra di accorciare il più possibile verso noi attaccanti per cercare di aumentare la densità davanti e trovare più modi per segnare. Per come sta andando la stagione, tutto sommato che segni io o un mio compagno va sempre bene (ride, ndr). Personalmente non sono mai stato un lupo solitario che vuole fare gol per forza”.

Parliamo di te. Nella tua carriera hai giocato in ben quattro categorie diverse, sfiorando addirittura i trenta gol in Prima Categoria. Adattarsi non è così scontato, ma tu ci sei riuscito. Pensi che queste esperienze, al di là del livello del campionato, contribuiscano a creare un calciatore più completo?
“Sinceramente penso che sia sempre meglio salire piuttosto che scendere. Può sembrare strano, eppure più si sale di categoria, più il calcio diventa facile, perché si hanno più possibilità di esprimersi, i giocatori sono più forti, si creano più occasioni e il campionato è più completo. Scendendo, invece, i campi sono più difficili, le squadre meno organizzate e si rischia di farsi male. Dettò ciò, spaziando tra più categorie ho avuto modo di togliermi parecchie soddisfazioni. Dopo i primi anni in Eccellenza, tra Seregno, Desio, Base 96 e Trevigliese, ero andato a vivere per un anno in Australia e una volta tornato sono ripartito dalla Vis Nova in Prima Categoria. Con loro sono arrivate tre promozioni, con tanto di ripescaggio dall’Eccellenza in Serie D come seconda miglior squadra del Nord Italia; poi ho vinto il campionato a Muggiò, a Saronno, a Mariano… Che anche questo sia un altro anno buono? Per crederci, ci crediamo, ma sappiamo che il girone di ritorno sarà un’altra storia”.

Per quest’anno che obiettivi ti eri prefissato?
“Non mi ero prefissato niente di particolare se non di fare bene e aiutare la squadra a salvarci il prima possibile. Quindi, visto che siamo già salvi e che stiamo già giocando bene, per il girone di ritorno dovrò pensare a qualche altro obiettivo, magari a livello personale. Parlando del collettivo, c’è da dire che siamo un gruppo che ormai si conosce da molto tempo; per quanto mi riguarda, con alcuni miei compagni gioco assieme addirittura dagli anni della Vis Nova, quindi sappiamo bene quali sono i nostri punti di forza e come ci muoviamo in campo. Penso che rispetto ad altre società che magari comprano giocatori forti da mettere insieme, noi siamo giocatori non dico forti ma comunque di qualità che formano una vera e propria squadra”.

Se dovessi elencare i fattori che stanno rendendo possibile questa stagione di vertice, quali diresti?
“Il gruppo appunto, perché secondo me fa tanto, e il mister, di cui ci fidiamo ciecamente. Questi sono i due fattori fondamentali, poi in terza posizione metto la società”.

E ora la nostra schedina. 1, X o 2 per Base 96 Seveso-Casteggio? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Caronnese-Saronno? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Cinisello-Solbiatese? (domenica, ore 14:30)
“Posso dire X-2?”.
Legnano-Vergiatese? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Lentatese-Sestese? (domenica, ore 14:30)
“2, anche se mi spiacerebbe per Fossati che è stato il mio capitano”.
Mariano-Pavia? (domenica, ore 14:30)
“Non mi sbilancio perché non vorrei tirarmi la zappa sui piedi. Dico solo che l’importante sarà non perdere, anche perché in casa non è mai successo”.
Meda-Ardor Lazzate? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Rhodense-Ispra? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Sedriano-Robbio Libertas? (domenica, ore 14:30)
“1”.

Silvia Alabardi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui